Menu

Tipografia


La decisione dopo una azione legale mossa dall’attivista Valentina Tomirotti, che dalla sua posizione riservata alle carrozzine non aveva potuto assistere pienamente ad un concerto a causa dei molti spettatori in piedi

Le persone con disabilità sono sempre più consapevoli dei propri di diritti, e questo fa sì che non si accettino più situazioni che possano essere discriminatorie. Dopo il recente caso della donna discriminata per non aver potuto assistere ad un concerto dalla sua carrozzina all’Arena di Verona, un altro caso sulla stessa scia, certifica il diritto delle persone con disabilità ad assistere ai concerti.

Protagonista, stavolta, è la attivista e giornalista Valentina Tomirotti (in arte Pepitosa) la quale comunica la favorevole chiusura del contenzioso legale, avviato per non essere riuscita a partecipare in maniera piena a un concerto a Verona, a causa della posizione riservata agli spettatori con disabilità. La donna tre anni fa aveva iniziato, con il supporto legale dell'Associazione Luca Coscioni, un procedimento civile contro Fondazione Arena e Vivoconcerti per condotta discriminatori che dopo tre anni, comunica Tomirotti , si è concluso con una transazione nella quale vengono riconosciute le ragioni poste alla base della azione legale.

Entro la fine di quest’anno, Fondazione e Arena di Verona dovranno quindi installare una pedana rialzata, all'interno dell'arena di Verona, per consentire anche alle persone con disabilità, sedute sulla carrozzina, di poter assistere ai concerti. Il problema infatti, sia nel caso di Tomirotti che del precedente vissuto da un’altra donna in carrozzina, Sofia Righetti, stava proprio nell’impossibilità di seguire i concerti nel momento in cui tutti gli spettatori si alzano in piedi, con la completa ostruzione dello spettacolo per chi è seduto.

I FATTI
Nel 2019, Tomirotti, al concerto del cantante indie Coez, non aveva potuto godersi lo spettacolo perché tutte le persone in piedi coprivano la visuale, anche se da regolamento, dovrebbero stare sedute. Ha pagato un biglietto per non vedere niente, ma solo ascoltare e immaginare cosa accadeva sul palco di Arena di Verona, dichiara la donna. L'attivista dichiara che nel corso della serata ha informato più volte della situazione, senza essere ascoltata, ma trovandosi letteralmente "sommersa" dal pubblico, trovandosi anche in una situazione di sicurezza molto labile.

“Allo stato attuale, le persone con disabilità che accedono all'interno dell'Arena di Verona per assistere agli eventi dal vivo vengono discriminate rispetto a tutti gli altri spettatori perché i posti loro assegnati non gli consentono di fatto di assistere allo spettacolo”. Dichiara Tomirotti.

L’AZIONE LEGALE
Ne è seguita, come detto, una azione legale che Tomirotti ha mosso, con il supporto dell'Associazione Luca Coscioni, contro Fondazione Arena e Vivoconcerti, per condotta discriminatoria. Procedimeno che si è chiuso in questi giorni con una transazione nella quale vengono riconosciute le ragioni poste alla base della mia legale, con l’obbligo, per Fondazione e Arena di Verona di installare una pedana rialzata, all'interno dell'arena di Verona, entro il 31.12.2023 al fine di consentire anche alle persone con disabilità, sedute sulla carrozzina, di poter assistere ai concerti.
Sia Fondazione Arena che Arena di Verona e Vivo Concerti dovranno inoltre versare un risarcimento economico di 3000€, a titolo di risarcimento danni, per quanto accaduto durante il concerto di Coez nel 2019, ai danni di Tomirotti.

IL COMMENTO
"È finita! dopo più di 3 anni dal concerto incubo di Coez in Arena di Verona, si chiude un brutto capitolo. (…) Da quel giorno non ho più partecipato ad un concerto e ora pretendo che quanto deciso venga applicato su tutto il territorio nazionale: con la mia associazione Pepitosa in carrozza, vigilerò perché questo avvenga" sono le parole della giornalista e attivista.

PROBLEMA DI CONCERTI E SPETTACOLI IN ITALIA
Associazione Luca Coscioni, che dichiara di “vigiliare affinché le società rispettino gli obblighi che hanno sottoscritto al fine di rendere i concerti di extra lirica che si svolgono all'interno dell'Arena pienamente fruibili anche dalle persone con disabilità motoria”, evidenzia come il problema della fruibilità dei concerti non è circoscritto solo all'Arena di Verona ma è esteso su tutto il territorio nazionale e riguarda palazzetti, stadi e tanti altri posti all'interno dei quali le postazioni dedicate alle persone con disabilità sono ubicate in fondo alla platea, lontane o comunque ai margini dal palco, in luoghi che rendono complicata e non ottimale la visione del concerto.
“Per questi motivi la battaglia di Valentina Tomirotti rappresenta un precedente importante per le future iniziative legali che la nostra Associazione promuoverà sul tema", dice l'avvocato Alessandro Gerardi dell'associazione Coscioni. 


Questo epilogo rimane una vittoria allargata a tutta la comunità di persone con disabilità e deve essere da monito per far rispettare le regole in qualsiasi contesto pubblico, oltre a Verona.

Redazione

bottoncino newsletter
Privacy Policy

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Tieniti aggiornato. Iscriviti alla Newsletter!

Autorizzo al trattamento dei dati come da Privacy Policy