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Alunni con disabilità in crescita, scarsa accessibilità, carenza di docenti specializzati e di assistente all’autonomia, discontinuità e scarso utilizzo delle tecnologie facilitanti: l’ISTAT fotografa ancora una volta una precaria inclusione scolastica

Il 6 febbraio è stato pubblicato dall’ISTAT il report annuale Inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

I NUMERI – Nel documento si conferma l’aumento del numero di alunni con disabilità (+10 mila) che frequentano le scuole italiane (3,3% del totale degli iscritti). Gli alunni con disabilità che le frequentano sono poco più di 284 mila, un contingente in costante crescita che è aumentato, negli ultimi 10 anni, di circa 91 mila unità. Tale incremento è imputabile sia a una maggiore riconoscibilità, rispetto al passato, di alcune patologie sia a un più diffuso accesso alle certificazioni.

BARRIERE – Sono ancora troppe le barriere fisiche presenti nelle scuole italiane: solamente una scuola su 3 risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria. La mancanza di un ascensore o la presenza di un ascensore non adatto al trasporto delle persone con disabilità rappresentano le barriere più diffuse (46%). Frequenti sono anche le scuole sprovviste di rampe per il superamento di dislivelli (33%) o bagni a norma (29%). Rari invece i casi in cui si riscontra la presenza di scale o porte non a norma (rispettivamente 6% e 3%). Maggiori sono le difficoltà di accesso per gli alunni con disabilità sensoriali. In Italia appena il 2% delle scuole dispone di tutti gli ausili senso-percettivi destinati a favorire l’orientamento all’interno del plesso e solo il 18% delle scuole dispone di almeno un ausilio.

TECNOLOGIE – Una scuola su quattro risulta priva di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità. La collocazione delle postazioni informatiche in classe è poco diffusa (37% delle scuole): oltre il 60% delle scuole dispone di questa strumentazione in ambienti esterni alla classe come aule specifiche per il sostegno o laboratori informatici dedicati. Questo può rappresentare un ostacolo all’utilizzo dello strumento come facilitatore quotidiano per la didattica.

DOCENTI DI SOSTEGNO – Nell’anno scolastico 2018/2019, gli insegnanti per il sostegno nelle scuole italiane sono quasi 173 mila. A livello nazionale il rapporto alunno-insegnante si è abbassato ed è pari a 1,6 alunni ogni insegnante per il sostegno. Tuttavia mancano gli insegnanti specializzati e il 36% dei docenti per il sostegno viene selezionato dalle liste curriculari; sono docenti che rispondono ad una domanda di sostegno non soddisfatta, ma non hanno una formazione specifica per supportare al meglio l’alunno con disabilità. Anche la formazione in tecnologie educative, fondamentale per l’utilizzo corretto della strumentazione a supporto della didattica, risulta ancora poco diffusa: nel 12% delle scuole italiane nessun insegnante per il sostegno ha frequentato un corso specifico per l’utilizzo appropriato delle tecnologie a supporto della didattica, nel 64% delle scuole soltanto alcuni docenti hanno frequentato corsi, mentre nei restanti casi (24%) tutti gli insegnanti hanno frequentato almeno un corso.

ASSISTENTI ALL’AUTONOMIA – A livello nazionale il rapporto alunno/assistente è pari a 4,8; nel Mezzogiorno cresce a 5,8. La presenza di assistenti aumenta nelle regioni del Centro e del Nord (4,4) raggiungendo i livelli più alti nella Provincia Autonoma di Trento e nelle Marche, con un rapporto che non supera la soglia di 3 alunni per assistente.

ORE DI SOSTEGNO – Il numero medio di ore settimanali di sostegno fruite da ciascun alunno del primo ciclo ammonta a 14,1. Negli ultimi cinque anni le ore di sostegno settimanali hanno subito un incremento del 18%. I bisogni degli alunni non sembrano però soddisfatti dall’offerta di sostegno: quasi il 6% delle famiglie ha infatti presentato ricorso al TAR, ritenendo l’assegnazione delle ore non idonea. Un’ulteriore criticità riguarda la discontinuità nel rapporto tra docente per il sostegno e alunno, a causa dei numerosi cambi d’insegnante. Per l’a.s. 2018/2019 la quota di alunni del primo ciclo che ha cambiato insegnante per il sostegno rispetto all’anno precedente risulta piuttosto elevata, il 57,6%.

USCITE DIDATTICHE – La partecipazione degli alunni con disabilità alle uscite didattiche brevi (senza pernottamento) organizzate dalla scuola risulta molto diffusa (92%), con un’adesione leggermente inferiore nelle regioni del Mezzogiorno. Se le gite di istruzione prevedono il pernottamento, la partecipazione diventa meno frequente: rinuncia il 66% degli alunni con disabilità, anche in questo caso la quota cresce nelle scuole del Mezzogiorno dove raggiunge l’81%.

APPROFONDIMENTI

Carenza di docenti specializzati

La scuola è davvero inclusiva?

In disabili.com

Report ISTAT 2017/18

Report ISTAT 2916/17

Tina Naccarato

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