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Il ddl verte sulla opportunità di prevedere l’ internalizzazione nel MIUR di questa figura scolastica a supporto degli alunni con disabilità

Sul fronte scuola e disabilità si registra una importante notizia, che riguarda gli assistenti all’autonomia e comunicazione degli alunni con disabilità: figure importanti di supporto al lavoro del docente di sostegno previste dall’articolo 13 della Legge 104.

A dare conto della novità è la FIRST (Federazione Italiana rete sostegno e tutela dei dirittti delle persone con disabilità) , segnalando come sia stata incardinata (quindi avviata all’iter parlamentare) presso le Commissioni Istruzione e Lavoro della Camera dei Deputati, la proposta di leggeC.2887, relativa al processo di internalizzazione nell’organico del MIUR del profilo professionale dell’assistente all’autonomia e comunicazione. Grazie a questo primopassaggio, inizia quindi l’esame parlamentare della proposta di legge che prevede l’assunzione da parte delMinistero dell’Istruzione di queste figure professionali, così importanti in ambito di inclusione.

Ricordiamo che gli assistenti all’autonomia e comunicazione sono operatori socio educativi che supportano lo studente con disabilità sensoriale, psicofisica e con autismo, quando necessario, favorendo il processo di inclusione scolastica, affiancando l’insegnante di sostegno.

Perché questa legge è così importante? I motivi sono soprattutto due. Il primo ha a che vedere con l’attribuzione di queste figure alle singole scuole: compito attualmente in capo ad Enti territoriali e non centralizzati. Tale organizzazione ha avuto come risultato una grande disparita territoriale dove, ricorda la FIRST, vi sono larghe fette di territorio Nazionale ove gli Enti Territoriali sono a ZERO ore di assistenza, oppure a DUE o TRE ore a settimana, oppure con un numero di ore comunque modesto; oppure il servizio viene attivato non prima dei mesi di Dicembre, Gennaio ecc.
La conseguenza più impattante è naturalmente a carico degli studenti, che pagano sulla loro pelle una situazione che lascia ogni anno, all’inizio della scuola, migliaia e migliaia di alunni senza un supporto assistenziale indispensabile o con un supporto risibile, rispetto alle effettive necessità. Un sistema che costringe le famiglie ogni anno a lottare, denunciare e rivendicare i diritti indisponibili dei loro figli, un sistema che discrimina i minori in virtù del loro luogo di nascita e di residenza, ne pregiudica gravemente la condizione psico - fisica e incide in modo rilevante sul processo di non inclusione degli alunni – commenta la FIST.

Il secondo motivo riguarda naturalmente gli stessi operatori: professionisti iper - qualificati e spesso con titoli di studio elevati e consistente formazione specifica che subiscono un grave precariato, con la conseguenza di una crescita, di anno in anno, del numero di abbandoni di questa professione, a favore di situazioni lavorative di maggiore stabilità e dignità.

Per questo motivo la stessa FIRST, da tempo sostenitrice della proposta di legge a prima firma Bucalo, guarda con grande soddisfazione all’avvio di questo iter, commentando: L’approvazione di una buona legge che contemperi i diritti fondamentali e le esigenze degli alunni con disabilità ad avere assegnato personale altamente qualificato e professionalmente preparato, uniformemente sul territorio, ove sia garantita la continuità assistenziale, unitamente ad una migliore condizione lavorativa che porti tali lavoratori dentro la casa madre del MIUR, sanando un errore storico di dimensioni colossali, è il compito che demandiamo a tutte le forze politiche.

Per approfondire:

Il testo del la PDL N° 2887

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Redazione

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