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Il Parlamento Europeo ha dichiarato ricevibile la petizione dell’associazione Genitori Tosti In Tutti I Posti riguardante la condizione del caregiver familiare in Italia e il suo mancato riconoscimento come lavoratore nel nostro Paese

Abbiamo parlato qualche settimana fa di un volume che racconta la vite dei caregiver da dentro, ovvero da coloro che caregiver lo sono in prima persona. Uscito lo scorso 23 gennaio, "L'esercito silenzioso" - questo il titolo evocativo - è il volume a cura di Alessandra Corradi e Giovanni Barin, dell'associazione Genitori Tosti In Tutti I Posti APS che dà voce alle storie delle persone che si occupano in via esclusiva di un figlio, un genitore, un coniuge con disabilità, senza alcun riconoscimento ufficiale (previdenziale o ….) da parte dello Stato Italiano.

Ora l’azione del gruppo, attivo anche nella diffusione della conoscenza della figura dei caregiver e nella richiesta di tutele per gli stessi, incassa un risultato positivo, comunicando che la petizion eriguardante la condizione del caregiver familiare in Italia e il suo mancato riconoscimento come lavoratore, presentata al Parlamento Europeo lo scorso settembre, è stata dichiarata ricevibile. Inoltre è stato chiesto alla Commissione Europea di condurre un'indagine preliminare sulla questione.

La petizione, infine, è stata trasmessa anche alla Commissione per l'occupazione e gli affari sociali.

Che cosa significa questo? Che il Parlamento Europeo, che pure non ha il potere di intervenire o interferire negli operati dei singoli governi, può però verificare che negli stati membri dell’Unione vengano applicate le norme europee e non si ledano i relativi diritti dei cittadini. In merito a questo aspetto, da Genitori Tosti ricordano che il 1 agosto 2019 è entrata in vigore la direttiva approvata dal Parlamento Europeo nell'aprile 2019, relativa alla conciliazione tra attività professionale e vita familiare, e rispetto alla quale ogni Stato membro ha tempo fino all'agosto 2022 per adottare le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva stessa.

Il pensiero va quindi al disegno di legge sui caregiver familiari (il DDL 1461), tuttora fermo al Senato da luglio 2020, e rispetto al quale ci riferiva in una intervista la presidente dell’associazione, Alessandra Corradi: "(...) Abbiamo - e non solo noi, ripetuto che non serve dare una mancetta mensile (si parla di una cifra max fino a 500 euro) perchè il problema non è pecuniario ma affonda proprio nella dignità delle persone che in un Paese civile con un SSN devono essere prese in carico insieme a chi assistono. Manca tutto il segmento sociale del pubblico per cui io caregiver sono una persona con dei bisogni ai quali tu Stato devi rispondere, in primis non facendomi sentire solo. In secondo luogo: io, facendo quello che faccio, e cioè un lavoro, faccio risparmiare te Stato in personale, strutture, infrastrutture, materiali etc. Una parte di quello che risparmi (stiamo parlando di decine di miliardi di euro, vero?) perchè non li investi riconoscendoci come lavoratori? Oltretutto che in questo modo significa che altri lavoratori che ci devono sostituire/affiancare hanno la possibilità di lavorare e questo significa una crescita della ricchezza del Paese perchè se a guadagnare uno stipendio sono in tanti di più significa che possono in tanti di più comprare beni e servizi... la legge deve essere licenziata entro questa legislatura. Un ennesimo slittamento alla prossima, significherebbe un fallimento enorme per lo Stato, nonchè l'ennesima presa per i fondelli di milioni di cittadini italiani (...)".

Seguiremo il prosieguo della vicenda.

Per chi volesse acquistare il volume, il libro è in vendita online su Amazon.
Chi invece volesse invece unirsi nel sostegno all'associazione in tema di riconoscimento del caregiver familiare si può iscrivere al gruppo su Facebook "caregiver familiare=lavoratore".

Per approfondire:

Il testo del DDL 1461 caregiver

Su questo argomento leggi anche:

Caregiver: chi sono e cosa fanno (e perchè serve una legge subito)

Caregiver e non solo. Oltre 12milioni di italiani si prendono cura di minori, malati o disabili in famiglia

Redazione

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