Menu

Tipografia


I giudici della Corte d’appello certificano che il diabete di tipo 1, in controllo ottimale, non preclude ruoli delicati e complessi, come quello di capostazione

Il fatto di avere il diabete non inficia la possibilità di intraprendere una carriera come quella di capostazione. Al contrario, in caso di opposizione a tale diritto, si è in presenza di discriminazione.
Questo, in estrema sintesi, il parere dei giudici della Corte d'appello di Genova che hanno confermato la sentenza di primo grado che aveva portato una donna ad adire una causa contro Rfi – Rete ferroviaria italiana (ne avevamo parlato qui, ndr).

IL CASO
Una donna era ricorsa al Giudice lamentando la Condotta di Rfi, secondo lei discriminatoria nei suoi confronti, poichè, nonostante il superamento delle prove selettive, la società non avrebbe proceduto alla sua assunzione nel ruolo di capostazione a causa del suo diabete
RF, costituitasi in giudizio, chiedeva il rigetto dell’appello, negando la natura discriminatoria della decisione, basata invece sulla insussistenza dei requisiti psicofisici ritenuti necessari allo svolgimento della attività della figura di capostazione, come accertato dai medici competenti INPS.A seguito della visita medica, la donna era stata infatti dichiarata“non idonea per diabete in scompenso metabolico glucidico".

LE SENTENZE

Appellatasi al giudice, la donna in primo grado aveva ottenuto la condanna di Rfi e Inps, che aveva dichiarato l’inidoneità: entrambe erano state condannate a ritirare l’atto e rifondere la ricorrente, per condotta di natura discriminatoria. Anche in quell caso il riferimento legislativo era stato, ancora una volta, la legge 67/2006  "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni"
Ora, il 24 aprile 2023, con sentenza 90/2023, la Corte d'appello di Genova ha confermato il giudizio di primo grado. La Corte ha indicato che anche una persona con diabete tipo 1, in condizioni di controllo ottimale della malattia, gestita con idonei dispositivi medici che sostanzialmente annullano il rischio di ipoglicemia, ha diritto a svolgere ruoli delicati come quello di capostazione.

I COMMENTI
Soddisfazione è stata espressa da Emilio Augusto Benini, Presidente nazionale Fand - Associazione italiana diabetici: «La sentenza è un risultato fondamentale, frutto della determinazione e soprattutto della sinergia e piena collaborazione tra pazienti, medici, e associazioni. Certifica che una persona con diabete, anche se indossa un microinfusore di insulina o deve ogni tanto controllarsi la glicemia, non è di certo impedita nello svolgimento al meglio del proprio lavoro, anche il più complesso.»
«Siamo di fronte a un passaggio storico per le persone con diabete tipo 1. Il messaggio è chiaro, se la persona si cura con attenzione e ha accesso alla più recente tecnologia disponibile, l'accesso ai posti di lavoro non può essere limitato o, peggio ancora, precluso» ha commentato l’avvocato Michele Nannei, consigliere nazionale Fand che, coadiuvato dalla collega Tiziana Blengino, ha assistito Chiara, iscritta a Fdg-Federazione nazionale diabete giovanile, federata Fand.
«La sentenza di appello apre nuovi scenari sulla valutazione di idoneità all'assunzione per i diabetici. Certifica finalmente che chi si avvale delle più recenti tecnologie non ha alcun impedimento a svolgere qualsiasi attività lavorativa. Un grazie enorme all'avvocato Nannei e al nostro diabetologo di riferimento, Nicola Minuto, per il loro impegno, per averci creduto e accompagnato in questo tortuoso cammino» ha dichiarato Giuseppe Boriello, Presidente Fdg.


PER APPROFONDIRE:

Testo completo della Legge 67/2006

Potrebbe interessarti anche:

La normativa che tutela le persone disabili da maltrattamenti e discriminazioni: strumenti per difendersi

Tutela anti discriminazioni nei confronti dei cittadini disabili: la Legge 67/2006

Redazione

bottoncino newsletter
Privacy Policy

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy