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Complice la pandemia, i tempi per il riconoscimento di invalidità e Legge 104 da parte dell’INPS si sono allungati. Fimmg Inps e Cittadinanzattiva: "Fare qualcosa o il problema sarà ingovernabile"

L’iter burocratico della domanda per il riconoscimento dell’invalidità civile o per il riconoscimento della condizione di handicap è, per i cittadini che lo intraprendono, un percorso verso il riconoscimento di un sostegno spesso necessario a far fronte alle difficoltà – anche economiche - che possono essere correlate alla condizione di disabilità. Stante la sua importanza, il riconoscimento delle condizioni di Invalidità civile o handicap dovrebbe essere garantito quindi in misura efficiente e rapida, al fine di sostenere questi cittadini.

Al contrario, in Italia la situazione attuale registra lunghi tempi per il processamento delle pratiche del riconoscimento di invalidità e Legge 104. A lanciare l’allarme sono Fimmg e Cittadinanzattiva, dopo che già lo scorso anno il presidente del Consiglio d'Indirizzo e Vigilanza Inps, Guglielmo Loy, aveva denunciato l’attesa di oltre un milione di cittadini disabili, che aspettavano di essere chiamati a visita(sia quella propedeutica al riconoscimento della invalidità, sia quella o della conferma della stessa - ovvero le seconde visite).

Secondo Fimmg e Cittadinanzattiva le cose, a distanza di un anno, non sarebbero quindi migliorate. “Ad ormai un anno di distanza dal primo segnale di allarme, lanciato ad ottobre 2020 dal Presidente del CIV INPS, Guglielmo Loy, che segnalava la presenza di una giacenza preoccupante nei verbali di accertamento per l'invalidità civile, continuiamo a ricevere segnalazioni di ritardi che coinvolgono e danneggiano le fasce più deboli della popolazione, anche con grandi disomogeneità tra le regioni”, afferma Isabella Mori, responsabile tutela di Cittadinanzattiva,. 

A pesare nei ritardi, provocando ulteriore ingolfamento delle pratiche, è stato lo stop alle visite mediche durante il lockdown (le visite in presenza sono state sospese dal marzo all’ottobre 2020, ndr) ma anche, segnala Alfredo Petrone, Segretario Nazionale Settore FIMMG INPS, la progressiva riduzione del personale, dipendente e convenzionato, appartenente all'area medica.

Secondo Petrone e Mori Se l'INPS non pone seri rimedi in tempi brevi, la situazione rischia di diventare ingovernabile. E le ricadute sui cittadini sono concrete: dover aspettare mesi per i verbali significa, ad esempio, non potersi candidare a concorsi riservati alle categorie protette, nel caso di lavoratori. Oppure, significa non avere la certificazione necessaria per poter richiedere il sostegno scolastico a scuola per i minori.

Come intervenire, quindi, per sbloccare la situazione? Secondo Cittadinanzattiva e FIMMG non solo si rende necessario un aumento del personale e le altre misure previste dall’Accordo quadro ma, nello stesso tempo, occorrerebbero procedure di semplificazione, soprattutto in caso di patologie stabilizzate e non reversibili: ciò favorirebbe non solo i cittadini, ma anche i professionisti, in termini organizzativi.

A tale proposito, Isabella Mori: “Condividiamo le preoccupazioni recentemente evidenziate dall’onorevole Fabiola Bologna, Segretario Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, in una Sua recente interrogazione”. Aggiunge il segretario nazionale del Settore INPS FIMM: “Siamo contenti che tale problematica sia diventata oggetto di attenzione, anche della politica che vuole conoscere le iniziative messe in atto per velocizzare la gestione dell’arretrato accumulatosi in ambito assistenziale e previdenziale La richiesta, da parte del sindacatio, è la chiusura dell’Accordo Collettivo per i medici che consentirebbe un ampliamento delle ore lavorate e, quindi, delle attività svolte, unica soluzione in grado di risolvere definitivamente la giacenza dell’arretrato (…).

Al riguardo, segnaliamo che proprio in questi giorni l'INPS ha pubblicato un messaggio nel quale vengono date indicazioni su come fare domanda di invalidità senza visita.

In disabilicom:

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Redazione

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