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Insufficienti le misure, e sbagliate le modalità, secondo CoorDown, che si offre di collaborare con il Parlamento e i Ministeri per superare le criticità. Vediamo l'analisi del testo


Il decreto lavoro approvato del Consiglio dei Ministri il 1° maggio contiene anche delle misure che riguardano la disabilità. Su queste, CoorDown (Coordinamento nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down) ha realizzato una analisi critica del testo, che ha come esito finale una bocciatura di tali interventi, per quanto riguarda le persone con disabilità.

Secondo CoorDown i punti critici sono diversi:
1) l'Assegno di inclusione che sostituisce il Reddito di cittadinanza: secondo Coordown vengono previsti criteri così stringenti che la quasi totalità delle persone con disabilità ne rimarranno escluse, anche se in gravi difficoltà economiche.
Si pensi, solo a titolo di esempio, - segnala coorDown - che un adulto solo, pur privo di reddito e con ISEE pari a zero, con una disabilità tanto grave da vedersi riconosciuta l’indennità di accompagnamento oltre alla pensione, non potrà mai avere accesso all’Assegno di inclusione. Irrisorio è poi l’importo nel caso viva con un coniuge disoccupato e privo di reddito.

2) Gli incentivi introdotti per l'assunzione dei titolari di Assegno di inclusione: misure che secondo CoorDown assai di rado potranno così riguardare le persone con disabilità, già largamente escluse dal mercato del lavoro.
Bocciati anche i contributi per la mediazione all'assunzione e l'affiancamento al lavoro, che secondo l’associazione risultano oltre che scarsamente applicabili, minimi e molto al di sotto delle reali risorse necessarie. Si tratta, per CoorDown, di un contributo che, oltre che dai profili applicativi incerti, è del tutto insufficiente a compensare i costi della intermediazione e dell’accompagnamento. Lo sa bene CoorDown, che da qualche anno con risorse proprie svolge questo genere di attività di sostegno e affiancamento.

3) Fondo a favore delle organizzazioni del Terzo settore che assumono giovani con disabilità lascia perplessa l’associazione, secondo cui sarebbe preferibile vederli assunti nell'ordinario mercato del lavoro oppure vedere rifinanziato il Fondo per il collocamento mirato (legge 68/1999) che prevede significativi incentivi per l’assunzione di persone con disabilità e di durata variabile dai 36 ai 60 mesi. Purtroppo, da anni si assiste al ripetersi del medesimo quadro: prima della metà dell’anno il Fondo assegnato ad INPS è già esaurito e le relative richieste di incentivo rimangono pendenti. A questo si aggiungano i ritardi a livello ministeriale nell’assegnazione del fondo per l’anno di competenza. Il che contribuisce a produrre effetti nefasti sul ricorso agli incentivi e sugli effetti che questo provoca, precisano dall’associazione.

Quanto allo schema di decreto legislativo che introduce norme relative per la "riqualificazione dei servizi pubblici per l'inclusione e l'accessibilità", CoorDown non fa sconti: a ben vedere appare come la presa d'atto del fallimento di molte norme già vigenti proprio su quegli aspetti come su altri, presa d'atto che assolve da responsabilità pregresse.

CoorDown, confidando nelle modificazioni migliorative che le Camere potranno apportare, rinnova comunque la propria disponibilità a collaborare nelle sedi istituzionali e di Governo per migliorare il testo. Antonella Falugiani, Presidente di CoorDown, spiega "Nello scorso mese di marzo abbiamo condiviso con il Ministro Locatelli, la necessità di intervenire su molti aspetti normativi che riguardano le persone con disabilità e qui rinnoviamo la disponibilità di CoorDown a proseguire nel dialogo e nel confronto. Sulle criticità rilevate e sui possibili emendamenti estendiamo il medesimo costruttivo atteggiamento alle Camere e alle Commissioni che stanno esaminando quel decreto con la speranza che le lacune possano essere sanate se vogliamo tutelare, nel miglior modo possibile, l'interesse delle persone che rappresentiamo".


Per approfondire:

Leggi l'analisi di CoorDown sul Lavoro 

Redazione

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