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Tutti possiamo avere poche e semplici accortezze molto importanti per chi ha una disabilità

Siamo immersi in un mondo nel quale non siamo soli, dove la tua azione – anche involontariamente – può avere effetti su di me. E allora perché non pensare, prima di agire, alle conseguenze che possono verificarsi dal mio comportamento, su chi mi circonda? Perché non domandarsi in quale modo si deve o non deve intervenire per rendere migliore, più facile la vita di qualcuno?
Aprirsi all’altro, mettere da parte il timore per ciò che non conosciamo e metterci all’ascolto dei bisogni di chi ci sta di fronte è un atteggiamento che può, in potenza, rivoluzionare – in meglio, la vita dell’altro.

E se l’altro, la persona che ci sta di fronte, è una persona con disabilità, cosa può fare ciascuno di noi, per migliorare la sua vita? Come essere, ad esempio, meno d’ostacolo alla mobilità, alla autonomia, alla partecipazione, al divertimento di  una persona con disabilità?
Dodici piccoli grandi gesti sono stati messi in fila dalla LEDHA che, in occasione della recente Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità,   ha chiesto proprio a queste ultime di suggerire le loro idee. Ne è uscito questo elenco:

1. “Se per strada incontri una persona in carrozzina che ti sembra in difficoltà non avere paura ad avvicinarti per chiedere se ha bisogno di aiuto. Potrebbe essere una buona occasione per fare due chiacchiere”, Marco.

2. “Quando organizzate la gita di classe, una festa o una pizzata voglio poter partecipare anche io”, Anna.

3. “Non parcheggiare nei posti auto riservati alle persone con disabilità. Nemmeno il sabato sera e nemmeno di domenica. Anche io esco a bermi una birra e vado a fare shopping con le mie amiche”, Alessandra.

4. “Se non ci conosciamo, quando mi incontri per strada non accarezzarmi”, Mario.

5. “Il mio cane guida è i miei occhi. Quando mi guida per strada sta svolgendo un compito delicato e deve prestare attenzione a tanti stimoli diversi. Per favore, non distrarlo e non accarezzarlo”, Francesca.

6. “Quando aspetti il treno o la metropolitana non lasciare pacchi o valige sui percorsi guidati per le persone cieche (i cosiddetti loges, ndr). Rischiamo di inciampare e cadere”, Sergio.

7. “Al ristorante chiedi prima a me -e non al mio accompagnatore- cosa voglio mangiare”, Matteo.

8. “Nessuno è ‘troppo grave’ per non poter fare qualcosa di bello insieme”, Giovanni

9. “La bella ragazza che spinge la mia carrozzina? No, non è la mia badante, è la mia fidanzata”, Franco.

10. “Se mi dici qualcosa e io non ti rispondo non sono maleducato, sono sordo. Cerchiamo di capire assieme come poter comunicare serenamente”, Gabriele

11. “Se non ti capisco quando mi dici una cosa, non innervosirti. Prova a rispiegare con parole più semplici”, Lucia.

12. "Quando parcheggi la bicicletta o lo scooter non lasciarli in mezzo al marciapiede. Potresti creare un ostacolo pericoloso per le persone con disabilità visiva e ostacolare chi si sposta in carrozzina (ma anche una mamma con il passeggino)", Roberto
 
 
Oltre all’elenco di azioni (non esaustivo e, anzi, aperto ad integrazioni e suggerimenti), qui trovate il manifesto della LEDHA, che invita tutti a condividere con amici e conoscenti queste semplici ma importanti regole.

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Redazione

Photo by Andrew Small on Unsplash


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