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Dalla FIRST una analisi delle recenti novità che interessano i fondi destinati alle persone con disabilità

Il bilancio del nostro Paese è un equilibrio di fondi e stanziamenti che non sono mai abbastanza. Lo sanno bene le persone con disabilità, per le quali questi stanziamenti significano la differenza tra avere un assistente all’autonomia per il figlio a scuola, o ricevere un contributo per i caregiver.
Stante questa premessa è evidente come stiano provocando una forte reazione le recenti novità sui fondi dedicati alla disabilità previste dalla legge di Bilancio e da decreti appena approvati
Entra a fondo della questione, con calcoli e conteggi, anche la FIRST (Federazione Italiana rete Sostegno e Tutela dei diritti delle persone con disabilità), analizzando in particolare le due misure:
- lo spostamento dei 350 milioni della legge delega per la disabilità sul superbonus
- l’accorpamento di una serie di Fondi già esistenti in un unico Fondo Unico per l’ Inclusione delle persone con disabilità
Riportiamo di seguito l’analisi e il punto di vista della Federazione.

SPOSTAMENTO 350 MILIONI SUL SUPERBONUS
Rispetto a questo, la FIRST ricorda comel’obiezione mossa da molte associazioni sia quella di dire: fermo restando l’ inutilizzabilità dei 350 milioni al fine specificatamente dedicato, perché non trasferire in tutto o in parte quelle risorse in uno dei tanti fondi a sostegno delle tante esigenze che assillano le persone con disabilità e le famiglie, alcuni dei quali peraltro di necessità impellente?
Conclude così la FIRST:A questa obiezione, salvo errori, non pare che il Ministro per la disabilità abbia dato una risposta concreta, se non quella di dire che in questo momento vi è una necessità del Governo di reperire risorse per coprire gli oneri del super bonus, dunque tutti i Ministeri devono fare la loro parte. E’ certamente una risposta politica che va valutata per quello che rappresenta.”

FONDO UNICO DISABILITÀ E RIDUZIONE DELLE RISORSE
LA FIRST incalza poi la Ministra per le disabilità, Locatelli, sull’altra operazione di riduzione delle risorse prevista dall’art. 40 della legge di Bilancio consegnata al Senato, che ha istituito il “Fondo Unico per l’Inclusione delle persone con disabilità”.Così la FIRST:In relazione a tale fondo, salvo che non ci siamo persi qualche passaggio, il Ministro ricordiamo ha riferito che la finalità della costituzione di questo fondo è legata ad una esigenza di razionalizzazione e migliore efficienza legata all’esistenza di un solo fondo, piuttosto che di diversi fondi.Come non essere d’accordo ovviamente, se non fosse però che dal passaggio dei quattro Fondi precedenti, che costituiscono il Fondo Unico per l’inclusione delle persone con disabilità, i conti a noi non tornano, e i conti non sono neppure difficile da fare”.

A questo punto al FIRST fa i conti, che alla fine non tornano.
Spiega la Federazione che il Fondo Unico non è altro che l’accorpamento di 4 fondi già esistenti e finanziati negli anni, vediamo quali sono con la loro dotazione finanziaria:

1.      Il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità, istituito dall’art. 34 del DL 22 marzo 2021, n. 41 conv. in legge 2021 n. 69, che aveva una dotazione di €. 100 milioni per l’anno 2021 e 50 milioni per l’anno 2022 e 50 per l’anno 2023.
Quindi alla data del 2023 in questo fondo sono allocati €. 50 milioni;

2.      Il Fondo per l’assistenza all’autonomia e comunicazione degli alunni con disabilità istituito dall’art. 1, commi 179 e 180 legge 30 dicembre 2021 n. 234.
La dotazione di questo fondo è pari ad €. 200 milioni (divisi in 100 per le Regioni e 100 per i Comuni);

3.      Il Fondo per i Caregiver istituito dall’art. 1, comma 254 della legge 2017 n. 2015.
Questo fondo, come è noto, ha una dotazione pari ad €. 25 milioni per ogni anno. Cosa ci possono fare i familiari che assistono una persona con disabilità con quella misera cifra è qualcosa di non spiegabile, ma notiamo che è nato l’ennesimo tavolo tecnico e siamo fiduciosi che da quel tavolo arriveranno le maggiori risorse necessarie!

4.      Infine, il Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipocausia, istituito dall’art. 1, comma 456 legge 30 dicembre 2018, n. 145, che salvo errori ha una dotazione di €. 14 milioni.

Questo il calcolo: €. 50 + 200 + 25 + 14 = €. 289 milioni ad oggi.
Il Fondo Unico invece prevede uno stanziamento di €. 231.807,485.
Ora, 289 - 231 = - 58 milioni di euro per l’anno 2024!"


Continua la FIRST:
"Bisogna, però, anche dire che il comma 6 dell’art. 40 del disegno di legge della legge di bilancio prevede un incremento di 85 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026 per il fondo FNA. Pertanto, conti alla mano, si può affermare, salvo errori, che nel 2024, se il Senato non correggerà tale importo, avremo un decremento di risorse certe pari a circa 60 milioni di euro!"


LA DESTINAZIONE DEI FONDI
Ma vi è anche un altro serio motivo di preoccupazione – aggiunge la FIRST.
"Indipendentemente da quello che si possa pensare l’autonomia dei fondi ha un vantaggio indiscutibile, che è quello legato al fatto che si sa bene la concreta destinazione di quelle risorse. Per fare un esempio concreto, il fondo per l’assistenza all’autonomia e comunicazione è destinato a finanziare il predetto servizio ed era certa la dotazione di 200 milioni di euro. Poche, ma meglio del nulla.
Una volta creato il Fondo Unico per l’ inclusione delle persone con disabilità, il quale deve finanziarie iniziative collegate a ben otto ambiti di vita delle persone con disabilità, quelle contrassegnate dalla lettera a) alla lettera h) dell’ art. 40 del Disegno di legge 926/2023 ( legge di bilancio 2024); attesa la riduzione dello stesso di circa 60 milioni di euro per il 2024, quali esigenze subiranno la riduzione delle risorse?
Appare evidente, infatti, che se prima si aveva a disposizione una dotazione complessiva di  €. 289 milioni di euro ed ora, in prospettiva, soltanto 231 milioni, se il Senato non correggerà tale stortura, qualcuno dovrà rimetterci le penne!
E chi?
E soprattutto: come si stabilirà chi dovrà rimetterci, atteso che stiamo parlando di Fondi che di loro era già poco finanziati?
Solo per fare un esempio: pensiamo al fondo per l’assistenza all’autonomia e comunicazione di appena 200 milioni di euro, una goccia in mezzo al mare;
Oppure l’umiliante fondo per i Caregiver di appena 25 milioni di euro!"

ATTENZIONE SPOSTATA SUL FUTURO, MA OGGI?
Al proposito, la FIRST “spera che il Ministro per la Disabilità dica qualcosa in merito”. E continua: “Allo stato notiamo invece che si sposta l’attenzione su atti futuri che dovrebbero rivoluzionare la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, attraverso nuove e diverse mega valutazioni; (vedremo in concreto nelle Regioni meno ricche cosa accadrà!); Nuovi e diversi progetti di vita partecipati e personalizzati (vedremo in concreto come sarà realizzato questo livello di partecipazione effettiva delle persone con disabilità o di chi le rappresenta e di personalizzazione delle misure, soprattutto, se si sarà pensato a qualche forma di tutela immediata, sanzionatoria ed esente dalle spese di giustizia, dinnanzi al Giudice dei diritti soggettivi, in assenza della quale saremmo alla farsa!).
Progetti di vita che dovranno però essere applicati concretamente nei territori, ( vedremo come andrà a finire con le risorse locali di Enti che sono alla canna del gas persino nei servizi essenziali obbligatori!)”.

ASSISTENZA ALL’AUTONOMIA E COMUNICAZIONE
Continua la FIRST: “Nel frattempo che il Ministro ci possa fornire una risposta in merito al fatto che per il 2024, vi è stata una decurtazione di circa 60 milioni in meno; lo informiamo, qualora non si sappia, che, ancora ad oggi, ci sono migliaia e migliaia di alunni a ZERO ore di assistenza all’autonomia e comunicazione, che stanno subendo un pregiudizio psico - fisico inenarrabile, unitamente ad una lesione mostruosa del diritto allo studio, all’istruzione e all’inclusione.
Ecco, in tal senso, ci aspettiamo un segno di presenza e attenzione per questi bambini, non si pretende di più dal Ministro per la Disabilità.
Allo stesso tempo chiediamo che pubblicamente e formalmente fornisca il suo convinto supporto e sostegno al DDL 236/2022, pendente in Senato, presso le Commissioni riunite 7° e 10°.
Nel frattempo attendiamo fiduciosi che il Senato ripristini per intero le risorse iniziali e porti il Fondo Unico allo stanziamento originario".

Redazione

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