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Le persone con disabilità della vista, soprattutto grazie alla tecnologia, possono avere una elevata autonomia in molte attività quotidiane. Facciamo quindi attenzione ai giudizi affrettati!

Osservando un'impiegata utilizzare lo smartphone, leggere e stampare documenti in ufficio, potrebbe sembrare la cosa più naturale del mondo. Ma se quella stessa impiegata, terminata la giornata lavorativa, uscisse dall'ufficio per andare a prendere i figli a scuola e utilizzasse un bastone da orientamento e si affidasse al proprio udito per evitare le auto che si avvicinano cosa penseremmo? Resteremmo forse un po’ stupiti.

Questo perché spesso siamo ancora poco coscienti di tutto ciò che le persone con disabilità della vista (quindi cieche e ipovedenti) sono in grado di fare, grazie anche all’apporto della tecnologia. Proprio per aiutarci a colmare questo gap, che spesso può dare origine anche a fraintendimenti -
 l'associazione APRI (Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti Onlus di Torino) ha fatto realizzare dal regista Thomas Nadal Poletto dei video che vogliono illustrare ciò che gli ipovedenti e retinopatici sono in grado di fare, anche nella vita di tutti i giorni.

Uno dei video in questione si intitola “sessantotto passi” e fa parte della serie “La nostra esperienza del vedere”  realizzata dall'associazione torinese, e riprende parte della giornata di Giovanna Ginoldi, mamma che è stata colpita da retinite pigmentosa.
La malattia, vediamo nel video, non impedisce a Giovanna di condurre una vita serena e autonoma: riesce ad esempio a leggere anche caratteri piccoli per cui non ha problemi nell'utilizzare uno smartphone; ha maggiori problemi nel camminare invece, nonostante percepisca i grandi oggetti che la circondano, poichè la patologia riduce il campo visivo.

 


Un altro video prodotto dall'APRI, initolato “Condividendo”, riprende la quotidianità di una psicologa, Dajana Gioffrè, che convive con un coinquilino vedente. Dajana è interessata ciò che trasmettono alla tv, mentre sminuzza una cipolla per la cena, si fa raccontare ciò che accade nel film che l'amico sta vedendo.
Dajana é una giovane donna non vedente che, come abbiamo detto, cucina, si reca al lavoro da sola, o accompagnata dal suo cane guida, utilizzando il navigatore pedonale del suo smartphone. La tecnologia ormai può essere uno strumento fondamentale nella vita di una persona cieca o ipovedente, sono infatti numerose le app che sono state create per aiutare le persone con questo tipo di disabilità nella vita quotidiana.

Proprio per raggiungere lo scopo di questi video, cioè far conoscere e riconoscere ciò che le persone cieche riescono a fare, questi due video sono proiettati nelle stazioni della metropolitana di Torino, luoghi molto affollati e, per questo, adatti a far conoscere ai più aspetti poco conosciuti dell'ipovisione e la cecità, contribuendo così a ridurre le distanze tra questi due mondi.

 

 
per info http://www.ipovedenti.it


In disabili.com

Ma che ci sta a fare un cieco su facebook!?

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Chiara Bullo

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