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M.Gentili, co-presidente Ass.Coscioni: "Vaccinateci e non dimenticate chi si prende cura di noi. Senza di loro, la nostra vita non avrebbe un senso"

L'emergenza pandemica aggrava situazioni già di per sé fragili come quella di chi vive una grave disabilità e dipende dall'assistenza di caregiver familiari o di chi è preposto a tale compito.
L'unica soluzione percorribile al momento attuale è il vaccino. Ma il calendario vaccinale non prevede fra i gruppi prioritari le persone con disabilità, neppure grave, che hanno quasi sempre bisogno di terzi riducendo a zero il possibile rispetto delle misure di distanziamento fisico necessario a prevenire il contagio. Ecco perché si moltiplicano gli appelli dal mondo della disabilità a fare presto, ovvero ad includere i cittadini disabili tra le fasce che stanno ricevendo la vaccinazione. Questo perché, nonostante l’annuncio di qualche settimana fa del Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, tutto è ancora fermo.


Un nuovo appello al Governo, con questa premessa, arriva dall'Associazione Luca Coscioni che, per voce del suo co-presidente, Marco Gentili, chiede di procedere con urgenza anche alla vaccinazione di coloro che vivono una disabilità grave e di chi si prende cura di loro. Qui il video con il resto dell’appello, e qui sotto il testo.

"Il vaccino, come la possibilità di accedere ad ogni cura che garantisca la qualità della propria esistenza, va considerato un diritto universale, anche in questo caso si palesa come l'intervento pubblico non sia qualcosa da respingere a priori, ma forse è l'unica soluzione per garantire equità soprattutto ai più svantaggiati. Insieme al personale medico e paramedico, agli ultraottantenni, c'è l'urgenza di procedere alla vaccinazione di coloro che vivono una disabilità grave e di chi si prende cura di loro", ha dichiarato Marco Gentili, co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni, malato di SLA . "Un altro aspetto da sottolineare è quello del caregiver, questa figura solo di sfuggita definita dalla legge, da cui però dipendono tante e tante persone, nel caso di una positività o di una malattia conseguente all'infezione da COVID 19, chi riceve assistenza rimarrebbe ancor più solo, vedrebbe il venir meno anche la possibilità di esaudire i bisogni più essenziali, sarebbe ancor più in balia dei marosi della vita. Per questo lancio un appello, vaccinateci, ma soprattutto non dimenticate chi si prende cura di noi, che forse ha la priorità, senza di loro, la nostra vita non avrebbe un senso".

"ll piano strategico vaccini  indica fra l'altro il calendario della somministrazione degli stessi. Non sono indicati fra i cosiddetti gruppi prioritari né le persone con disabilità, né chi li assiste. E per paradosso, nel piano stesso, così come reso pubblico, gli stessi non sono proprio menzionati", ha dichiarato Rocco Berardo, avvocato e coordinatore delle iniziative sulla disabilità dell'Associazione Luca Coscioni, "Le rassicurazioni date nelle scorse settimane dal Commissario Arcuri, secondo le quali sarebbero rientrate anche le persone con disabilità e i loro accompagnatori fra le vaccinazioni di febbraio, non hanno ancora avuto nessuna concretezza rimanendo semplice annuncio. Occorre, peraltro, individuare quali disabilità siano considerate prioritarie e quali figure ci si riferisca quando si usa la parola accompagnatori".

Qui per firmare l'appello

Redazione

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