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Allarme di alcune organizzazioni del mondo della disabilità su misure approvato dal Consiglio dei Ministri nella nuova manovra

All’indomani del testo della Legge di Bilancio appena varata per il 2024 dal Governo, si iniziano a registrare le prime analisi e i primi malumori. Sul fronte non autosufficienza e disabilità, le misure più discusse riguardano l'intervento su Ape sociale e Opzione Donna, come pure l’assenza di interventi per la legge per la non autosufficienza, e il taglio alle detrazioni per le donazioni ad onlus, associazioni e terzo settore.

DONNE CAREGIVER IN PENSIONE PIÙ TARDI
Già la FISH ha segnalato con preoccupazione l’aumento, introdotto nel nuovo testo, degli anni di contributi per poter andare in pensione da parte delle lavoratrici caregiver che si occupano di un congiunto con disabilità, come pure per le lavoratrici con almeno il 74% di invalidità. Lo stesso fa anche l’AIPD, Associazione Italiana persone Down, segnalando che le lavoratrici caregiver, che oggi possono andare in pensione con 30 anni di contributi, ora potranno farlo con 36 anni di contributi e 63 anni di età. "Ma conciliare lavoro e cura è molto faticoso: 1 su 5 rinuncia", dichiara Gianfranco Salbini, presidente AIPD. "Sappiamo quanto sia difficile per tutti conciliare lavoro e cura dei figli: quando un figlio ha una disabilità, questa difficoltà aumenta in modo esponenziale, tanto che molti genitori, soprattutto mamme, rinunciano al lavoro. Come è emerso dall'indagine che AIPD ha realizzato con Censis, il 25,9% delle caregiver donne intervistate ha ridotto il lavoro (passando per esempio al part-time), mentre il 20,4% ha lasciato il lavoro o lo ha perso. Chi riesce a conservare un'attività lavorativa, nonostante la disabilità propria o di un familiare, deve avere la possibilità di un pensionamento anticipato. Chiediamo che questa possibilità sia conservata, tutelata e se possibile migliorata, ben consapevoli di quanto faticoso sia l'impegno del caregiver familiare e, al tempo stesso, di quanto il suo ruolo sia cruciale nel welfare del nostro Paese", afferma Salbini.

TAGLIO ALLE DETRAZIONI
Altra preoccupazione segnalata dall’AIPD riguarda una misura contenuta in uno dei due decreti attuativi della delega fiscale (approvati lunedì 16 ottobre, contestualmente al disegno di legge di bilancio 2024), che prevede il taglio di 260 euro alle detrazioni, che comprenderà quelle per le donazioni destinate a onlus, associazioni e organizzazioni del Terzo Settore, per le famiglie con un reddito complessivo superiore a 50 mila euro.

"Tagliare le detrazioni per le donazioni rischia di scoraggiare quella generosità e solidarietà che contribuisce alla realizzazione di tante attività di supporto e sostegno della nostra associazione e di tutte le altre – commenta Salbini - Una preoccupante inversione di rotta, rispetto al Codice del Terzo settore, che ha innalzato la percentuale di detraibilità delle donazioni agli enti del terzo settore dal 26% al 30% e fino al 35% per le donazioni alle organizzazioni di volontariato. In un momento di crisi economica come questo e di conseguente contrazione delle elargizioni liberali, le detrazioni fiscali sono uno strumento efficace per incoraggiare e sostenere la generosità dei cittadini, che ha sempre rappresentato una parte importante e significativa nel nostro bilancio e in quello di tante associazioni come la nostra. Chiediamo quindi che sulle donazioni non si faccia un passo indietro, ma anzi si continui sulla strada intrapresa con il Codice del Terzo settore: incrementare la percentuale di detraibilità – o quanto meno mantenerla stabile – per sostenere la solidarietà e la generosità che rappresenta non solo un contributo economico per la nostra associazione, ma un importante segnale che stiamo andando nella giusta direzione".  

NESSUNA MISURA PER LA LEGGE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA
Sulla Manovra erano state riposte anche speranze e proiezioni per un avvio della messa in pratica della legge di riforma della non autosufficienza delle persone anziane (la Legge 33 del 23 marzo 2023) , un grande riordino atteso da anni, il cui testo, approvato a marzo di quest’anno, delega il Governo ad adottare entro gennaio 2024 i Decreti Legislativi dedicati a dare corpo ai principi e criteri indicati nel testo stesso.
Nella Legge di Bilancio non vengono invece previste misure in questo senso, nessuna dotazione finanziaria allo scopo, come invece auspicato da più parti, in particolare dalle realtà che aderiscono al Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, una rete che riunisce 57 tra associazioni e organizzazioni della società civile coinvolte nell'assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti.
“Vengono ignorate 10 milioni di persone: gli anziani non autosufficienti, 3,8 milioni di persone in Italia, e chi quotidianamente li assiste" - denuncia il Patto – “L'Italia non ha bisogno di riformare l'assistenza agli anziani non autosufficienti: è quello che si evince dalla Legge di Bilancio appena varata per il 2024 dal Governo che, sulla scorta delle prime bozze circolanti, sembrerebbe ignorare completamente questo ambito del welfare. Tuttavia, come ben sanno le persone coinvolte - anziani, caregiver familiari, operatori - la realtà del nostro Paese è ben altra". Così il Patto, che invece aveva proposto di sfruttare la Legge di Bilancio per avviare un Piano di Legislatura che attuasse progressivamente la riforma, destinando allo scopo, 1 miliardo e 306 milioni di Euro nel 2024.

“Purtroppo, però, la Legge di Bilancio non prevede alcuna misura per cominciare a tradurla in pratica. I condivisibili obiettivi della riforma – semplificazione, domiciliarità, residenzialità di qualità – rischiano di rimanere solo parole sulla carta, accrescendo la frustrazione dei tanti coinvolti”, dichiarano le associazioni aderenti.
Concludono parlando di un immobilismo ormai non più tollerabile le associazioni del Patto, che ritengono sia “necessario agire senza indugi per iniziare a dare sollievo alle pressanti necessità delle persone che vivono la disabilità, portando avanti un progetto che punti a costruire il futuro ed a fornire risposte concrete”.
Allo scopo, il gruppo promuover per il 24 ottobre un dibattito con le istituzioni politiche (aperto alla cittadinanza) per condividere proposte ed azioni volte a riportare sul tavolo del Governo la riforma, trovando rimedio allo stallo indotto dall'attuale testo della manovra Finanziaria".

Redazione

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