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La famiglia era stata invitata dall’albergatrice a cenare in una saletta appartata perché gli altri ospiti si erano lamentati del comportamento del ragazzo disabile

Approda in tribunale la vicenda che a marzo scorso aveva fatto scalpore, avvenuta in un albergo di San Martino di Castrozza, durante la vacanza di una famiglia con un ragazzo disabile, Tommaso.  Il fatto era stato raccontato da Repubblica, e poi ripreso su tutti i giornali, e raccoglieva la denuncia della mamma, che è anche presidente dell'associazione "Con i miei occhi".
La donna affermava di essere stati vittima, come famiglia, di discriminazione, nel momento in cui era stato proposto loro di cenare in una saletta appartata dopo alcune lamentele da parte di altri ospiti dell’albergo, per alcuni comportamenti del ragazzo, affetto dalla sindrome di Norrie.
Di fronte a tale richiesta, la famiglia aveva preferito lasciare anzitempo l’albergo, per poi denunciare il tutto alla stampa. La donna ha dichiarato di aver ricevuto una mail di scuse dalla struttura, che nei giorni successivi all’accaduto è stata poi subissata di critiche. L'albergo aveva poi diffuso la sua versione dei fatti, porgendo le proprie scuse alla famiglia.

La famiglia aveva annunciato che si sarebbe rivolta alla giustizia, per chiedere un euro di risarcimento: una cifra simbolica in nome di tutte le persone disabili trattate in questo modo. Oggi, arriva la notizia della data dell’udienza per il processo civile, fissata per il 4 marzo 2024.

Sulla vicenda è intervenuta in questi giorni anche la Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, rispondendo ieri ad un’interrogazione in Aula alla Camera. Queste le parole della ministra: “Per evitare episodi come quello che ha coinvolto Tommaso e la sua famiglia, è necessario intervenire su più fronti: dal punto di vista normativo, per migliorare leggi e garantire più risorse per l’accessibilità universale; dal punto di vista culturale, per la sensibilizzazione e l’induzione al cambio di prospettiva; e in collaborazione trasversale con tutti i livelli istituzionali e i diversi Ministeri, per una più ampia azione politica di attenzione e inclusione”.

“Dobbiamo saper cogliere questo momento storico e sociale di cambiamento, investire in percorsi non solo accessibili ma fruibili, garantendo anche maggior autonomia alle persone, attraverso informazioni corrette e ospitalità adeguata. Si tratta di norme e di scelte istituzionali, ma anche di azioni inclusive che ogni singolo cittadino può compiere nel rapporto con gli altri ogni giorno”.

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Redazione

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