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La questione emersa alle cronache di questi giorni, con la denuncia di una 35enne in sedia a rotelle esclusa dal concerto di Taylor Swift che si terrà a Milano a luglio 2024. “Chiedo agli organizzatori di smettere di vederci come persone di serie B”

Arriva fino a Palazzo Chigi la questione della accessibilità dei concerti in Italia , ancora spesso limitata, quando non preclusa, alle persone con disabilità. In questi giorni sul web sta riscuotendo tantissime adesioni l’appello di una 35 enne con disabilità, Silvia Stoyanova, che he denunciato l’impossibilità di partecipare al prossimo, atteso, concerto di Taylor Swift a Milano del prossimo anno: i pochi posti dedicati alle persone con disabilità motorie sono già esauriti, assegnati peraltro in maniera poco trasparente, secondo la donna. Si tratta di soli 110 posti su 60mila partecipanti che riempiranno San Siro. Ancora una volta la disabilità fa sentire cittadini di serie B.

ACESSIBILITÀ NEI CONCERTI
Il tema della accessibilità degli eventi live in Italia non è purtroppo nuovo, e periodicamente emerge agli onori delle cronache quando intervengono i media a dare spazio a storie di discriminazione, o quando tribunali intervengono a ribadire il diritto al divertimento di tutti. Moltissime persone con disabilità motorie hanno storie da raccontare su concerti seguiti da dietro piloni, coperti da spettatori in piedi, in aree lontane dal palco, separati dagli amici senza disabilità. Alla base di queste scelte, caratteristiche strutturali dei locali che ospitano le manifestazioni, e la necessità di garantire la sicurezza dei partecipanti, ribattono in questi casi gli organizzatori degli eventi, ma ci si chiede se non sia ora di aprire una seria riflessione per rivedere le soluzioni che vengono proposte di volta in volta.

35MILA FIRME PER SILVIA
E questa potrebbe essere la volta buona, visto anche l’enorme all’appello di Silvia Stoyanova, che a una settimana dal lancio su Change.org di una petizione ha già raccolto più di 35mila firme di persone che si uniscono alla sua richiesta di non discriminare gli spettatori con disabilità da spettacoli e concerti, chiedendo agli organizzatori in particolare di aumentare i posti riservati alle persone disabili, nello specifico installando una ulteriore pedana, così come ottenuto anche all’Arena di Verona dopo la causa di una spettatrice disabile.
Ricorda Stoyanova che “Fino al 2000, i posti riservati ai disabili erano quelli in prima fila, proprio davanti al palco (ritenuta anche una delle zone più sicure in quanto proprio lì davanti si trovano le guardie, tanti addetti alla sicurezza, numerosi volontari del 118 e le uscite di sicurezza che usano i musicisti.  Da il 2000 in poi i disabili sono stati messi in fondo alle sale, sempre più lontano dai palchi e in alcuni casi (ad alcuni concerti all'aperto), posizionati proprio accanto ai bagni mobili che sotto il sole cocente rendono l'aria irrespirabile, o anche posizionati su palchi dove le transenne sono proprio all'altezza dei loro occhi e gli impediscono la totale visuale. Vi state chiedendo perché avviene tutto questo? La risposta è che i posti in prima fila, che prima erano nostri, adesso vengono venduti come pacchetti VIP a prezzi esorbitanti.  E sono sempre gli organizzatori a gestire tutto questo” (….).
“(…) In America, in Giappone e in altri paesi europei le cose non stanno così e c'è una maggiore organizzazione. Per esempio in America i disabili hanno diritto di comprare un biglietto in zone accessibili con la sedia a rotelle (stiamo parlando di posti scelti da loro) e potersi godere lo spettacolo insieme ai loro amici e alle loro famiglie”. 




LA MINISTRA ANNUNCIA UN CONFRONTO
Come dicevamo, la questione è arrivata fino a Palazzo Chigi: la Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli annuncia di intervenire a fine estate sul tema della accessibilità agli eventi e spettacoli:” Assistere ad un concerto, vedere uno spettacolo e divertirsi sono un diritto di tutti. A settembre istituirò, presso il ministero della disabilità, un tavolo di lavoro per un confronto serio e approfondito con tutti i principali soggetti coinvolti e interessati al tema. Per migliorare l'accessibilità e non solo serve garantire la piena fruizione e partecipazione di tutti agli eventi musicali e ricreativi, alla vita! Sono convinta che possiamo fare di più e meglio per garantire il diritto di tutti a trascorrere il proprio tempo ricreativo in libertà e autonomia e anche perchè ciascuno possa vivere meglio e coltivare le proprie passioni!"

L'appello di
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Concerti accessibili: ecco la guida definitiva per band e artisti!
 
Redazione

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