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All’esame in Commissione Senato il testo unico per la legge sui caregiver che si prendono cura di familiari con disabilità

Si torna a parlare di legge sui caregiver familiari, dopo un periodo – quello della pandemia e del blocco totale – che ha stremato chi già si occupava h 24 di un familiare non autosufficiente e ha dovuto affrontare da solo tutto il carico assistenziale, aggravato anche della chiusura dei centri di assistenza durante il lockdown.

Una indagine condotta da CONFAD (Coordinamento nazionale famiglie con disabilità) rilevava proprio questo abbandono denunciato dai caregiver familiari durante la pandemia da Covid19: solo per citare alcuni numeri della ricerca (di cui abbiamo parlato qui):  per il 90% caregiver familiari partecipanti al sondaggio il carico di accudimento nel periodo in esame è diventato più gravoso, al punto che l’86% gli intervistati ha dichiarato di aver subito un danno fisico/emotivo in questo periodo.
Conseguenza diretta è che che nel 71% dei casi i caregiver familiari non si sono sentiti supportati dalle Istituzioni, con un  98% dei caregiver familiari lavoratori che ha giudicato insufficienti i provvedimenti previsti dai Decreti per i caregiver familiari.

Questo periodo straordinario non ha fatto altro che mettere in luce con ancora più evidenza le enormi criticità dovute a una mancanza di tutela e supporto organico di queste figure, in contesto in cui i servizi sono spesso insufficienti. Non ci sono più dubbi sulla inderogabilità di mettere nero su bianco una legge nazionale che dia, a chi si occupa  a tempo pieno di un familiare con gravi disabilità, dignità, ma anche  soprattutto sostegno concreto, mettendo in campo più risorse e definendo una riforma pensionistica per assicurare contributi figurativi per chi si trova senza tutele dopo aver dovuto lasciare il lavoro per occuparsi del congiunto.

Se a livello regionale qualcosa già c’è (si pensi all’Emilia Romagna, ndr), a livello normativo nazionale attualmente gli unici riferimenti ai caregiver sono quelli contenuti nella Legge 27 dicembre, n.205 (la legge di bilancio 2017) che, oltre ad istituire il Fondo dedicato, dà una definizione di caregiver come: la persona che assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33 comma 3 della legge 104/1992,anche di un familiare entro il terzo grado, che a causa di malattia, infermità o disabilità anche croniche o degenerative non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisogno di assistenza globale e continua di lunga durata o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 18/1980.

Ma questo non basta, evidentemente. In questi giorni è ripreso quindi l’iter parlamentare che dovrà portare alla definizione di una legge sui caregiver familiari: attualmente il confronto è al Senato, in Commissione Lavoro, dove si discute del testo base, il DDL1461, che reca  le firme delle forze di maggioranza e opposizione.
Ma cosa ne pensano i diretti interessati? Il CONFAD ha messo nero su bianco i 5 punti fondamentali da considerare per una buona legge sui caregiver,  mentre il neonato gruppo CAREGIVER FAMILIARI COMMA 255 dichiara: “Non abbiamo solo bisogno di una legge, ma di una legge giusta”. Secondo il gruppo, oltre al DDL 1461 nella discussione parlamentare in corso è necessario abbinare anche il DDL 1717 che inserisce una indennità mensile diretta al caregiver familiare, e fare un testo unico. Così il gruppo: “La condizione dei caregiver familiari non si risolve con dei servizi. Il lockdown ha appena mostrato l'inadeguatezza del sistema dei servizi e la solitudine in cui lo Stato ha lasciato i caregiver familiari a sostituirsi alla sospensione di tutte le prestazioni alla persona con disabilità.  Degli ultimi giorni infatti è la cancellazione dal DL Rilancio del bonus covid-19 ai caregiver familiari. La condizione dei caregiver familiari colpisce soprattutto le donne, costrette a rinunciare alla propria attività lavorativa anche in nuclei monogenitoriali. Si ripropone con forza la questione femminile, principio delle pari opportunità, che può essere affrontata solo con l'istituzione per i caregiver familiari di un sistema di indennità e tutele crescenti”.
La FISH, insieme alla FAND, ha invece presentato lo scorso marzo alla Commissione un documento con una serie di correttivi.

La Commissione Lavoro del Senato ha deciso di fissare per il 22 luglio prossimo la data ultima per la presentazione di eventuali emendamenti: un segnale della volontà di accelerare la discussione. Rispetti ai tempi, la FISH teme il successivo dilazionarsi dei tempi di applicazione che potrebbero derivare da un eccesso di decreti applicativi. “Abbiamo già chiesto, e lo rifaremo, di regolare già nella norma la modalità di accesso ai benefici, trasparente ma che rifugga quei sovraccarichi burocratici di cui proprio non abbiamo necessità”.

Per approfondire:

DDL 1461: ecco cosa prevede il nuovo disegno di legge sui caregiver familiari depositato in Senato

Su questo argomento leggi anche:

Legge sui caregiver familiari: a causa del Coronavirus stop alle audizioni in Senato sul ddl 1461
 
Caregiver: quell’esercito silenzioso di donne che rischia di ammalarsi per assistere un familiare

Redazione

 

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