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Presentata la Seconda Relazione sullo stato di attuazione della Legge 112/2016 in riferimento agli interventi aggiornati al 31 dicembre 2018: progetti in sole 12 regioni, e insuccesso agevolazioni trust

La legge 22 giugno 2016, n. 112  contiene le Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, ovvero le disposizioni per mettere in campo progetti a sostegno del cosiddetto Dopo di Noi.  Suo principale obiettivo è, pertanto, quello di dare respiro ai famigliari di persone con disabilità che si preoccupano di organizzare la vita dei loro figli o congiunti quando loro non ci saranno più e non potranno più prendersene cura, fornendo concrete progettualità e iniziative. Si comprende bene, quindi, come questa legge fosse così attesa, dal momento che il pensiero del dopo di noi è una ansia che attanaglia qualunque familiare stretto di persona con grave disabilità.

GLI OBIETTIVI DELLA LEGGE
Ricordiamo che obiettivo della legge è di realizzare percorsi di presa in carico delle persone disabili al fine di favorine il più possibile l’autonomia, indipendentemente dalla famiglia: per realizzarlo, la legge prevede che vengano individuate diverse soluzioni residenziali (accompagnate da programmi che svikuppino le compteneze personali dei soggetti) con a capo le Regioni che hanno il compito di definire i criteri e le modalità di erogazione delle necessarie risorse, nei limiti di quanto disponibile, e di monitoraggio, mentre la gestione è affidata ai Comuni.

LA RELAZIONE SULLA ATTUAZIONE DELLA LEGGE
A distanza di 4 anni dalla approvazione della Legge sul Dopo di Noi, qual è la situazione oggi? Quanti sono i progetti e gli interventi concretamente messi in campo? Fa il punto la Seconda Relazione sullo stato di attuazione della legge 22 giugno 2016, n. 112 trasmessa nei giorni scorsi alle Camere, in riferimento agli interventi aggiornati al 31 dicembre 2018, sulla base dei dati forniti dalle regioni italiane (tutte, tranne la Valle d’Aosta). Nonostante nella stessa introduzione al documento si specifichi che “lo stato di attuazione non è ancora tale da permettere una compiuta rappresentazione degli interventi programmati”, e considerando che i dati si riferiscono alla situazione al 31 dicembre 2018, è però possibile farsi un’idea dello stato delle cose consultando la relazione. Ne vediamo i punti salienti.

REGIONI IN CUI SONO STATI REALIZZATI PROGETTI
La legge specifica che i destinatari degli interventi realizzati con il Fondo della l.112/2016 sono persone con disabilità grave non determinata da naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, e prive del sostegno familiare, in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non sono in grado di fornire l'adeguato sostegno genitoriale, nonché in vista del venir meno del sostegno genitoriale. Stante la definizione, ci si attenderebbe un gran numero di beneficiari, in realtà la relazione riporta che solo 12 Regioni sono state in grado di identificare i beneficiari al 31 dicembre 2018, e il numero totale di beneficiari al 31 dicembre 2018 era pari a poco meno di 6 mila, cioè poco più di 23 persone ogni 10 mila residenti nella fascia d'età interessata.
Quanto alle regioni, in Lombardia c’è il maggior numero di beneficiari (circa 1.600, più di un quarto del totale nazionale. In termini di incidenza sulla popolazione residente, sono invece Piemonte ed Emilia-Romagna le Regioni con i valori più elevati, più del doppio della media nazionale (rispettivamente, 57 e 46 beneficiari ogni 10 mila residenti). Nelle altre Regioni, ad eccezione della Toscana (incidenza sui valori medi nazionali) e, parzialmente, del Veneto e dell'Abruzzo (con un'incidenza intorno al 60% di quella nazionale), i valori relativi sono pari alla metà di quelli nazionali (Friuli Venezia-Giulia, Marche e Calabria) o inferiori.

 schema beneficiari dopo di noi

IL PROFILO DEI BENEFICIARI
Secondo la rilevazione, sono soprattutto maschi i beneficiari (57%), e in media di età tra i 26 e i 55 anni. Nel caso dei più giovani (18-25 anni), per i quali la media nazionale è del 17%, solo in Veneto e Friuli Venezia-Giulia, si tratta di leggermente più di un quinto del totale, mentre nelle sole Marche sono sostanzialmente assenti.
Abbastanza consistente è la quota di persone per le quali l'intervento si caratterizza come più urgente, in quanto beneficiari che mancano del tutto di risorse economiche e di entrambi i genitori. Nella media nazionale si tratta del 15%, ma con una notevole variabilità regionale: in Campania si tratta di più della metà, in Emilia-Romagna e nelle Marche di circa un quarto, e, dal lato opposto, in Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Calabria, di meno di uno su dieci. Più significativa la presenza si beneficiari "con genitori che non sono più nella condizione di continuare a garantire il sostegno genitoriale", indipendentemente dalle loro condizioni economiche: si tratta del 40% nella media nazionale, con punte di quasi il 60% (Marche) e comunque una quota mai inferiore al17% (Friuli Venezia-Giulia).

dopo di noi tabella riassuntiva

LE TIPOLOGIE DI PROGETTI
In tre casi su quattro - i progetti prevedono un percorso programmato di accompagnamento verso l'autonomia e in un caso su cinque prevedono l'uscita dal nucleo familiare; meno diffusi sono quelli che prevedono la rivalutazione delle condizioni abitative (6%). Rispetto alla media nazionale, nel Mezzogiorno si registra una maggiore presenza dei progetti di uscita dal nucleo familiare (24%) e, soprattutto, quelli di rivalutazione delle condizioni abitative (16%): è un dato trainato dalla situazione della Campania, in cui il 40% dei progetti prevede l'uscita dal nucleo familiare (superata dalla sola Liguria con il 46%) e il 27% riguarda soggetti già usciti (la situazione più prossima è quella della Liguria con il 20%).
In Piemonte, Lombardia, Veneto e Calabria, invece, più dell'80% dei beneficiari sono coinvolti in un progetto di accompagnamento verso l'autonomia (il massimo in Calabria con 1'88%).

dopo di noi, grafico di realizzazione di tipologie di progetti
NUOVE SOLUZIONI ALLOGGIATIVE
Tra le soluzioni alloggiative finanziabili dal Fondo predisposto dalla legge n. 112 del 2016,  l’art. 4 troviamo anche l'abitazione di origine, o gruppi-appartamento o soluzioni di co-housing che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare. Rispetto a questa tipologia sono stati realizzati un totale di 380 alloggi. In termini assoluti, la Toscana è la regione in cui è stato finanziato il maggior numero di soluzioni alloggiative (179). Seguono Lombardia e Veneto, rispettivamente con 50 e 42 alloggi.
In quasi tre casi su quattro la soluzione alloggiativa è un unico modulo abitativo a 5 ospiti (38%) o meno (35%), in un quarto dei casi si tratta invece di più moduli abitativi in cui risiedono non più di 10 persone.
grafico su alloggi creati per progetti del dopo di noi (sintesi del testo)
TRUST E AGEVOLAZIONI FISCALI
La Relazione fa anche il punto sulla seconda “leva” introdotta dalla Legge per il dopo di Noi, ovvero quella che prevede agevolazioni nella erogazioni da parte di soggetti privati, per la stipula di polizze di assicurazione e nella costituzione di trust a favore di persone disabili. I dati arrivano dal monitoraggio del Ministero dell'Economia e delle Finanze che ha registrato delle minori entrate:
- Relativamente alla detraibilità delle spese sostenute per le polizze assicurative finalizzate alla tutela delle persone con disabilità grave, dalle dichiarazioni delle persone fisiche per l'anno d'imposta 2016 risultano minori entrate pari a euro 518.000,00 e dalle dichiarazioni delle persone f isiche per l'anno d'imposta 2017 risultano minori entrate pari ad euro 461.600,00.
- Per le esenzioni ed agevolazioni dall'imposta sulle donazioni dagli atti di registro 2018 risulta un minor gettito di circa euro 194.000,00 (ma si riferiscono solo a 5 mesi dell’anno di imposta)
- Relativamente alle esenzioni ed agevolazioni dall'imposta sulle successioni il dato sarà disponibile a partire da maggio 2020 in ragione dell'entrata in vigore del nuovo modello per la dichiarazione di successione.
- Con riferimento alle imposte registro, ipotecaria catastale e bollo nel caso di trasferimento ai trust risulta, dagli atti di registro 2018, un minor gettito di circa euro 318.000,00. Anche in questo caso l'agevolazione è identificabile a partire dal 1 o agosto 2018 e quindi il dato riferibile a soli cinque mesi.
- Relativamente alle agevolazioni su donazioni e trust (deducibilità IRPEF e IRES), dalle dichiarazioni delle persone fisiche anno d'imposta 2016 risultano minori entrate per euro 237.000,00 ed euro 403.500,00 per l'anno 2017, mentre dalle dichiarazioni lres per l'anno d'imposta 2016 risultano minori entrate per circa euro 191.000,00:

In analisi dei dati, emerge nettamente come lo strumento dei trust e delle agevolazioni non abbia riscontrato successo: nella realzione si sottolinea come stiano emergendo importi che si discostano notevolmente dalle previsioni inserite in norma, e il motivo è probabilmente dovuto alla innovatività e complessità di questi strumenti, che possono aver finito per avere un effetto disincentivante per la potenziale platea, o per una quota parte di essa.


Per approfondire:

Il testo della relazione completa
 
Il testo della prima relazione sullo stato di attuazione della legge (anno 2016-2017)


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Redazione

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