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Con la cessazione dei pagamenti sulla carta RdC è necessario presentare una nuova domanda. Attenzione anche all’ISEE

Una delle novità fiscali del 2024 è stata la messa a punto di una nuova misura di sostegno al reddito per le  famiglie in condizione di difficoltà, ovvero l’assegno di inclusione, (ADI) destinato ai nuclei familiari nei quali siano presenti figli minori, disabili, componenti con almeno sessant’anni di età o in condizioni di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi sociosanitari (cfr. la circolare n. 105 del 16 dicembre 2023).

RDC, ADI E ASSEGNO UNICO
Come più volte ricordato, l’ADI va in parte a sostituire il reddito di cittadinanza, che ha cessato la sua esistenza il 31 dicembre 2023. Per le famiglie che percepivano l’assegno di cittadinanza e alle quali l’Assegno Unico e Universale per i figli a carico (AUU) veniva corrisposto come quota integrativa dello stesso Reddito, è importante sapere che la relativa prestazione continua a essere erogata sulla carta RdC per l’intero importo spettante solo fino alla mensilità di febbraio 2024, tenuto conto dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) valido al 31 dicembre 2023. Questo significa che, per queste persone, dalla mensilità di marzo 2024 è necessario presentare una nuova domanda di Assegno unico e universale per i figli a carico per coloro che eventualmente non vi abbiano già provveduto.
L’INPS ricorda che l’eventuale presentazione della domanda di Assegno di Inclusione da parte dei nuclei potenziali beneficiari della nuova misura non sostituisce in alcun modo la domanda di AUU che, pertanto, deve essere sempre presentata per poter beneficiare della prestazione familiare.

SOSPENSIONE RDC NEL CORSO DEL 2023
Stesso discorso vale anche i nuclei familiari con figli nella fascia di età tra 18 e 21 anni, per i quali è intervenuta la sospensione del RdC nel corso dell’anno 2023. Anche in questo caso, se non si è provveduto a presentare domanda di Assegno Unico e Universale, l’INPS garantisce il pagamento completo solo fino alla competenza del mese di febbraio 2024: per poter beneficiare della prestazione, a decorrere dalla mensilità di marzo 2024, per coloro che eventualmente non vi abbiano già provveduto, è necessario presentare una nuova domanda di AUU. (vedasi messaggio INPS n. 2896 del 7 agosto 2023, ndr)

VERIFICA DELLA CORRETTEZZA DEI DATI
Ai fini di una puntuale erogazione degli importi dell’Assegno unico universale per i figli a carico, si evidenzia la necessità, per gli utenti che abbiano presentato la relativa domanda, di verificare la correttezza dei dati di pagamento indicati. In particolare, è necessario controllare l’esattezza del codice IBAN del conto corrente o della carta prepagata, che deve essere intestato/cointestato al richiedente la prestazione.

IMPORTI ASSEGNO UNICO, ISEE E SCADENZE
Per essere sicuri di percepire l’assegno unico senza perdere gli arretrati, bisogna di presentare domanda di AUU e l’ISEE aggiornato entro il termine del 30 giugno 2024: così facendo gli arretrati verranno corrisposti con successivo conguaglio. E’ importante presentare l’ISEE in corso di validità: l’importo dell’AUU sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2024 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa. Qualora la nuova Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) sia presentata entro il 30 giugno 2024, gli importi eventualmente già erogati per l’annualità 2024 saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2024 con la corresponsione dei relativi arretrati.

Per approfondire:

Messaggio INPS numero 258 del 19-01-2024

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Calendario pagamenti assegno unico universale 2024

Redazione

 

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