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IL DISTURBO DELLA DEGLUTIZIONE: LA DISFAGIA
prime vie digestive

A CHI RIVOLGERSI: QUALI SONO I MEDICI E GLI SPECIALISTI COINVOLTI


La prima persona di riferimento è il medico di base, che a seconda della gravità della situazione vi invierà presso medici specialisti.
Vi sono il foniatra, l’otorinolaringoiatra, il gastroenterologo, il logopedista, il dietista, il nutrizionista, per arrivare al neurologo, al fisiatra, al geriatra, allo pneumologo e al neuropsicologo
Lo specialista saprà identificare la presenza o meno del disturbo e il grado di complessità della disfagia in atto. A fronte quindi della diagnosi risultante, appronterà la tipologia più adatta di intervento riabilitativo.

LA DIAGNOSI: COME SI VALUTA LA PRESENZA DI DISFAGIA?

Vi sono appositi test da eseguire che controllano il processo di deglutizione ed esami specifici che appurano lo stato di salute delle vie aeree e digestive.

A seguito di un’operazione importante in ospedale che abbia interessato il sistema nervoso o l’apparato cardiocircolatorio come anche gli apparati digerente e respiratorio, è prassi degli infermieri professionali eseguire degli screening per appurare l’eventuale presenza di disfagia.
Ad esempio, molto in uso, pratico e di pronta mano è il test dell’acqua con cui si somministrano al paziente prima un cucchiaino di acqua, poi mezzo bicchiere d’acqua fino ad un intero bicchiere d’acqua (se la persona è in grado di sopportarlo) e si fa parlare il paziente a seguito della deglutizione, per valutare via via se ci si trovi in presenza di disfagia lieve, media, grave oppure assente.

Il processo di valutazione considera vari aspetti:
- controlla la respirazione e le secrezioni bronchiali che si formano;
- controlla la postura;
- controlla la voce e l’uso del linguaggio;
- controlla il livello di attenzione e delle capacità cognitive;
- controlla la gestione della saliva e dei residui orali e/o faringei.

Nel caso in cui vi sia un sospetto di disturbo da deglutizione in atto, si procede a delle valutazioni specifiche clinico-strumentali, completate da indagini strumentali come la Fibroendoscopia (FEES) con prove di deglutizione di diverse consistenze di alimenti, o la Videofluoroscopia (VFS) eventualmente associata ad un esofagramma con bario.
La Videofluoroscopia consente di vedere il movimento muscolare e il comportamento del bolo durante la deglutizione. In alternativa è indicato l’uso della laringoscopia indiretta che permette l’osservazione dell’orofaringe, dell’epiglottide e delle corde vocali.
Il programma di riabilitazione identificato, spetta poi nella maggior parte dei casi al logopedista.
Con lui possono collaborare altre figure come il fisioterapista, il dietista o il nutrizionista.
 


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