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L’aggiornamento dell’elenco di ausili e protesi erogati dal SSN è in ritardo di due anni. E le persone con disabilità aspettano

Solo una settimana fa si è celebrata la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, come previsto dal programma di azione mondiale per le persone disabili, istituito nel 1981 dall'Assemblea generale dell'ONU. In quella giornata abbiamo sentito uno snocciolare di dati e numeri, alcune dichiarazioni di vicinanza, impegni politici a fare qualcosa di più. Nel frattempo, i cittadini italiani con disabilità fanno i conti, tra le altre cose, con un ritardo che pesa quotidianamente sulla loro vita di persone che necessitano di ausili per poter svolgere – o migliorare -  le loro attività di tutti i giorni.

Ci riferiamo al ritardo che riguarda il Nomenclatore Tariffario: l’elenco di ausili e protesi che il Sistema Sanitario Nazionale eroga alle persone invalide che ne abbiano bisogno: parliamo di sedie a rotelle, deambulatori, protesi, sollevatori e tutto ciò che è necessario alla vita di una persona con limitazioni.

Ebbene, dopo ben 18 anni di attesa (il Nomenclatore era “fermo” dal 1999, ndr), nel 2017 la situazione sembrava essersi sbloccata: due anni fa, infatti, sono stati aggiornati i LEA (Livelli essenziali di Assistenza) e il Nomenclatore contenuto, tuttavia, dichiara Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, “questi servizi risultano erogati in modo non corretto: poiché l'acquisizione risulta spesso non conforme alla richiesta effettuata sulla base di disabilità specifica e vi è una forte disparità di trattamento fra le diverse patologie, in violazione del principio di uguaglianza".
"Il Ministero non ha effettuato la revisione dell'atto che nel 2017 aggiorna LEA e Nomenclatore ausili e protesi in cui non si tiene conto delle esigenze individuali delle diverse disabilità e di conseguenza regioni e presidi, che non possono procedere in modo corretto. La legge – continua Gallo -  prevede un aggiornamento annuale di LEA e Nomenclatore ausili e protesi, e sono trascorsi già due anni dall'ultima revisione, chiediamo al Ministro Roberto Speranza, quanto tempo ancora dovranno attendere i disabili per vedere riconosciute richieste che chi è in uno stato di fragilità non può più vedere senza risposte? "

A testimonianza della gravità della situazione, la nuova diffida che l’Associazione Luca Coscioni ha presentato nei confronti della Regione Basilicata, a seguito delle segnalazioni di persone con disabilità che non riescono ad accedere ad ausili di cui hanno bisogno come ad esempio le carrozzine con unità posturale. Diffida già effettuata in passato, alla stessa e tutte le regioni perché stavano per indire bandi di gare non nella piena osservanza di legge. L'Associazione, grazie all'azione dei suoi legali riuscì a bloccare tali procedure errate, ma dopo due anni la situazione è peggiorata, dichiara l’associazione.

Ma non è solo sul mancato accesso ai corretti ausili che l’Associazione Coscioni chiede risposte, politiche ed interventi  per le persone con disabilità. Cinque sono le richieste che rivolge direttamente alla politica, una serie di punti già state anticipati anche al Presidente Giuseppe Conte:

1. Realizzare la piena attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006, garantendo l' applicazione dei PIANI DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE su tutto il territorio con inclusione dell'eliminazione di barriere architettoniche anche per gli esercenti attività commerciale privata.

2.  Istituire l'OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA CONDIZIONE DELLE PERSONE CON DISABILITA', nelle modalità esattamente previste dalla Convenzione ONU non secondo le modalità attuali  

3. Procedere affinché le tipologie di ausili contenuti nel NOMENCLATORE TARIFFARIO, destinate ai bisogni più delicati e complessi, non siano acquistate e fornite per mezzo di gare d'appalto nelle modalità previsto dalla nuova normativa che non tiene conto delle diverse disabilità.

4. istituire un Comitato "super partes" sui LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA che non sia composto da rappresentanti delle Regioni

5. Sollecitare provvedimenti per la piena equivalenza in ogni sede della FIRMA DIGITALE alla firma autografa.

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Redazione


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