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Il disegno di legge di delega al Governo prevede la centralità dell’attuazione della Convenzione ONU del 2006: il DDL non si concentra sull’istruzione, che nella Convenzione è centrale

Nei giorni scorsi ci siamo occupati di alcuni suggerimenti in merito al futuro del sostegno e, in particolare del disegno di legge di delega al Governo in materia di disabilità. Il testo del disegno di legge mette al centro l’attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. La Convenzione, del 2006, ratificata in Italia ormai dal 2009, non promuove nuovi diritti ma, con i suoi 50 articoli, afferma con forza la necessità che tutti i diritti umani e le libertà fondamentali siano pienamente goduti anche dalle persone con disabilità, alle quali va sempre garantito il rispetto della dignità. Il fine ultimo è la rimozione di tutti gli ostacoli, sia ambientali che culturali, alla piena uguaglianza.

I PRINCIPI GENERALI (art. 3) – Nei suoi Principi generali, la Convenzione evidenzia alcuni aspetti essenziali, che devono essere promossi costantemente, anche e forse soprattutto a cominciare dalle finalità dell’inclusione scolastica: il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone; la non discriminazione, la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società; il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità, la parità di opportunità; l’accessibilità; il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità.

Ci pare che tali principi siano e debbano essere al centro dell’azione educativa e didattica quotidiana di tutti i docenti, orientata alla piena inclusione dei minori con disabilità.

VITA INDIPENDENTE ED INCLUSIONE IN SOCIETA’ (art. 19) – Tutte le persone con disabilità devono avere diritto a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone e ciò può essere realizzato attraverso misure efficaci ed adeguate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e la loro piena integrazione e partecipazione nella società, anche assicurando che le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza; abbiano accesso ad una serie di servizi di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società; i servizi e le strutture sociali siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattate ai loro bisogni.

Riteniamo che per realizzare pienamente tali finalità sia importante concretizzare già nella scuola pratiche virtuose e generative in merito al Progetto di vita e individuale.

EDUCAZIONE (art. 24) – Le persone con disabilità hanno e devono avere pieno diritto all’istruzione. Allo scopo di realizzare tale diritto senza discriminazioni e su base di pari opportunità, è necessario garantire un sistema di istruzione inclusivo a tutti i livelli ed un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita, finalizzati al pieno sviluppo del potenziale umano, del senso di dignità e dell’autostima ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della diversità umana; allo sviluppo della propria personalità, dei talenti e della creatività, come pure delle proprie abilità fisiche e mentali, sino alle loro massime potenzialità; a porre le persone con disabilità in condizione di partecipare effettivamente a una società libera. A tal fine, occorre assicurare che le persone con disabilità non siano escluse dal sistema di istruzione generale in ragione della disabilità e che i minori con disabilità non siano esclusi in ragione della disabilità da una istruzione primaria gratuita libera ed obbligatoria o dall’istruzione secondaria; venga fornito un accomodamento ragionevole in funzione dei bisogni di ciascuno; le persone con disabilità ricevano il sostegno necessario, all’interno del sistema educativo generale, al fine di agevolare la loro effettiva istruzione; siano fornite efficaci misure di sostegno personalizzato in ambienti che ottimizzino il progresso scolastico e la socializzazione, conformemente all’obiettivo della piena integrazione. E’ necessario che le persone con disabilità possano acquisire le competenze pratiche e sociali necessarie in modo da facilitare la loro piena ed uguale partecipazione al sistema di istruzione ed alla vita della comunità. A tal fine bisogna agevolare l’apprendimento del Braille, della scrittura alternativa, delle modalità, mezzi, forme e sistemi di comunicazione aumentativi ed alternativi, delle capacità di orientamento e di mobilità ed agevolare il sostegno tra pari ed attraverso un mentore; agevolare l’apprendimento della lingua dei segni e la promozione dell’identità linguistica della comunità dei sordi; garantire che le persone cieche, sorde o sordocieche, ed in particolare i minori, ricevano un’istruzione impartita nei linguaggi, nelle modalità e con i mezzi di comunicazione più adeguati per ciascuno ed in ambienti che ottimizzino il progresso scolastico e la socializzazione. E’ inoltre necessario garantire che le persone con disabilità possano avere accesso all’istruzione secondaria superiore, alla formazione professionale, all’istruzione per adulti ed all’apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita senza discriminazioni e su base di uguaglianza con gli altri. Per tale fine è fondamentale che sia fornito alle persone con disabilità un accomodamento ragionevole.

Nel PEI su base ICF dev’essere almeno tutto questo, almeno per iniziare.

APPROFONDIMENTI

Ratifica della Convenzione in Italia

In disabilicom

I 10 anni della Convenzione

Tina Naccarato

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