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Sono tanti  i casi di personaggi di successo dislessici, che hanno trovato in svariati ambiti la strada per la costruzione della loro carriera

Walt Disney, fondatore dell'omonima azienda cinematografica, era dislessico. Muhammad Ali e Magic Johnson, campioni stellari rispettivamente di pugilato e di basket che hanno fatto la storia, entrambi dislessici. E ancora: Tom Cruise, Robin Williams, Beethoven, Tesla, Carroll... erano tutti dislessici.
Tutti loro, e molti altri personaggi storici e attuali, nei più svariati settori, erano e sono dislessici, e tuttavia sono riusciti a lasciare un'impronta nella storia, o tutt'ora la storia la stanno facendo.

UN DISTURBO DIFFUSO - Cosa possiamo trarre da questi esempi famosi?
Innanzitutto, ricordare che la dislessia, e più in generale i DSA, sono disturbi diffusi. Ad oggi si stimano infatti delle percentuali intorno al 5% della popolazione, che corrisponde a circa 2-3 alunni per classe.

LO SVILUPPO DI ALTRE ABILITA’ - In secondo luogo, la dislessia è un disturbo specifico delle abilità di lettura, calcolo e scrittura, ma che non inficia il funzionamento intellettivo di questi ragazzi.
Spesso si tratta, anzi, di ragazzi molto brillanti, che sviluppano maggiormente abilità artistiche, sportive e musicali, ottenendo ottimi risultati in questi campi, superando anche i loro pari senza difficoltà di apprendimento.

DIVERSE FORME DI INTELLIGENZA - Il concetto di intelligenza stesso, inoltre, è cambiato nel corso del tempo, passando da una concezione più unitaria e generale ad una concezione multidimensionale. Gardner, psicologo e professore di Harvard, in particolare, è stato il maggior studioso delle intelligenze multiple, teorizzando 7 forme di intelligenza:
1. linguistica
2. logico-matematica
3. spaziale
4. sociale
5. introspettiva
6. corporeo-cinestesica
7. musicale

L’IMPORTANZA DELLE ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE - Per come è attualmente strutturata, la scuola italiana è incentrata principalmente sullo sviluppo delle prime due intelligenze, quella linguistica e quella logico-matematica, allo scopo di fornire delle abilità di base utili per affrontare la quotidianità e il futuro mondo del lavoro. Tuttavia, sono importanti anche le attività extrascolastiche, come praticare uno sport, imparare a suonare uno strumento oppure partecipare alle attività sociali del proprio oratorio, per sviluppare anche le altre forme di intelligenza.
Le attività extrascolastiche inoltre possono portare ad esperienze di autoefficacia che spesso possono mancare in ambito scolastico ai ragazzi DSA, a causa dei ripetuti insuccessi e del confronto sociale con i pari. Successi sportivi, musicali o sociali risultano importanti per la crescita personale di ogni ragazzo, e possono portare benefici a livello emotivo-motivazionale, con ripercussioni positive anche sulla scuola.

La dislessia dunque non è, e non deve essere considerata un ostacolo al successo, ma una condizione da cui partire per esperire il mondo a proprio modo, trovare la propria strada e, chi lo sa, lasciare un giorno il proprio segno nella storia.


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Vittorio Renna

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