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Dopo la conferenza Stato-Regioni del 23 febbraio 2017 sembra che per esigenze di bilancio si dovranno ridurre i soldi destinati al Fondo Non Autosufficienza e al Fondo per le Politiche Sociali

Già vi avevamo paventato la possibilità di vedere i Fondi per la Non Autosufficienza e per le Politiche Sociali tagliati dalle regioni per esigenze di bilancio.
Oggi, alla luce della Conferenza Stato – Regioni tenutasi a Roma il 23 febbraio scorso, sembra proprio che sì, un accordo è stato siglato fra le parti e per contribuire al bilancio dello Stato le regioni hanno acconsentito a tagliare proprio sui fondi destinati al sociale.

I TAGLI AL FNA E AL FNPS - Oltre il danno, la beffa, perchè non è passato molto tempo da quando, dopo vari incontri e discussioni in Parlamento, le associazioni erano riuscite a strappare al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, 50 milioni in più per il Fondo Non Autosufficienza  confermati nell’ambito della legge per la Coesione sociale e il Mezzogiorno. Ora quei 50 milioni vengono ritolti e come erano stati promessi tornano indietro, riportando il FNA a 450 milioni.
Ma non è solo il Fondo per la Non Autosufficienza ad essere toccato; pure il Fondo per le Politiche Sociali subisce un taglio drastico che lo porta da 311,58 milioni stanziati nell'ottobre 2016 a 99,7 milioni di euro.

PERCHÈ QUESTI TAGLI? - Secondo la legge di stabilità 2016, le regioni devono contribuire all'equilibrio di bilancio imposto dallo Stato e queste “contribuzioni” valgono anche sui trasferimenti dallo Stato alle Regioni per un totale di circa 485 milioni.
Essendosi alcune regioni a statuto speciale (Friuli Venezia Giulia e Sardegna) rifiutate di versare il loro contributo, questo è andato a sommarsi all'onere finanziario delle altre regioni a statuto ordinario che hanno concordato con il Governo di intaccare i Fondi per il Sociale in una maniera che è assai drastica, soprattutto per il Fondo per le Politiche Sociali. Una notizia sconcertante perchè per esigenze di bilancio si vanno a togliere servizi, già bisognosi di loro di fondi aggiuntivi, che sono imprescindibili per la nostra società e per un numero assai consistente di cittadini: donne, disabili,  anziani, poveri...
Commenta Donata Lenzi, capogruppo Pd alla Commissione Affari Sociali della Camera, su Vita.it: “È incredibile che le Regioni a statuto speciale si sottraggano e scarichino sulle persone in stato di bisogno delle altre Regioni i tagli che avrebbero dovuto affrontare.”

LA DELUSIONE DELLE ASSOCIAZIONI (FAND E FISH)- I presidenti di due importanti Federazioni, Franco Bettoni per la FAND e Vincenzo Falabella per la FISH sono rimasti allibiti e indignati nell'apprendere la notizia da fonti terze dopo mesi e mesi di trattative con il Governo e non escludono la possibilità di intraprendere mobilitazioni di massa nel mondo dei disabili o di richiedere incontri personali con il Presidente del Consiglio dei Ministri e con il Ministro dell’Economia per cercare di chiarire questa incresciosa situazione.
È puro autolesionismo tagliare la spesa per le politiche sociali e sanitarie anziché utilizzarla come un formidabile investimento per creare sviluppo, innovazione e buona occupazione” commenta Bettoni. E Falabella riprende: “È un pessimo segnale per il futuro delle politiche sociali in Italia. Un colpo assestato dopo aver fatto balenare l'ipotesi di progettare e costruire livelli essenziali di assistenza in ambito sociale validi in tutto il Paese, di definire un Piano per la non autosufficienza, di aprire una stagione in cui l'attenzione all'inclusione sociale fosse significativa e unificante […] E oltre a ciò lascia stupefatti l'atteggiamento delle Regioni che compensano le loro mancate revisioni della spesa accettando di rinunciare a parti consistenti dei trasferimenti sul sociale.”

BETTONI E BOBBA SPEZZANO UNA LANCIA A FAVORE DELL'OPERATO DEL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI - Nonostante la profonda delusione per quanto accaduto, Bettoni dichiara: “Mi sento comunque in dovere di rimarcare l’assoluta buona fede e correttezza del Ministro Poletti che a dicembre ha mantenuto la parola data, spendendosi personalmente per l’aumento del Fondo per la non Autosufficienza, fondo che oggi tuttavia è stato ridotto per scelte certamente non sue, poiché artefici della manovra risultano viceversa essere gli assessori al bilancio ed i presidenti delle Regioni ed il MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze).”
Lo stesso sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Bobba, ribadisce l'impegno che il suddetto Ministero ha sempre profuso in favore dell'inclusione sociale rispondendo all'interrogazione parlamentare dell'on. Donata Lenzi, che chiedeva delucidazioni in merito alla possibilità di tagli ai due Fondi.
Bobba tra l'altro tiene a precisare, come dichiarato dal presidente della FAND Bettoni, che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non ha partecipato a questa decisione, essendo coinvolto solamente il Ministero dell'Economia e delle Finanze.

SCARICA BARILE - Risposta che si configura come una mossa da “scarica barile” per Vincenzo Falabella della FISH che dice: “Nella risposta scritta il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sembra prendere le distanze da una decisione che indica come assunta da Regioni e Ministero dell'Economia ma per noi è rilevante l'esito e gli effetti di questa decisione”. Dello stesso parere anche il Movimento Cinque Stelle per il quale «il fatto che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, come affermato dal sottosegretario Bobba, non abbia partecipato al confronto non lo esclude dalle responsabilità. Anzi, questa assenza costituisce un’aggravante perché conferma ancora una volta come oramai le politiche per la salute siano totalmente subordinate alle decisioni economiche.» (dichiarazione riportata da Vita.it)

LA SITUAZIONE ADESSO – Bobba non ha negato nella sua risposta all'on. Lenzi le cifre possibili di taglio ai Fondi sociali che rimangono confermate a 50 milioni in meno per il Fondo Non Autosufficienza e 200 milioni in meno per il Fondo per le Politiche Sociali, pur ribadendo la contrarietà del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a questo tipo di operazioni.
Resta da vedere se le regioni decideranno di tagliare proprio sui Fondi Sociali tra i Fondi citati come possibilmente intaccabili nei trasferimenti Stato - Regioni per raggiungere il totale di 485 milioni. Si spera ci saranno nuovi incontri chiarificatori tra le parti in cui si possa arrivare ad un accordo più ragionevole.

Per info:
La risposta del sottosegretario Luigi Bobba all'interrogazione parlamentare dell'on. Donata Lenzi (vedi ALLEGATO 5)


Donata Viero

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