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Vista sdoppiata o difficoltosa, bocca storta, difficoltà a parlare, perdita di equilibrio, confusione, movimenti scoordinati possono essere campanelli d’allarme di un ictus: come riconoscerli ed intervenire

L’ictus è una lesione cerebro-vascolare che si viene a creare quando il flusso di sangue al cervello viene interrotto a causa della ostruzione o rottura di un vaso sanguigno. Si parla di ictus ischemico quando abbiamo una ostruzione da parte di un trombo o di un embolo, e di ictus emorragico quando si verifica una rottura del vaso che porta sangue all’encefalo.

Si tratta di un evento che può avere esisti anche molto gravi: nel nostro Paese è la seconda causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari, e la prima causa di disabilità. Le stime riportate dal Ministero della Salute indicano una incidenza del 20-30% di morte per ictus a 30 giorni dall’evento, mentre il 75% dei pazienti sopravvissuti presenta qualche forma di disabilità che comporta perdita dell’autosufficienza nella metà dei casi. Un ictus può infatti determinare, a seconda dell’entità e della posizione del danno, diversi deficit funzionali: paresi degli arti superiori e inferiori, problemi neurologici e cognitivi, problemi visivi, del linguaggio, difficoltà di deglutizione.

I fattori di rischio
La possibilità che si manifesti un episodio di ictus aumenta in probabilità e gravità, all’aumentare dell’età: il rischio si manifesta dai 55 anni, e aumenta esponenzialmente dopo i 65. Ma oltre all’età ci sono anche dei fattori che aumentano questo rischio, alcuni dei quali modificabili, perché legati allo stile di vita. Se l’età, il genere e la familiaritià sono infatti voci sulle quali non possiamo intervenire, tra i fattori di rischio dell’ictus modificabili abbiamo:
·         Il fumo;
·         la sedentarietà/scarsa attività fisica;
·         la scorretta alimentazione (non equilibrata e ipercalorica; ricca di grassi, zuccheri e sale; povera di frutta e verdure);
·         il sovrappeso e l’obesità;
·         l’ipertensione arteriosa;
·         le dislipidemie (valori aumentati di colesterolemia e/o di trigliceridemia);
·         il diabete mellito;
·         la fibrillazione atriale;
·         le cardiopatie (cardiopatia ischemica, cardiomiopatie, patologie delle valvole cardiache, forame ovale pervio, aneurisma del setto interatriale);
·         le vasculopati

L’importanza del tempo
Intervenire il prima possibile alla prima comparsa dei sintomi di un attacco di ictus è di enorme importanza: un accesso tempestivo ai trattamenti medici è la principale arma per ridurre i danni cerebrali che il soggetto può subire. E’ importante intervenire possibilmente entro 4.5-6 ore dall’esordio dei primi sintomi per cercare di salvare più cellule cerebrali possibili, e far sì che le conseguenze dell’ictus siano limitate.

I sintomi dell’ictus
Considerando la centralità del fattore tempo, è quindi importantissimo sapere riconoscere i sintomi di quello che può essere un ictus, ovvero:
·         improvvisa riduzione o perdita di motilità e di forza e/o improvvisi deficit sensitivi (formicolii, perdita di sensibilità) alla metà inferiore del viso (con asimmetria della bocca che appare “storta” soprattutto quando il paziente prova a sorridere), al braccio e/o alla gamba di un lato del corpo
·         improvvisa difficoltà nel parlare e/o nel comprendere il linguaggio altrui
·         improvvisi disturbi visivi a carico di uno o di entrambi gli occhi
·         improvvisa perdita di coordinazione dei movimenti, sensazione di vertigine, di sbandamento e/o caduta a terra
·         improvviso mal di testa lancinante e inconsueto

I test FAST
Alcuni semplici test sintetizzati dall’acronimo FAST possono essere compiuti quando si sospetta che una persona sia stata colpita da un ictus
·         F (come Face: Faccia): chiedere alla persona di sorridere e osservare se un angolo della bocca non si solleva o "cade" e la bocca appare “storta”;

·         A (come Arms: braccia): chiedere alla persona di alzare entrambe le braccia e osservare se presenta difficoltà/incapacità a sollevare un braccio o a mantenerlo alzato allo stesso livello dell’altro";

·         S (come Speech: linguaggio): chiedere alla persona di ripetere una frase semplice e valutare se il suo modo di parlare risulti strano (parole senza senso) o biascicato;

·         T (come Time: Tempo): se è presente uno qualunque di questi segni, bisogna CHIAMARE IMMEDIATAMENTE IL 112/118.


Cosa fare e non fare in caso di sintomi
Come detto, in presenza di alcuni di questi sintomi la prima cosa da fare è chiamare immediatamente il 112 affinchè il soggetto venga trasportato con urgenza al pronto soccorso di un ospedale, senza attendere che i sintomi migliorino e senza chiamare il medico di base. E’ consigliato anche non portare da soli il soggetto al pronto soccorso, ma chiamare una ambulanza, che sarà in quale ospedale si eseguono interventi specialistici e tempestivi per l’ictus.


Per approfondire:

https://www.salute.gov.it


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