Menu

Tipografia


Approvato dal CdM il Dlgs sull’assistenza agli anziani non autosufficienti. Agli ultra 80enni gravi un bonus mensile di 850 euro oltre l'indennità di accompagnamento per servizi di assistenza. Tra le altre misure, potenziamento di cure domiciliari, servizi residenziali e riordino di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria con la Valutazione multidimensionale unificata

Come anticipato, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare, nella giornata di giovedì, un decreto legislativo in attuazione degli articoli 3, 4 e 5 della legge 23 marzo 2023, n. 33 (legge delega per l’assistenza agli anziani), che introduce disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane.

GLI INTERVENTI IN GENERALE
Il testo introduce misure per prevenirne la fragilità delle persone anziane, per favorirne la salute e per l’invecchiamento attivo. Nella presentazione del testo si annunciano strumenti di sanità preventiva e di telemedicina presso il domicilio delle persone anziane, e misure volte a contrastarne l’isolamento e la deprivazione relazionale e affettiva, a favore del mantenimento delle capacità fisiche, intellettive e sociali, quali, a titolo esemplificativo, misure volte a favorire il turismo lento o l’impiego in organizzazioni di volontariato e di formazione.
La novità di maggiore impatto è quella dell’istituzione, in via sperimentale dal 1 gennaio 2025, di una nuova Prestazione Universale erogata dall’INPS, che dovrebbe progressivamente sostituire l’indennità di accompagnamento, per gli anziani dagli 80 anni in su, con bisogno assistenziale gravissimo e Isee di non oltre 6.000 euro.
Si introducono, poi, misure che promuovono nuove forme di domiciliarità e di cohousing solidale domiciliare per le persone anziane e di coabitazione intergenerazionale.
E’ stata inoltre annunciata l’istituzione di un nuovo fondo dedicato per la promozione della mobilità degli anziani in ambito dei servizi di trasporto pubblico. Infine, sono previste disposizioni in materia di alfabetizzazione informatica e di facilitazione digitale.

NUOVA PRESTAZIONE UNIVERSALE
Come anticipato, la principale novità è l’avvio, in via sperimentale dal 1 gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2026, della nuova Prestazione Universale, che dovrebbe progressivamente sostituire l’indennità di accompagnamento, per gli anziani ultra ottantenni e con bisogno assistenziale gravissimo.
La nuova prestazione universale sarà erogata dall’INPS e consisterà in un assegno composto da una quota fissa corrispondente all’attuale accompagnamento (527,16 euro mensili), e da una integrativa, chiamata “assegno di assistenza”, di 850 euro mensili, per pagare badanti o servizi destinati al lavoro di cura e assistenza.
Non si tratta di una prestazione per tutti gli anziani ma, come accennato, ai soli in condizioni assistenziali molto gravi, e di età avanzata. Nel dettaglio, i requisiti richiesti sono:
·        un’età di almeno 80 anni;
·        un livello di bisogno assistenziale gravissimo, definito dall’INPS, sulla base di determinati indicatori;
·        un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria, in corso di validità, non superiore a euro 6.000.

VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE UNIFICATA
In materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti, si provvede a riordinare, semplificare, coordinare e rendere più efficaci una serie di interventi integrati di tipo sanitario e socioassistenziale, aggiuntivi rispetto alle prestazioni già fornite dal Servizio sanitario nazionale. Tra questi interventi, la “Valutazione multidimensionale unificata” (VMU) di base, a livello nazionale, per l’orientamento della persona anziana e la determinazione della condizione di non autosufficienza e del relativo stato di bisogno assistenziale.

DOMICILIARITÀ E SERVIZI RESIDENZIALI
Inoltre, si introducono:
·        l’offerta integrata di assistenza e cure domiciliari finalizzata all’erogazione a domicilio di interventi caratterizzati da un livello di intensità e complessità assistenziale variabile nell’ambito di specifici percorsi di cura e di un progetto di assistenza individuale integrato;
·        la previsione di servizi residenziali e semiresidenziali socioassistenziali e sociosanitari;
·        il potenziamento delle reti locali delle cure palliative

PUNTI UNICI DI ACCESSO
Nell’ambito dei punti unici di accesso (PUA), è assicurata alle persone anziane la possibilità di ottenere una valutazione multidimensionale per l’erogazione dell’orientamento e del sostegno informativo destinati a favorire il pieno accesso agli interventi e ai servizi sanitari, sociali e sociosanitari.

Si ricorda che la riforma rientra nel PNRR su cui il Governo dovrà rispondere, il prossimo 31 marzo, degli obiettivi raggiunti in materia.

Redazione

bottoncino newsletter
Privacy Policy

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy