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Anffas e Angsa chiedono al ministro Speranza di intervenire con verifiche  su cure per l’autismo  proposte da un osteopata

Tenere la guardia alta quando si tratta di cure, trattamenti o farmaci più o meno sperimentali o miracolosi è un imperativo per tutti coloro che, trovandosi ad affrontare una malattia o una condizione di disabilità, magari con una diagnosi appena giunta e che lascia smarriti, possono essere più facilmente oggetto di raggiri.

ATTENZIONE ALLE CURE DI FANTOMATICI ESPERTI - Ed è proprio di questi giorno il richiamo a fare “attenzione ai nuovi casi di fantomatiche cure”, che che le due principali associazioni dedicate a persone con autismo e le loro famiglie -  Anffas Nazionale e Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) – diramano, appellandosi anche al Ministero della Salute. Angsa e ANFFAS si rivolgono, con una lettera congiunta firmata dai rispettivi presidenti, direttamente al Ministro della Salute, Roberto Speranza, “al fine di tutelare le persone con disturbi dello spettro autistico e le loro famiglie da persone che si spacciano per professionisti e dalle loro fantomatiche cure che altro non sono che mere falsità”.

IL CASO - La richiesta, nello specifico, riguarda l’operato di un presunto osteopata che parla dell’autismo come di “una risposta del corpo a una situazione disfunzionale, a un malessere, il cui trattamento dipenderà dalle esigenze di ogni singolo minore”.
La richiesta delle due associazioni è nata a seguito della segnalazione che Anffas e Angsa hanno ricevuto dalla Federazione Nazionale Ordine dei TSRM e delle Professioni Sanitarie, Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione:  secondo quanto riporta una nota stampa di Angsa a Anffas , la federazione ha segnalato un sedicente operatore – dichiaratosi osteopata ma senza indicare l’iscrizione ad un ordine professionale e senza risultare neanche iscritto all’Ordine Professionale dei Medici  e a quello dei TSRM PSTRP – che parla dell’autismo come di “una risposta del corpo a una situazione disfunzionale, a un malessere, il cui trattamento dipenderà dalle esigenze di ogni singolo minore”, e che afferma che “L’osteopatia deve essere parte integrante di un team e di un trattamento multisistemico, in cui è possibile stabilire una scala di priorità nell’intervento terapeutico”. Ad aggravare la situazione – continuano le associazioni – anche il fatto che questa persona dica di aver prestato servizio presso uno dei Centri IDO - Istituto di Ortofonologia, con sede a Roma, un ente accreditato dal Ministero della Salute e quindi soggetto all’accreditamento di denaro pubblico.

FIDARSI SOLO DI TERAPIE VALIDATE - L’appello a fare attenzione, e fare riferimento solo a terapie validate e accreditate, è quindi forte e chiaro: Anffas e Angsa dichiarano: “Siamo di fronte all’ennesimo nuovo caso di falsa informazione totalmente priva di evidenza scientifica – ricordiamo che il trattamento sopracitato non rientra nella Linea Guida 21 "Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti",  il documento elaborato dall'Istituto Superiore di Sanità mediante un processo di revisione sistematica della letteratura e delle opinioni di esperti – che mira al puro sensazionalismo e che fa leva sulle fragilità delle famiglie desiderose di aiutare i propri cari con disturbi dello spettro autistico e di conseguenza facili prede di questi fantomatici professionisti.

APPELLO AL MINISTERO - Ma l’appello è anche a un intervento di tipo istituzionale: per questo motivo Anffas e Angsa hanno chiesto al Ministro di intervenire per capire se quanto denunciato dall’ordine corrisponda al vero ed in caso prendere le necessarie misure del caso, di mettere in atto iniziative non solo volte ad assicurare che le prestazioni rese a carico del SSN siano effettivamente ed esclusivamente comprese tra quelle riconosciute e validate scientificamente, ma anche volte a tutelare in misura maggiore le persone con disturbi dello spettro autistico ed i loro familiari da chi propone trattamenti miracolosi senza alcun fondamento scientifico, ed infine, sempre a tutela delle famiglie e delle persone con disturbi dello spettro autistico, di riconoscere un ruolo attivo delle associazioni maggiormente rappresentative in tutte le fasi di elaborazione di atti, provvedimenti e decisioni, a partire dalla revisione delle linee guida, relativi a tutti gli ambiti di interesse delle famiglie.

Per approfondire:

Le linee guida per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico

La lettera

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Redazione

Photo by Goh Rhy Yan on Unsplash

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