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I dati emersi dalla consultazione pubblica di ANFFAS. il 65% dei familiari ha risposto di non essere al corrente dell’esistenza della legge n 67/2006

Sono dati che sconfortano, quelli diffusi da ANFFAS sulla discriminazione subita dalle persone con disabilità, che emergono dalla consultazione pubblica – lanciata ad agosto 2022 - che l’associazione ha presentato lo scorso 29 novembre durante il convegno “Imparare a riconoscere e contrastare ogni forma di discriminazione - Istruzioni per l’uso”, nell’ambito delle celebrazioni per il 3 dicembre, Giornata Internazionale delle persone con disabilità.

La consultazione, che fa parte del più ampio progetto “AAA - Antenne Antidiscriminazione Attive”**, declinata in quattro versioni e rivolta a persone con disabilità e familiari, leader associativi, operatori, professionisti e tecnici del settore –ha consentito di raccogliere dai diretti interessati dati utili ad una analisi del fenomeno della discriminazione basata sulla disabilità in Italia.

I dati emersi permettono di tracciare un quadro rispetto non solo all’accadere di questi episodi, ma anche alla consapevolezza sulla esistenza di forme discriminazioni fondate sulla disabilità e sulla esistenza della legge n 67/2006, istituita proprio per tutelare da questo fenomeno.
Il risultato principale conferma purtroppo come, nonostante la normativa, ancora oggi siano tante – troppe - le persone con disabilità, ed in particolare con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, ad essere vittime di episodi discriminatori in molteplici ambiti della loro vita, dalla scuola al lavoro fino allo sport.

In questo senso, il numero più eclatante emerso dalle rilevazioni ANFFAS è quello complessivo: il 64% dei partecipanti alla consultazione ha dichiarato di aver avuto difficoltà nell’ottenere il rispetto dei propri diritti di cittadino. Interessante è poi l’analisi rispetto alle tipologie di partecipanti e di domanda.

Di seguito, una panoramica dei dati raccolti:

PERSONE CON DISABILITÀ
Come detto, il 64% delle persone con disabilità che ha partecipato alla consultazione di ANFFAS ha risposto in maniera affermativa alla domanda relativa all’aver avuto difficoltà nell’ottenere il rispetto dei propri diritti di cittadino/a, e di questi:
- il 29% ha dichiarato di aver avuto difficoltà perché non è stato ottenuto ciò che veniva chiesto con una annessa rinuncia;
- il 33% ha dichiarato di non aver ottenuto ciò che veniva chiesto ma di aver insistito;
- il 38% ha dichiarato di aver ottenuto solo in parte ciò che era stato chiesto.
Chiedendo cosa avessero fatto per ottenere il rispetto dei propri diritti:
- il 36% ha dichiarato di aver chiesto aiuto a qualcuno,
- il 34% di aver comunicato al suo interlocutore che non si poteva negare la richiesta poiché in presenza di una legge in merito.
Per coloro che non hanno ottenuto il rispetto dei propri diritti, nel 51% dei casi, è stato indicato che la persona a cui è stata posta la richiesta non fosse a conoscenza della parità di diritti del richiedente.

FAMILIARI
La consultazione ha poi rivolto dei quesiti anche ai familiari. Alla domanda relativa all’aver riscontrato o all’aver assistito ad episodi/comportamenti/atteggiamenti discriminatori a danno delle persone con disabilità care:
- il 63% dei familiari ha risposto di sì, attestando tuttavia anche un 18% di “non so/ non sono in grado di dire se si tratta di discriminazioni”.
Per il 60% dei familiari la scuola e l’università sono indicati come i luoghi dove sono avvenute gli episodi discriminatori nei confronti del familiare.
Appurato l’aver assistito ad episodi/comportamenti/atteggiamenti discriminatori a danno delle persone con disabilità care, è stato chiesto ai partecipanti se avessero reagito, e i familiari hanno risposto:
- il 71% ha risposto di aver reagito a tali comportamenti: il 59% ha dichiarato di aver chiesto spiegazioni e di aver insistito affinché si eliminasse la discriminazione o che, perlomeno, si potesse trovare una soluzione accettabile.
- il 30% ha risposto di non aver reagito e di questo 30%, il 43% dei familiari ha sostenuto di aver preferito non sollevare obiezioni per non peggiorare le cose.


LA LEGGE 67/206
Relativamente alle domande sulla Legge 67 del 2006 (“Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”) il 65% dei familiari ha risposto di non essere al corrente dell’esistenza di tale legge. Per coloro che hanno risposto positivamente (il 35%), la maggioranza delle risposte ha evidenziato poca o scarsa conoscenza della normativa.

LA “DISCRIMINAZIONE PER ASSOCIAZIONE”
Infine, spiegato ai partecipanti il significato di “discriminazione per associazione” (ad esempio ricevere un trattamento ingiustificatamente diverso dal resto dei colleghi) è stato chiesto loro se ne fossero state vittime ricevendo risposte negative al 52% ma per coloro che hanno risposto sì, (29%) ha dichiarato di esserlo stato in particolare sul luogo di lavoro e il 62% delle persone ha dichiarato di non aver reagito. In caso di risposta

“Mi sono rivolta ad una Associazione/sportello antidiscriminazione” (che si attesta al 3% come risposta) il 65% si è rivolto ad una Anffas/uno sportello SAI (Sportello Accoglienza e Informazione Anffas).

Questi i dati, quindi. Per favorire una riflessione al riguardo, riportiamo una delle testimonianza che sono state fatte ascoltare durante il convegno di ANFFAS “Imparare a riconoscere e contrastare ogni forma di discriminazione - Istruzioni per l’uso”, pronunciata da un autorappresentantem

“Io credo che ci sia sempre, ogni giorno, una discriminazione. Io credevo che laureandomi e facendo degli studi difficili passasse, però le persone purtroppo ti etichettano con un bollino e sarai sempre quell’etichetta. Sta a te ascoltare il giusto e fare le cose non per dimostrare qualcosa agli altri ma perché ti piace farle. Se ti apri al mondo avrai conosciuto e poi ci saranno le persone che ti accetteranno e le persone che non ti accetteranno ma questa è la vita”.

La consultazione è ancora online e aperta a tutti:  Anffas quindi invita a dare il proprio contributo a questa importante ed innovativa analisi compilando i questionari disponibili

Redazione

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