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Pubblicati i primi risultati del “censimento online” dei caregiver italiani promosso dall’associazione Genitori tosti in tutti i posti

I caregiver familiari sono un esercito silenzioso di familiari che hanno sulle loro spalle il peso dell’assistenza di un familiare non autosufficiente, 24 ore su 24, senza soluzione di continuità. Mentre è in discussione una proposta di legge che finalmente riconosca e garantisca tutele a queste figure, c’è anche chi ha giustamente pensato, prima di tutto, di capire chi sono i caregiver, quanti sono in Italia, quali sono le loro condizioni e quindi le loro principali esigenze.
Ci ha pensato l’associazione Genitori tosti, che lo scorso dicembre ha lanciato un “censimento” dei caregiver, tramite un questionario composto di 19 domande, i cui primi risultati, sulla base delle risposte raccolte fino al 23 gennaio 2020, sono stati presentati nei giorni scorsi.

Riassumiamo qui i principali risultati emersi dai primi 1.500 questionari compilati, ricordando che si può ancora partecipare alla survey, compilabile online a questo link

MAGGIORANZA DONNE
Il primo dato significativo è quello del genere: l’89,7% dei caregiver che hanno partecipato al sondaggio sono donne. Una conferma, questa, poiché è noto come sia soprattutto demandato alla parte femminile della popolazione questo ruolo di assistenza. Questo dato non è solo numericamente importante: ci segnala che una ulteriore necessità è quella di bilanciare anche le disparità tra sessi sul profilo occupazionale, tenendo conto di questi dati. Quasi il 60% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di non lavorare.

ETA’ DEI CAREGIVER
I caregiver che hanno partecipato al sondaggio si collocano, in maggioranza, nella fascia di età 36-50 anni, per il 53,2%. Analizzando anche altri dati e incrociandoli, l’impatto riguarda soprattutto il futuro dei propri figli. Una parte di popolazione che inizia a scontrarsi con la problematica del caregiver quando le fondamenta della socialità vengono meno con il termine del periodo scolastico; con la maggiore età, scoprendo un sistema sociale senza risposte concrete anche per il “dopo di noi”.
La distribuzione per età dei caregiver è questa:
- 53,2% hanno 36-50 anni
- 27% hanno 51-60 anni
- 10,1% hanno 19-35 anni
-8,1% hanno 61-70 anni

CHI ASSISTONO I CAREGIVER
I caregiver familiari si occupano di un congiunto non autosufficiente: può essere un figlio, un genitore, un nonno o un fratello. In particolare, i partecipanti al sondaggio hanno detto che si prendono cura di:
figlio/a (71,4%)
genitore (17,6% )
coniuge/partner (6,29%)
fratello/sorella (2,35%)
Quando si tratta di genitori, nella maggior parte dei casi sono ancora in coppia (79,4%), ma si registra un 20,5% di genitori soli ad occuparsi del figlio non autosufficiente.

CAREGIVER E LAVORO
Come detto, quella del caregiver familiare è una attività che lascia poco tempo ed energie per altro. Quasi il 60% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di non lavorare. Un dato significativo è quello sull’abbandono forzato dal lavoro da parte del 69,3% dei caregiver, determinando una situazione di precarietà nell’autosufficienza quotidiana. Una scelta certamente non voluta, ma che sarebbe sopportata serenamente se ci fosse un sostegno da parte dello Stato, in particolare economico. Il 23,1% dichiara di non avere mai lavorato.

SOLITUDINE DEICAREGIVER
La solitudine del caregiver è confermata dai dati rilevati: solo il 18,6% dei partecipanti alla survey è aiutato nella gestione del proprio caro da personale o progetti da servizi pubblici. Ancora una volta i principali aiuti vengono da altri familiari, che nel 30,2% dei casi supportano il caregiver.
Se potessero scegliere, i caregiver vorrebbero soprattutto aiuti per la vita indipendente, anche in funzione del “dopo di noi”. Su questo aspetto pesa la scarsa applicazione della Legge 112/2016. Particolare attenzione alla richiesta di aiuti educativi.
Interessante anche il dato sulla partecipazione o meno a d associazioni: solo il 34,5% dei caregiver è membro di una associazione.

UNO STIPENDIO PER I CAREGIVER
Rispetto alla necessità di vedere riconosciuto il proprio lavoro anche con uno stipendio, i caregiver partecipanti al sondaggio, nella maggioranza hanno identificato tale retribuzione tra i 1.000 e 1.500 euro. Il 25,3% delle risposte è disponibile a una riflessione sulla quota dipendente dal carico assistenziale cui si potrebbe beneficiare. Resta indiscusso il bisogno del sostegno economico, sotto le forme che di volta in volta possono essere identificate.

Per approfondire:

Tutti i risultati del questionario

Su questo argomento leggi anche:

Cosa dovrebbe avere la Legge sui caregiver familiari: i 5 punti

Noi, i caregiver familiari di persone non autosufficienti: ecco chi siamo e come viviamo
 

Redazione

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