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A. Silvagni, insegnante non vedente, utilizza metodologie flessibili e innovative con il supporto delle tecnologie


Negli ultimi anni sono nati alcuni concorsi finalizzati a premiare i docenti ritenuti particolarmente competenti nel trasmettere in modo innovativo la passione per il sapere e per lo studio nei loro alunni. Nel nostro Paese esiste l’Italian Teacher Prize, gemellato con il Global Teacher Prize. Nel concorso italiano sono state presentate 11 mila candidature e tra di esse sono stati selezionati 50 docenti finalisti. Una giuria nazionale individuerà infine tra questi ultimi 5 docenti che saranno premiati. Al primo classificato sarà assegnato un premio di 50 mila euro, mentre per gli altri quattro finalisti il premio sarà di 30 mila euro, destinati nell’uno e nell’altro caso alla scuola in cui operano per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati.

Tra i 50 finalisti di quest'anno vi è anche il professor Antonio Silvagni, che insegna in un liceo del vicentino. Si tratta, certamente, come nel caso degli altri finalisti, di un docente motivato e competente. La specificità che lo caratterizza, rispetto agli altri, però, è il fatto di essere non vedente. Il suo percorso verso la professione dell’insegnamento, pertanto, ha implicato il superamento di diversi ostacoli ed oggi rappresenta per i suoi alunni un vero e proprio esempio positivo. In vista della scelta dei primi 5 classificati, che sarà effettuata a febbraio, naturalmente, sono in tanti a fare il tifo per lui.

LA DIDATTICA – L’iniziativa vuole premiare i docenti che riescono ad appassionare gli studenti verso l’apprendimento con modalità innovative e di innovativo, nel metodo di insegnamento di Antonio, c’è molto, anche perché la cecità lo ha costretto a trovare nuove strade e nuove metodologie. Non sono mai riuscito ad imparare il Braille, mi sono affidato soprattutto al programma di sintesi vocale e quindi alla tecnologia, di cui mi sono appassionato per superare il mio limite. Ho imparato qualche rudimento di linguaggi e utilizzo le piattaforme open source che offrono diverse opportunità … Inizialmente per correggere i compiti in classe mi aiutavano mamma Rosa Maria, già insegnante alle elementari e mia moglie Maria Rosa. Da qualche tempo però i miei studenti fanno i compiti in classe in sala computer e così posso correggere tutto sul pc. La scuola in questo mi aiuta molto, durante i compiti comunque c’è un collega-sorvegliante, che controlla che i ragazzi non copino. Certo le difficoltà non mancano. Ma le limitazioni si superano se c’è una forte componente individuale. Antonio appare molto entusiasta delle innovazioni tecnologiche che consentono oggi alle persone cieche numerose forme di partecipazione un tempo del tutto impossibili. Non mancano però le sue riflessioni più critiche: il problema – afferma infatti – sono le barriere architettoniche della tecnologia utilizzata dall'editoria. I libri scolastici infatti non vengono concessi in pdf ma soltanto in cartaceo. E quindi si rischia di passare l'estate a scansionare i testi, pagina per pagina, per averli sul pc.

E’ forte la motivazione e l’impegno di Antonio nel voler superare le difficoltà legate alla sua disabilità, per affermarsi quale professionista di eccellenza prescindendo da esse, valorizzando la capacità di amplificare l’uso degli altri sensi ed il supporto delle tecnologie, facendone valore aggiunto: la società deve farsene una ragione e accettare che chi una volta era visto come più debole, oggi può e deve essere il più forte.

Molto soddisfatta appare anche la dirigente della scuola in cui insegna Antonio, che così commenta: é da molti anni che il docente insegna al liceo ed è una sorta di simbolo della scuola, un professore che si è impegnato molto anche per implementare la nostra offerta formativa.

Non sappiamo se Antonio sarà tra i cinque vincitori del premio. Può darsi che tale riconoscimento andrà a lui, oppure può essere che, invece, sarà premiato qualche altro docente per altre qualità mostrate nell’esercizio della professione.
Ciò che ci piace evidenziare in questa sede, però, è il fatto che una disabilità importante non abbia impedito ad un professionista di assumere e svolgere un ruolo con grande competenza. Anzi, proprio perché indotto dalla situazione ad innovarsi e rinnovarsi continuamente, ha potuto sperimentare ed attivare modalità di insegnamento innovative ed efficaci che oggi trovano riconoscimento. La disabilità, per Antonio, non è stato un impedimento.
Buon Natale a tutti.

APPROFONDIMENTI

Il professore non vedente tra i migliori l’Italia

Italian Teacher Prize


In disabili.com:

Docenti professionisti e competenti in una scuola inclusiva


Tina Naccarato


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