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Tra le novità introdotte dalle più recenti norme sull’inclusione scolastica vi è anche la scheda per l’individuazione del debito di funzionamento, che molto sta facendo discutere. Di cosa si tratta?

Nelle settimane scorse ci siamo occupati delle recenti linee guida concernenti la definizione delle modalità per l'assegnazione delle misure di sostegno, che hanno accompagnato il decreto interministeriale n. 182 del 29 dicembre 2020, dedicato all’adozione del modello nazionale di piano educativo individualizzato e delle correlate linee guida.

Tra le novità poste in essere dal legislatore, sulle quali prosegue il confronto serrato rispetto ad alcune criticità, ci soffermiamo oggi sulla Scheda per l’individuazione del debito di funzionamento ALLEGATO C_Scheda Debito di funzionamento.pdf (istruzione.it).

L’incipit della scheda richiama le indicazioni fornite dal Profilo di funzionamento, ad oggi non ancora diffuso, per individuare le principali dimensioni interessate dal bisogno di supporto per l’alunno/a e le condizioni di contesto facilitanti, con la segnalazione del relativo “debito di funzionamento”. L’Istituzione scolastica e l’Ente territoriale provvederanno a rendere disponibili i relativi fabbisogni di risorse professionali per il sostegno e l’assistenza e ad attuare gli interventi educativo-didattici, di assistenza igienica e di base e di assistenza specialistica.

Nella scheda si indica la situazione iniziale in rapporto alle “capacità” dell’alunno, con diagnosi annessa e vengono poi individuate le quattro dimensioni essenziali all’inclusione scolastica:
1.       dimensione della relazione, dell’interazione e della socializzazione;
2.       dimensione della comunicazione e del linguaggio;
3.       dimensione dell’autonomia e dell’orientamento;
4.       dimensione cognitiva, neuropsicologica e dell’apprendimento.

Per ciascuna di esse vengono poi relativamente indicati alcuni possibili livelli: assente, lieve. media, elevata e molto elevata.

La scheda prosegue poi con le risorse da impegnare, a cominciare da quelle di sostegno didattico, in base al debito di funzionamento rilevato. Utilizzando i medesimi livelli della sezione precedente, occorre poi individuare l’entità delle difficoltà nello svolgimento delle attività comprese in ciascun dominio/dimensione tenendo conto dei fattori ambientali implicati.

Si procede poi con le figure di assistenza, adottando il precedente criterio, per rilevare l’entità delle difficoltà nella comunicazione – assistenza specialistica ad alunni con disabilità visiva o uditiva, assistenza ad alunni con disabilità cognitiva, esperti CAA ecc. – e nell’autonomia – cura di sé, mensa ecc.

Ci si concentra, infine, sulla eventuale necessità di assistenza di base: assistenza igienica, negli spostamenti, a mensa ecc.

Le indicazioni che saranno fornite in tale scheda, va da sé, dovranno risultare perfettamente coerenti con quanto previsto nelle diverse sezioni del PEI e dovranno rispondere in maniera precisa ai bisogni educativi speciali e specifici dell’alunno. Egli, infatti, a causa delle sue difficoltà, può presentare una situazione di debito nelle diverse dimensioni indicate o un una/alcune di esse e, pertanto, proprio per tale ragione, devono essere previste le diverse figure educative necessarie a rilevare e modificare tale debito in direzione della piena inclusione scolastica dell’alunno.

APPROFONDIMENTI

Portale ministeriale “Inclusione e Nuovo PEI”

In disabili.com

Nuovo PEI: misure di accompagnamento e FAQ del Ministero

Tina Naccarato

Qui tutti gli articoli su Coronavirus e disabilità

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