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Così la Federazione: “(…) non possiamo accettare che la modalità di somministrazione sia quella di fare figli e figliastri tra persone con diversi tipi di disabilità”

Come abbiamo avuto modo di darvi conto ieri, nei giorni scorsi è stato aggiornato il piano vaccinale nazionale con la programazione delle prossime somministrazioni di vaccino anti coronavirus alla popolazione italiana.
La principale novità è che verrà fatta partire la Fase 3 (con l’immunizzazione di …… ai quali viene somministrato il vaccino Astra Zeneca), parallelamente alla conclusione della Fase 1 che è tuttora in corso, e vede, dopo la vaccinazione a ospiti e operatori di rsa e operatori sanitari, la vaccinazione degli anziani over 80.
La seconda novità rigurada la Fase 2, per la quale sono state indicate anche alcune patologie e condizioni che, rappresentando un potenziale aumento di rischio di decesso per Covid, individuano le persone vulnerabili, quindi tra coloro che riceveranno il vaccino nella fase 2.

In merito a questa nuova calendarizziazione, vediamo che ancora una volta non vengono citate esplicitamente le persone con disabilità. Su questo lancia l’allarme la FISH che in una nota denuncia: molte delle persone con disabilità rischiano di rimanere fuori dalle previsioni contenute nel piano vaccinale aggiornato (…), ossia, la buona parte di coloro che non sono ricoverati nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) o nelle residenze sanitarie per disabili (Rsd) rischiano di rimanere senza vaccino; e ciò nonostante si tratta di persone che a prescindere dalla loro condizione di salute sono tra le più a rischio di essere contagiate e al tempo stesso di contagiarne altre; data l’impossibilità, appunto, di assicurare il distanziamento fisico.

Dichiara il presidente della Fish, Vincenzo Falabella: “Non ci può certo andare bene, come Fish, che la soluzione resa nota dalle istituzioni sia quella di categorizzare o dividere per patologie la disabilità. Questa poteva sembrare una ipotesi più o meno adatta all’inizio, fino alla maggiore disponibilità dei vaccini, ma allo stato attuale, mentre il percorso vaccinale prosegue, non possiamo accettare che la modalità di somministrazione sia quella di fare figli e figliastri tra persone con diversi tipi di disabilità”. 

La Federazione Italiana Superamento Handicap, FISH, torna quindi a chiedere chiarimenti alle istituzioni sulla possibilità che le persone con disabilità possano avere la priorità tra quelle da vaccinare con urgenza  a prescindere dalla gravita della loro condizione, appellandosi stavolta al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, perché la Sua responsabilità istituzionale, quale supremo garante dei principi della Costituzione e dei Trattati internazionali, rappresenta la prima tutela per diritti umani e di cittadinanza di tutti i cittadini e le cittadine con disabilità.

Non è il primo appello lanciato dal mondo della disabilità alle istituzioni, e non è nemmeno il primo della FISH, che solo qualche settimana fa aveva inviato una lettera al Commissario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza, chiedendo chiarimenti anche per poter “dare concrete indicazioni e risposte alle migliaia di richieste di informazioni che stanno giungendo in questi giorni», aveva scritto FISH nella missiva tuttora rimasta senza risposta.

E poi, la Federazione aveva chiesto lumi alle istituzioni, inoltre su come si potranno vaccinare le persone con disabilità, con quale iter procedurale, presentando quale documentazione. Domande anche queste che erano rimaste senza alcuna risposta. Il riferimento era anche alle dichiarazioni del Commissario Domenico Arcuri che aveva riferito: “il Piano vaccinale predisposto dal Ministero della Salute prevede la vaccinazione per le persone con disabilità, assistenti personali, familiari e loro caregiver a partire dal mese di febbraio 2021, insieme alla seconda categoria degli over 80”.Ora si scopre, però, che circa il 70% delle Persone con disabilità rischiano di essere tagliate dalla vaccinazione in mancanza di uno specifico riferimento”, commenta la FISH. A questa situazione di sostanziale impasse, si aggiunge il fatto che le Regioni, dal canto loro, senza uno specifico richiamo alla vaccinazione nel piano nazionale, non assumono decisioni e responsabilità.

Per questo, dopo aver registrato una completa assenza di risposte sia da parte del Commissario Arcuri, sia dal Ministero della Salute, la FISH ha chiesto l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quale garante dei principi costituzionali. Non soltanto. La Federazione si appella al Quirinale, inoltre, chiedendo che possa proseguire il lavoro di confronto portato avanti sulla disabilità da parte del precedente Governo guidato da Giuseppe Conte. Nelle ore in cui l’esecutivo di Mario Draghi si appresta a formare la nuova squadra, quindi, l’auspicio è che vengano ascoltate anche le due Federazioni maggiormente rappresentative del mondo della disabilità, insieme alle parti sociali, come del resto è già avvenuto nel recente passato.

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Redazione

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