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Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza stima in un 1miliardo e 306 milioni di euro le risorse da stanziare in legge di Bilancio per iniziare a mettere in pratica la riforma della non autosufficienza, declinata in domiciliarità, residenzialità e trasferimenti monetari (prestazione universale a sostituzione di indennità di accompagnamento)

A marzo di quest’anno è stata approvata una importante legge (la Legge 33 del 23 marzo 2023), che prevede l’intera riforma della non autosufficienza delle persone anziane, delegando il Governo ad adottare entro gennaio 2024 i Decreti Legislativi dedicati a dare corpo ai principi e criteri indicati nel testo stesso.

CONFRONTO CON LE RISORSE DI BILANCIO
La legge Delega in materia di politiche in favore delle persone anziane contenente la riforma della non autosufficienza rappresenta un tassello fondamentale per una potenziale rivoluzione dell’intero comparto che, interessando anziani non autosufficienti e loro caregiver familiari e professionisti dell’assistenza, coinvolge oltre 10milioni di persone nel nostro Paese.
Stante la natura potenzialmente “rivoluzionaria” della riforma, bisognerà prevedere, al riguardo, cospicui investimenti, pertanto i decreti attuativi del testo dovranno necessariamente fare i conti con le risorse di bilancio.

LA PROPOSTA DEL PATTO PER IL NUOVO WELFARE
In questo contesto si inserisce una proposta appena presentata dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, che suggerisce di utilizzare già la prossima Legge di Bilancio per avviare un Piano di Legislatura che attui progressivamente la riforma dell’assistenza agli anziani.

LE RISORSE NECESSARIE
Illustrando le sue proposte per la Legge di Bilancio, Il Patto, di cui fanno parte gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza degli anziani non autosufficienti, presenta una analisi delle risorse economiche necessarie a ridefinire, già dal prossimo anno, gli interventi nei principali abiti del settore, individuati in: assistenza domiciliare, servizi residenziali e trasferimenti monetari. 

Secondo l’analisi del Patto, per poter realizzare questi interventi che, iniziando oggi e sviluppandosi nel domani, traducano in pratica la Legge di riforma della non autosufficienza, saranno necessari 1 miliardo e 306 milioni di euro (835 milioni dalla sanità e 471 milioni dal sociale) da stanziare in legge di Bilancio, per cominciare a tradurre in pratica la riforma della non autosufficienza approvata a marzo 2023

GLI AMBITI DI INTERVENTO
Nella sua analisi, il Patto evidenzia la necessità di mettere in campo risorse che possano garantire risposte specifiche per le diverse esigenze, declinandole, appunto, sui temi di assistenza domiciliare, servizi residenziali e trasferimenti monetari:
-        assistenza domiciliare:
In questo contesto, si propone di attivare l’assistenza domiciliare specificamente progettata per la non autosufficienza. Si prevede che si protragga nel tempo, che sia composta da un mix di prestazioni sanitarie e socioassistenziali, e che preveda una riorganizzazione di ASL e Comuni per la sua erogazione.
- servizi residenziali:
Nei servizi residenziali si prevede di aumentare la qualità dell’assistenza agli anziani che vivono nelle
Strutture, aumentando il tempo dedicato a ciascuna persona. Viene introdotto un contributo statale permanente di 11,25 Euro per giornata di degenza per tutte le strutture operanti nella rete a titolarità pubblica.
-        Trasferimenti monetari:
L’indennità di accompagnamento viene sostituita dalla prestazione universale, che deve essere riconosciuta n base esclusivamente al bisogno di assistenza, in base al fabbisogno assistenziale dell’anziano affinché chi sta peggio riceva di più; l’ammontare minimo è quello dell’indennità (527 Euro mensili). L’utenza viene suddivisa in quattro categorie, dal fabbisogno assistenziale minimo a quello più elevato. Nel caso dell’opzione più vantaggiosa (ricorso a servizi), l’importo ammonta rispettivamente a 750, 850, 1200 e 1500 euro mensili. Previsto anche un sostegno per le rette delle strutture residenziali.


Per approfondire:

Le proposte del Patto per la Legge di Bilancio 2024

Su questo argomento leggi anche:

Il 60% delle famiglie preferisce la badante alla RSA: come reagisce il sistema welfare?

Redazione

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