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A essere ridotte, le risorse che servono a sostenere servizi fondamentali per persone non autosufficienti, mentre ci vorrebbe almeno il doppio di quanto stanziato

Non si fa attendere la risposta del mondo associazionistico della disabilità, agli annunciati tagli che ridurranno le risorse destinate proprio alle persone che più di tutte hanno bisogno di supporto. Come annunciato, infatti, il Governo intende tagliare le risorse tanto del Fondo per le Politiche Sociali, quanto di quello per le non autosufficienze. Per gridare il proprio NO le associazioni si mobilitano per chiedere al Governo di tornare sui propri passi. I mancati stanziamenti alle regioni del denaro di questi fondi, infatti, si ripercuoterà direttamente sui cittadini. Il Fondo per le Politiche Sociali e il Fondo per le Non Autosufficienze, infatti, sono dotazioni che servono a finanziare servizi di sostegno a persone con disabilità e bisogni gravi. Vediamo come funzionano innanzitutto i fondi.

IL FONDO NON AUTOSUFFICIENZE – Questo fondo, istituito con l’ art. 1, co. 1264 della legge finanziaria 2007 (Legge 27 dicembre 2006, n. 296), era nato con l'intento di fornire sostegno a persone con gravissima disabilità e ad anziani non autosufficienti al fine di favorirne una dignitosa permanenza presso il proprio domicilio evitando il rischio di istituzionalizzazione, nonché per garantire, su tutto il territorio nazionale, l'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali. Le risorse del Fondo (suddivise alle singole regioni, e aggiuntive rispetto a quelle già stanziate dalle stesse e da enti locali a favore delle persone non autosufficienti) sono quindi dirette a coprire la parte sociale dell'assistenza sociosanitaria per potenziare la permanenza in casa della persona. Concretamente, quindi, le risorse del fondo vengono spese per pagare servizi di assistenza e cura (vedi assistenti e badanti) o altri interventi che si ritengano necessari al di fuori dell’abitazione, come i ricoveri sollievo.
Nel corso degli anni il Fondo, pur così importante, ha subito finanziamenti molto altalenanti:
- 100 milioni di Euro nel 2007,
- 300 milioni 2008,
- 400 milioni 2009,
- 400 milioni 2010,
- 100 milioni nel 2011 – tutti per servizi ai malati di SLA
- zero fondi nel 2012
- 275 milioni nel 2013
- 350 milioni di euro per il 2014
- 400 milioni di euro per il 2015 (anno in cui il fondo diventa strutturale)

Per il 2017 alla dotazione strutturale dei 400 milioni di euro erano state aggiunte risorse, tali da portarlo a 500 milioni. È su questa aggiunta che però il Governo Gentiloni ha fatto dietrofront nei giorni scorsi.

IL FONDO PER LE POLITICHE SOCIALI – Il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali nasce con la Legge 449/1997 e viene  ridefinito dalla Legge 328/2000. Le sue risorse vengono destinate in maggior parte alle Regioni per finanziare tutta la rete dei servizi alla persona rientranti nei Piani Sociali Regionali e Piani Sociali di Zona, e in quota minore ad interventi di tipo nazionale. Rientrano quindi in questi servizi quelli residenziali per la fragilità, quelli per la domiciliarità, interventi a sostegno del contrasto all’esclusione sociale e povertà, etc.
Anche in questo caso i finanziamenti al fondo sono stati altalenanti negli anni. Dal 2015 il Fondo ha una dotazione fissa di 300 milioni, come stabilito dalla legge di stabilità del 2015.
I tagli di questi giorni porteranno il fondo a soli 99 milioni per il 2017.

LA PROTESTA DELLE ASSOCIAZIONI - Ma sui tagli annunciati in questi giorni (50 milioni in meno per il Fondo per le Non Autosufficienze che passa da 500 a  450 milioni e 200 milioni in meno per il Fondo per le Politiche Sociali che passa nel 2017 da 313 a 99 milioni) il mondo della disabilità non ci sta. AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, insieme a UILDM, Viva la Vita Italia Onlus, ConSLAncio, Famiglie SMA, protestano in piazza Montecitorio a Roma il 4 aprile contro il taglio ai contributi a sostegno delle famiglie che assistono a domicilio i disabili gravissimi. La manifestazione, fanno sapere gli organizzatori, è aperta a tutte le associazioni e persone che vogliono dare voce alla protesta contro questi tagli.
AISLA e le altre associazioni chiederanno al Governo di intervenire per evitare questo taglio e di incrementare considerevolmente il Fondo per le Non Autosufficienze.

Massimo Mauro, presidente di AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, dichiara: “Questi tagli sono vergognosi perché mortificano e mettono in ginocchio migliaia di cittadini fragili e non autosufficienti già duramente provati da una sofferenza quotidiana e ai quali un Paese civile dovrebbe poter garantire un’assistenza degna di questo nome, per la quale ci vorrebbe almeno 1 miliardo di euro, cioè il doppio di quanto stanziato sino ad oggi. La protesta, dunque, non nasce per ristabilire quanto tolto, ma per integrare ulteriormente quello che, come noto, è del tutto insufficiente”.
Quando ho accettato di essere il presidente di AISLA” prosegue Massimo Mauro,“tutto mi sarei aspettato, fuorché di portare gli ammalati in piazza. Eppure, in pochi mesi, è la seconda volta che ci troviamo in queste condizioni”.


In disabili.com:
I 50 milioni in più per il Fondo Non Autosufficienza? Un miraggio che oggi sfuma
Fondo Non autosufficienza: rischio tangibile di tagli
 

Redazione

Foto di copertina: Designed by Freepik

 

***AGGIORNATMENTO**** : Riporta il Sole 24 ore che nella giornata di venerdì 17 marzo il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha incontrato il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Stefano Bonaccini, l'Assessore Massimo Garavaglia, Coordinatore della Commissione Affari Finanziari, e l'Assessore Vittorino Facciolla, Coordinatore della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni.Nel corso dell'incontro, il Ministro Poletti e il Presidente Bonaccini hanno convenuto sulla necessità di riportare la dotazione di risorse all'ammontare precedente all'intesa.
E proprio con la finalità di ripristinare l'entità delle risorse destinate al fondo per le non autosufficienze e alle politiche sociali, il Presidente Bonaccini ha espresso la volontà delle Regioni di procedere ad un recupero delle risorse da destinare alle non autosufficienze e il Ministro Poletti, a sua volta, ha espresso la volontà del Governo di intervenire per recuperare le risorse da destinare al rafforzamento delle politiche sociali


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