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Il neo insediato Governo guidato da Mario Draghi avrà, insieme alla ministra Stefani, una serie di temi da affrontare, la cui complessità richiede politiche non segmentate ma trasversali. Il commento di FISH e FAND

All’indomani dall’insediamento del nuovo Governo guidato da Mario Draghi, con un dedicato ministero per la disabilitàaffidato alla neo ministra Erika Stefani, nel formulare gli auguri di un buon lavoro e garantire piena collaborazione e confronto con l’esecutivo, le federazioni FISH e FAND auspicano che si continui sulla strada delle politiche di mainstreaming e non di interventi parziali e segmentati, che riducono la disabilità a una condizione settoriale. Queste le prime dichiarazioni dei due Presidenti, Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano.  


Nella discussione e messa in campo di politiche che mirino al rilancio del nostro Paese, si dovrà passare per il riconoscimento di diritti, inclusione e pari opportunità per tutte le persone con disabilità, mentre sta per essere attuato il PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), in cui i temi centrali che riguardano la disabilità, segnalano le due Federazioni, sono deboli, in alcune parti fragili. Ecco perché le urgenze dal mondo della disabilità alle quali il neo Governo dovrà dare ascolto e risposta sono numerose (molte delle quali nodi irrisolti da tempo).

In primis il tema della salute, con la questione dei vaccini dopo le comunicazioni ufficiali già inviate nelle settimane scorse al Commissario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri e al riconfermato Ministro della Salute Speranza, perché diventa sempre più urgente e necessario dare delle risposte e concrete indicazioni alle migliaia di richieste di informazioni che stiamo ricevendo ogni giorno da parte delle persone con disabilità e delle loro famiglie, dichiarano FISH e FAND. Ma vi è poi la mancata attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e le criticità ancora esistenti nella fornitura degli ausili e dei presidi.
Inoltre, secondo le Federazioni, occorre garantire la continuità nei percorsi di presa in carico dei “pazienti” cronici complessi, delle malattie rare, potenziando la dimensione di umanizzazione delle cure, promuovendo allo stesso tempo le innovazioni già sperimentate; tutti quei percorsi, cioè, che garantiscono equità di accesso alle cure e sostenibilità, come la telemedicina, la dematerializzazione delle ricette, le modalità di consegna di farmaci a domicilio, solo per citare alcune soluzioni.  



Sul capitolo scuola le federazioni chiedono convergenza di idee e di programmi tra i due dicasteri di disabilità e istruzione. E proprio perché rifiutiamo l’idea della segmentazione delle politiche, riteniamo, altresì, come urgente, proseguire nella promozione di un nuovo modello qualitativo, e non solo quantitativo, di inclusione scolastica, riconoscendo tutte le figure professionali che a vario titolo operano per tale obiettivo. Fish e Fand, in questo senso, non hanno accantonato la possibilità che si giunga ad una apposita cattedra di concorso per i docenti di sostegno. Per questo, riprenderemo con il neo-ministro Bianchi il confronto sui provvedimenti rimasti sospesi- annunciano i presidenti.



Il lavoro è da sempre terreno di discriminazione per le persone con disabilità, reso ancor più scivoloso e complesso in questo periodo di crisi pandemica. Ribadiscono Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano: “ancora oggi nel mondo del lavoro le persone con disabilità nutrono diffidenza. Sono ben cinque anni che attendiamo che le “Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità” previste dal decreto legislativo n. 151 del 2015, vengano concretamente applicate». La richiesta è quindi ad un tavolo comune che veda il presidente del consiglio, la ministra per la disabilità ed il ministro del lavoro incontrare al più presto le due Federazioni.

Vi è poi tutta la partita dei fondi disponibili in una ottica di durante e dopo di noi. In questo senso, ribadiscono FISH e FAND, occorrerà da subito investire su una azione sociale che tenga conto della necessaria lotta alla segregazione e del relativo supporto alla domiciliarità̀ (Fondo per la Non Autosufficienza); del supporto ai caregiver familiari (Fondo per la Vita Indipendente); del bisogno di definizione di piani nazionali per avviare processi di de-istituzionalizzazione e di contrasto ad ogni forma di segregazione, con sostegni alla vita autonoma e indipendente.

Infine, vi è l’aspetto rivelante del Secondo Programma di Azione, strumento programmatico formalizzato già da alcuni anni, ricordano le due Federazioni, che investe moltissimi ambiti della vita, e che va quindi attuato con metodo ed impegno.

Il quadro tracciato è quello di una necessaria riforma dell’attuale sistema di welfare che, denunciano le Federazioni, attualmente è basato principalmente sul sistema di protezione, verso un nuovo modello che sia realmente calibrato sul riconoscimento dei diritti umani, civili e sociali. La sollecitazione è pertanto forte, da FISH e FAND: Per questo è urgente e necessario che l’intero Governo si metta a disposizione da subito per rilanciare le politiche del nostro paese a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie, rispondendo adeguatamente alle loro aspettative, bisogni e diritti. Se non ora quando?- concludono.

Redazione

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