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Laddove la situazione lo richieda è previsto, eventualmente, in caso di bambini e ragazzi con disabilità, il rapporto 1:1 tra operatore, educatore o animatore per ogni bambino o adolescente

Quella che è alle porte sarà forse, finalmente, l’estate del ritorno alla normalità dopo la pandemia da Coronavirus. Timidamente, con l’abbassarsi dei contagi a seguito della campagna di vaccinazione, iniziamo quindi a pensare e programmare qualche vacanza o attività per l’estate, sempre nel rispetto delle pur necessarie, ancora, misure di prevenzione e sicurezza.

Per i bambini, tra coloro che più di tutti hanno patito l’assenza del rapporto con i coetanei in questo lungo anno e mezzo, la possibilità di partecipare a centri estivi potrebbe essere un momento di ripresa di quei contatti che tanto sono mancati in questi mesi.

Per un ritorno in sicurezza ai centri estivi, il Dipartimento per le politiche della famiglia a fine maggio ha aggiornato le Linee guida per la gestione in sicurezza di attività educative non formali e informali, e ricreative, volte al benessere dei minori durante l'emergenza COVID-19, (la prima pubblicazione è avvenuta con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 maggio 2020).

Il testo, che è allegato all'ordinanza del Ministro della salute  21 maggio 2021, di concerto con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, in definitiva dà le linee guida per i centri estivi ed altre attività ricreative per i ragazzi e bambini, ed è frutto del lavoro congiunto con Associazione nazionale comuni italiani, Unione delle Province d'Italia, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Società italiana di pediatria, d'intesa con i Ministeri dell'istruzione, della salute, del lavoro e delle politiche sociali, delle politiche giovanili e dello sport, ed è integrato dalle raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico del Dipartimento della protezione civile, della Presidenza del Consiglio dei ministri.

TRA LE MISURE PREVISTE:
- La necessità di prevedere l’iscrizione alle attività. Sarà il gestore a dover definire i tempi e le modalità per l’iscrizione, dandone comunicazione al pubblico e con congruo anticipo
- Le mascherine dovranno essere indossate da tutto il personale e da tutti gli iscritti, eccetto i bambini con meno di 6 anni di età, di persone con difficoltà respiratorie o in stato di momentanea incoscienza o di persone con disabilità tale da rendergli impossibile la rimozione della mascherina senza aiuto da parte di un’altra persona. Oltre alle mascherine è sempre obbligatorio rispettare il distanziamento fisico.
- Deve essere assicurata da parte del gestore, almeno una volta al giorno l’adeguata pulizia di tutti gli ambienti e dei servizi igienici, nonché un’igienizzazione periodica. Il gestore deve anche garantire l’igiene e la salute durante le attività e prevedere sufficienti scorte di mascherine di tipo chirurgico, sapone, gel idroalcolico per le mani, salviette asciugamani in carta monouso, salviette disinfettanti e cestini per i rifiuti provvisti di pedale per l’apertura, o comunque che non prevedano contatto con le mani.
- Il gestore può impiegare personale ausiliario o di supporto per specifiche attività (es. maestri di musica, educatori professionali), o in sostituzione temporanea di altri operatori, educatori o animatori, anche volontari, responsabili dei gruppi.
- Il gestore deve individuare un referente per COVID-19 all’interno della propria struttura che sovraintenda il rispetto delle disposizioni previste dalle linee guida.
- Nel caso in cui un bambino presenti febbre sopra i 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19 durante le attività, va posto in una area separata di isolamento dagli altri minori, sotto la vigilanza di un operatore, possibilmente vaccinato, che indosserà una mascherina chirurgica e che dovrà mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro. Vanno avvertiti immediatamente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, richiedendo che il minore venga accompagnato il prima possibile al suo domicilio. Fino a quando il minore non sarà affidato a chi esercita la responsabilità genitoriale, lo stesso dovrà indossare una mascherina chirurgica se ha un’età superiore ai 6 anni e se la tollera. Dovrà essere dotato di mascherina chirurgica chiunque entri in contatto con il caso sospetto, compresi coloro che esercitano la responsabilità genitoriale e che si recano nell’area dedicata alle attività per condurlo presso la propria abitazione. Quando il minore ha lasciato la stanza o l’area di isolamento, pulire e disinfettare le superfici. Coloro che esercitano la responsabilità genitoriale devono contattare il pediatra o il medico di medicina generale per la valutazione clinica del caso. Il pediatra o il medico di medicina generale, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di prevenzione. Qualora ci fosse un caso confermato di Coronavirus, la struttura deve attivare un monitoraggio attento in stretto raccordo con il Dipartimento di prevenzione locale, al fine di identificare precocemente la comparsa di possibili altri casi che possano prefigurare l’insorgenza di un focolaio epidemico. In tale situazione, l’autorità sanitaria potrà valutare tutte le misure ritenute idonee.

MISURE PER UTENTI CON DISABILITA'/DSA/DISTURBI DI COMPORTAMENTO
Una specifica sezione del documento (la 2.8) è dedicata ai minori, gli operatori, educatori e animatori, anche volontari, con disabilità, in situazioni di fragilità o appartenenti a minoranze, per i quali le linee guida richiedono attenzioni speciali:

1. Nella consapevolezza delle particolari difficoltà che le misure restrittive di contenimento del contagio hanno comportato per minori con disabilità, con disturbi di comportamento o disturbi di apprendimento, particolare attenzione e cura vanno rivolte alla definizione di modalità di attività e misure di sicurezza specifiche per coinvolgerli nelle attività ludico-ricreative integrative rispetto alle attività scolastiche.

2. Nel caso di bambini e adolescenti con disabilità e/o in situazioni di particolare fragilità, laddove la situazione specifica lo richieda, deve essere potenziata la dotazione di operatori, educatori o animatori nel gruppo dove viene accolto il bambino o l’adolescente, fino a portare eventualmente il rapporto numerico a un operatore, educatore o animatore per ogni bambino o adolescente inserito.

3. Gli operatori, educatori e animatori, anche volontari, coinvolti devono essere adeguatamente formati anche a fronte delle diverse modalità di organizzazione delle attività, tenendo anche conto delle difficoltà di mantenere il distanziamento e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, così come della necessità di accompagnare i minori con fragilità nel comprendere il senso delle misure di precauzione.

4. Nel caso in cui siano presenti minori non udenti alle attività, ricordando che non sono soggetti all’obbligo di uso di mascherine i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti, può essere previsto l’uso di mascherine trasparenti per garantire la comunicazione con gli altri minori e gli operatori, educatori e animatori, favorendo in particolare la lettura labiale.

5. In alcuni casi, è opportuno prevedere, se possibile, un educatore professionale o un mediatore culturale, specialmente nei casi di minori che vivono fuori dalla famiglia d’origine, minori stranieri, con famiglie in difficoltà economica, non accompagnati che vivono in carcere o che vivono in comunità.

Per approfondire:

Il testo completo delle linee guida centri estivi

Su questo argomento leggi anche:

Centri estivi e campi scuola: quanto sono inclusivi? La parola alle mamme

Centri estivi per bambini e ragazzi con disabilità: cosa devono sapere le famiglie

Redazione

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