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foto del ministro della salute Beatrice LorenzinLe maggiori associazioni dell’impegno civile scrivono una lettera aperta a Ministro Lorenzin, Regioni e ANCI

 

E’ in corso in questi giorni l’esame dei primi articoli del Patto per la Salute che sta impegnando il Ministro della Salute e il gruppo di lavoro composto dai rappresentanti delle varie regioni.  Ricordiamo che il Patto per la salute è un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, che si fa ogni tre anni, relativamente alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.

In questi giorni di confronto è stato raggiunto l’accordo sul Fondo 2014-2016 che dovrebbe garantire l’aggiornamento dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) entro il prossimo 30 giugno e sull’impianto complessivo della norma, sul concetto di spending review interna, finalizzato al miglioramento del sistema sanitario.

Sull’andamento della discussione si registra l’appello lanciato con una lettera aperta al Ministro Lorenzin, Regioni e ANCI  firmata da alcune delle maggiori associazioni dell’impegno civile, fra le quali anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a “concludere subito il Patto per la Salute per aprire un nuovo cantiere sociale: riorganizzare i servizi, assicurare diritti universali”.

Così il comunicato del gruppo: “I tempi sono dettati dal nuovo confronto fra Governo e Conferenza delle Regioni proprio sul Patto per la Salute, un segnale positivo per le sorti del Servizio Sanitario Nazionale messo a dura prova da i tagli lineari di questi anni. Gli effetti negativi in termini di tutela della salute dei cittadini sono purtroppo evidenti.

Il primo atto concreto per rendere credibile il Patto risiede infatti proprio sul riparto del finanziamento per il 2014: 109,902 miliardi, comprensivi dei 2 miliardi per evitare i nuovi ticket.Ma dalla lettera aperta emerge forte anche la preoccupazione per l’uso sbagliato, irresponsabile e insostenibile che potrebbe connotare la spending review. Essa non può essere mirata a fare cassa quando in gioco ci sono i diritti alla salute delle persone. Sprechi e malasanità vanno piuttosto colpiti contrastando l’inefficienza, la corruzione, l’assenza di trasparenza. E i risparmi devono rimanere nel Servizio Sanitario Nazionale.

I firmatari invitano il Governo e le Regioni ad “aprire un cantiere sociale” per la riorganizzazione del sistema socio sanitario con una ampia partecipazione democratica che restituisca voce ai Cittadini. Un luogo e un modo per affrontare anche le nuove emergenze, i bisogni ad alta valenza sociale quali le patologie croniche e le non autosufficienze, le dipendenze, la salute mentale, superando una gestione solo sanitaria e favorendo, invece, l’inclusione sociale.

Non a caso l’articolata lettera aperta si conclude con una forte aspirazione: “Vogliamo fare uscire l’Italia dalla grave crisi in cui si trova ormai da troppo tempo e contribuire al risanamento e alla rinascita del nostro Paese: facendo diventare la spesa per il welfare un grande investimento, che assicuri diritti di cittadinanza, crei buona occupazione, alimenti lo sviluppo. Per farlo serve un grande impegno collettivo.

Tra le priorità indicate nella lettera: prevenzione e promozione della salute, vera integrazione fra assistenza sociale e sanitaria,  potenziamento dei servizi nel territorio,
universalità nell’accesso ai servizi.


Per info:   
FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
www.facebook.com/fishonlus
twitter.com/fishonlus


PER APPROFONDIRE:
Il testo della lettera aperta sul Patto per la Salute


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Redazione

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