Menu

Tipografia

Il riferimento legislativo è, ancora una volta, la legge 67/2006  "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni"

Anche nell’ambito occupazionale, essere discriminati in ragione del proprio handicap è contrario alle direttive sulla parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione, dalle convinzioni personali, dagli handicap, dall’età e dall’orientamento sessuale. (si veda il d.lgs. 9.7.2003, n. 216).

Ci riporta sulla questione il recente caso, segnalato dalla FAND- Associazione Italiana Diabetici, di una donna che era stata dichiarata inidonea a ricoprire la posizione lavorativa di capostazione in virtù del fatto che soffre di diabete. Appellatasi al giudice, Chiara, questo il suo nome, ha ottenuto la condanna di RFI, la società che gestisce le infrastrutture ferroviarie, che è stata condannata a ritirare l'atto che dichiarava l'inidoneità della ragazza. Inoltre anche l'INPS è stata condannata: dovrà rifondere 5mila euro alla ricorrente per aver dichiarato, attraverso la sua commissione competente, l'inidoneità della donna.

Il caso
Il caso, segnalato da FAND, ha riguardato una donna, iscritta all'ADG-Associazione Diabetici Genova e assistita legalmente dall'avvocato, anche lui con diabete, Michele Nannei, consigliere nazionale FAND- Associazione Italiana Diabetici, assistito dalla collega Tiziana Blengino. La ricorrente lamentava, a suo parere, la natura discriminatoria della condotta di RFI che, secondo lei, in ragione del suo handicap (diabete) non avrebbe proceduto alla sua assunzione nel ruolo di capostazione, nonostante il superamento delle prove selettive.
L'avvocato Nannei aveva quindi chiesto di "accertare e dichiarare che la sua cliente è stata vittima di discriminazione in ragione del suo stato di handicap (diabete); disporre ed ordinare la rimozione dell'atto discriminatorio, il provvedimento del 3/9/2020 attestante la inidoneità fisica alla mansione di Capostazione; disporre la pubblicazione della sentenza su uno o più quotidiani a tiratura nazionale, condannare RFI al risarcimento del danno".
RF, costituitasi in giudizio, chiedeva il rigetto dell’appello, negando la natura discriminatoria della decisione, basata invece sulla insussistenza dei requisiti psicofisici ritenuti necessari allo svolgimento della attività della figura di capostazione, come accertato dai medici competenti. A seguito della visita medica, la donna era stata infatti dichiarata “non idonea per diabete in scompenso metabolico glucidico”.

La decisione del giudice
Il giudice del lavoro di Genova, Margherita Bossi, ha dato regione alla ricorrente, con richiamo al d.lgs. 216/2003 (di attuazione della direttiva europea 2000/78 CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro)
Segnalano da FAND che fondamentale è stato il fatto che la ricorrente non neghi di essere affetta da diabete, e sostenga, tuttavia, che le sue condizioni cliniche non sono ostative allo svolgimento delle mansioni di capostazione.

PER APPROFONDIRE:

Testo completo della Legge 67/2006

Potrebbe interessarti anche:

La normativa che tutela le persone disabili da maltrattamenti e discriminazioni: strumenti per difendersi

Tutela anti discriminazioni nei confronti dei cittadini disabili: la Legge 67/2006

Redazione

bottoncino newsletter
Privacy Policy

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione



Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy