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In una recente lettera, il ministro Azzolina ricorda le azioni del governo per la didattica a distanza e le responsabilità di tutti gli attori coinvolti nella presa in carico degli alunni con disabilità

Il data 27 aprile, il ministro L. Azzolina ha indirizzato una lunga lettera alle scuole a alle famiglie di alunni con disabilità per parlare della didattica a distanza e delle sue possibilità inclusive.

Il ministro ha esordito richiamando la sua esperienza come insegnante di sostegno e constatando come l’inclusione sia una risultante di moltissimi fattori: la costruzione della fiducia tra docenti, alunno e famiglia; la presenza e la disponibilità di mezzi e strumenti per una didattica personalizzata; una collaborazione leale e concreta tra tutti gli adulti cui gli alunni con disabilità sono affidati.

La lettera prosegue poi soffermandosi sulle azioni intraprese dal governo in questo difficile momento, dalla disponibilità di fondi per l’acquisto di strumenti tecnologici al dialogo con le associazioni, dall’insediamento di task force per studiare proposte e rispondere ai bisogni emersi, ai monitoraggi delle situazioni in atto con la didattica a distanza.

Si sofferma poi suo ruolo del docente di sostegno nello specifico delle attività a distanza: è opportuno che il docente di sostegno si affianchi alle attività di tutta la classe, in presenza dell’alunno con disabilità, non solo per facilitare e fornire feedback sui contenuti, per mediare con strumenti e metodologie individualizzati la trasmissione del sapere, ma anche per riportare l’attenzione dell’intero gruppo classe sulla possibilità di creare occasioni di rinnovata socializzazione in un ambiente condiviso, seppure virtuale. Il principio della contitolarità educativa sulla classe, e per tutti gli alunni, coinvolge direttamente anche i docenti curricolari, i quali dal canto loro sono chiamati a intervenire direttamente anche in attività didattiche inclusive “dedicate”È evidente che il docente di sostegno ha la piena facoltà, nonché il dovere dettato da questa condizione di specialità che stiamo vivendo, di curvare e ricalibrare il PEI, coinvolgendo il dirigente scolastico e il consiglio di classe nelle scelte e informandone le famiglie, man mano che emerga la necessità di ripensare la didattica, i contenuti e le metodologie. E’ importante, in ogni caso, che le scelte siano compiute nella piena condivisione tra docenti, famiglie e alunni.

Ai dirigenti scolastici chiede lo sforzo di garantire con celerità le operazioni finalizzate a coprire l’eventuale gap tecnologico di tutte le famiglie, in particolar modo di quelle degli alunni con disabilità e di assumere ogni utile iniziativa volta a sollecitare e ad attivare interventi didattici a loro favore, ove ancora non fatto. Il ministro prosegue ricordando che nelle norme varate tra i provvedimenti emergenziali si prevede che si possano coinvolgere gli assistenti educatori e alla comunicazione nel lavoro quotidiano di garanzia della didattica a distanza, in raccordo con gli enti locali. Con gli assistenti alla comunicazione, in particolare per quanto riguarda alunni e studenti con disabilità sensoriali, la collaborazione potrà avvenire attraverso sistemi di condivisione delle piattaforme digitali in uso tra i docenti, in modo che gli assistenti medesimi possano operare a loro volta a distanza con gli allievi e i docenti.

In chiusura, nella lettera si ricorda che sul sito del Ministero dell’Istruzione è stata predisposta un’apposita pagina web dedicata alla didattica a distanza per alunni e studenti con disabilità. Infine, giungono i ringraziamenti alle famiglie degli alunni che stanno collaborando in modo propositivo e fattivo con i docenti e con le scuole per superare le difficoltà.

Il ministro, dunque, ha voluto sintetizzare le iniziative attivate dal governo ed ha richiamato con precisione gli impegni del personale scolastico. Innegabilmente ha mostrato di comprendere e considerare la particolare difficoltà che esso incontra nel quotidiano tentativo di promuovere inclusione anche con modalità a distanza. Tuttavia, è bene ricordare, si rende ormai necessario anche indirizzare tutti i professionisti e gli esperti coinvolti verso la promozione di pratiche, azioni formative e metodologie per realizzare esperienze inclusive con la didattica a distanza. E’ il caso inoltre di richiamare la centralità del dialogo educativo in direzione della vicinanza, per creare nuove opportunità e modalità di socializzazione, per procedere in direzione di una pedagogia dell’intimità nella distanza. Oggi più che mai è necessario creare opportunità di relazione, di prossimità, di interazione tra scuola e famiglia. Questa tragedia enorme che stiamo vivendo deve essere per tutti noi occasione di miglioramento. E lo sforzo successivo dovrà essere portare questo miglioramento nella quotidianità futura, quella in cui questa grave emergenza sarà finita e il nostro impegno condiviso per l’educazione tornerà ad essere in presenza, gravato dal bisogno di sanare per quanto possibile le ferite che questa terribile esperienza la lasciato nei nostri figli, privati di una parte di infanzia o adolescenza e in alcuni casi, purtroppo, anche degli affetti più cari.

APPROFONDIMENTI
La lettera del ministro
La risposta dell’AIPD

In disabili.com

Didattica a distanza e inclusione

Tina Naccarato

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