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Ecco le linee guida che potranno costituire il punto di riferimento del modello di accessibilità

Andare al cinema: un piacere e una consuetudine tra le più diffuse e gratificanti, ma non per tutti. Rispetto a questa “semplice” consuetudine, le persone con disabilità (sia fisiche che sensoriali) sperimentano quotidianamente il fatto che la loro esperienza cinematografica è assai poco considerata, se non proprio ignorata.

Partendo da questo presupposto, l'associazione Cultura Accessibile-Cinemanchìo, ha diffuso recentemente il Manifesto per l’accessibilità e la fruizione in autonomia del patrimonio culturale cinematografico, un documento che rappresenta delle linee guida per un cinema realmente accessibile: una sorta di “architettura di riferimento di un percorso aperto ai contributi migliorativi che potranno provenire dalle esperienze realizzate in corso d’opera e dalle proposte dei cittadini e delle associazioni di categoria”.

Tale documento è il risultato di un confronto scrupoloso e approfondito svolto con la mediazione dei rappresentanti del “Progetto Cinemanchìo per l’accessibilità culturale”, in collegamento con tutte le parti in causa (sono state coinvolte le Associazioni del cinema e dell’audiovisivo italiano che rappresentano l’intera filiera produttiva e distributiva cinematografica e le ONLUS e le Associazioni di Promozione Sociale che rappresentano le persone disabili): ne è scaturita la stesura di un modello inclusivo rispetto all’esperienza della visione dei film nelle sale cinematografiche e rivolto in particolare alle persone con disabilità sensoriale, cognitiva, intellettiva e/o relazionale.

Tra le proposte concrete integrative avanzate dal modello vi sono:
-audiodescrizioni fruibili dall'utente tramite cuffie consegnate agli spettatori o tramite app utilizzate con il proprio dispositivo
-sottotitoli presenti nel film stesso (la cui proiezione dello stesso vedrà un numero di riproduzioni minimo obbligatorio settimanale) o integrati da app per leggerli su adeguati supporti
-adattamento ambientale consistente in luci tenui e volume audio moderato

Mettere nero su bianco delle linee guida da seguire aiuta innanzitutto tutti gli attori coinvolti nel processo (dalla produzione alla fruizione filmica) a diventare più consapevoli dei bisogni degli spettatori (o potenziali spettatori), e rappresenta un punto di partenza per iniziare un dialogo proficuo affichè il diritto al tempo libero sia diritto di tutti. Ricordiamo peraltro che l’obbligatorietà della resa accessibile dei film italiani è stata inserita nella Legge Cinema (legge n. 220 del 2016).

Il manifesto verrà presentato martedì 26 novembre 2019 alle ore 10.00 presso la Mole Antonelliana, a Torino.


Per approfondire:

Il testo del manifesto


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Redazione

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