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Iniziato il percorso che chiede al Governo di riconoscere la fibromialgia come malattia cronica e invalidante


Buone notizie per le persone colpite da fibromialgia: nella giornate del 29 febbraio, infatti, alla Camera sono state approvate all’unanimità 6 mozioni, presentate da partiti di maggioranza ed opposizione, che chiedono al Governo di riconoscere questa patologia come cronica e invalidante.

Riconoscere questa malattia come invalidante significa, in primis, dare voce a tutte quelle persone che, colpite da una patologia dolorosa e insidiosa, oltre che invisibile, devono combattere anche con l’incomprensione da parte di chi spesso non riconosce la loro condizione di persone che provano dolore, con ricadute su molti aspetti della vita quodidiana – non ultimi quelli psicologici.

INSERIMENTO NEI LEA
Nel chiedere al governo di riconoscere la fibromialgia come invalidante, in tutti i dispositivi approvati, una delle richieste principali è, quindi, la richiesta dell’inserimento della patologia nei LEA - Livelli essenziali di assistenza, così da riconoscere per i malati l'esenzione dalla spesa per le prestazioni sanitarie.

RICONOSCIMENTO PERCENTUALE DI INVALIDITÀ
Tra le richieste contenute nelle mozioni, anche quella di un percorso finalizzato ad inserire la fibromialgia nell’elenco delle malattie croniche, precisando i gradi d’invalidità, derivanti dal persistere della malattia nei suoi differenti stadi di severità, visto che ha un notevole impatto anche nell’ambito lavorativo di chi ne soffre.
Un percorso per il suo riconoscimento potrebbe inoltre abbattere i tempi di diagnosi, che per alcune persone sono ancora molto lunghi.

UNIFORMITÀ NAZIONALE
Nel legiferare a livello nazionale, un obiettivo è quello di rendere uniforme in tutta Italia la presa in carico e gestione della malattia fibromialgica, abbandonando le differenze regionali, e standardizzando i diritti e le procedure, senza che sia lasciato al buongoverno locale dirimere la questione. In Italia, attualmente, alcune regioni hanno riconosciuto la sindrome fibromialgica come malattia invalidante. Nella mozione a forma Ciancitto si legge: “Le province autonome di Trento e di Bolzano hanno garantito ai malati il diritto all'esenzione per patologia dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, oltre che un maggior punteggio in sede di determinazione dell'invalidità civile; anche in Veneto le è stato attribuito lo status di malattia rara e Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna, Campania e Toscana hanno avviato il percorso per l'inclusione della patologia tra le malattie rare e invalidanti; sebbene questi, a livello regionale, siano risultati importanti, occorre un intervento unitario per garantire omogeneità di cure e uguaglianza dei pazienti.”

Redazione

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