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A bordo di una carrozzina elettrica Ottobock ha percorso 800 chilometri all’avventura

vincenzo russo in una tappa del cammino di santiago(Publiredazionale)

Vincenzo Russo ha 71 anni e da quando ne aveva 2 è su una sedia a rotelle a causa della poliomielite. Vincenzo, però, è molto altro oltre alla sua disabilità e alla sua carrozzina: è dottore in scienze politiche, è autore del libro “Se il destino è contro di me, peggio per il destino” (ed. Mursia), è docente universitario dell’Università Statale di Milano presso la Fondazione Don Gnocchi, ed è un viaggiatore!

Nell’estate di quest’anno, infatti, Vincenzo ha compiuto – per la seconda volta – il cammino francese di Santiago de Compostela: 800 km che conducono da Saint-Jean-Pied-de-Port a Santiago.
Ci abbiamo fatto due chiacchiere per farci raccontare la sua esperienza!

Vincenzo, il turismo accessibile è sempre un argomento delicatissimo, si sentono quotidianamente storie di persone in carrozzina incapaci di muoversi liberamente per disservizi (o mancanza) di ausili di superamento / abbattimento barriere. Qual è stata la sua esperienza di viaggiatore?
Personalmente io amo la strada. L’inizio della mia vita è stata soprattutto strada e ancora oggi ne sento l’esaltante profumo e il fortissimo richiamo. Per me il percorso di Santiago de Compostela ricordava questo. Per questo non ho pianificato troppo il mio viaggio, sono semplicemente partito.
Ciò non toglie che la condizione necessaria per affrontare un viaggio come il mio è un forte spirito di adattamento, non solo per chi è disabile ma per tutti. Oggi come oggi – e devo dire che ho notato la differenza rispetto a cammino precedete – è vero che si trovano un buon numero di strutture adeguate ai disabili, in particolar modo per quanto riguarda i bagni. Però non tutte lo sono e, soprattutto per dormire, è necessario uno spirito di adattamento molto sviluppato.

Ad accompagnare Vincenzo nel suo viaggio anche un ausilio prestato da Ottobock: una carrozzina elettronica pensata per prestazioni particolari, grazie alle ruote da 14” e allo sterzo servoassistito che facilitano la guida su fondi dissestati. La sua grande potenza dei motori consente inoltre una grande sicurezza sulle pendenze, mentre le sospensioni sulle 4 ruote filtrano ottimamente le sollecitazioni anche nella guida su strade bianche.
Chiediamo a Vincenzo: in che modo la carrozzina elettronica Ottobock ha potuto agevolarla nel suo viaggio?
L’avventura che ho affrontato, quest’anno così come nel 2014 (ndr primo pellegrinaggio di Vincenzo), è stata possibile grazie alla carrozzina di Ottobock. Questa, infatti, per quanto mi risulti è una delle poche sul mercato che consente un’avventura simile. Ha delle caratteristiche che sono eccezionali. Una velocità che può raggiungere, per certi modelli, anche i 15 Km/h. È in grado affrontare salite e discese con 22% di pendenza. Ma soprattutto regge anche 40 Km di percorso. Quantunque io abbia fatto di solito tappe di 20/25 km giornalieri. Insomma se son riuscito a fare due volte il Cammino lo devo, in gran parte, all’Ottobock. Senza che queste parole appaino dovute o di circostanza.

Per tutti i lettori che fossero interessati a vivere un’esperienza come quella di Vincenzo, sul sito di Ottobock c’è un’intera sezione dedicata alle carrozzine elettroniche per disabili, da poter consultare per identificare quella più adatta alle esigenze di ciascuno.

In parallelo al viaggio è nato anche un blog, dal titolo quanto mai significativo “Un cammino senza un solo passo”, ha in programma di continuare a raccontarsi attraverso quelle pagine?
vincenzo cammino santiagoGià l’anno prossimo vorrei nuovamente affrontare il Cammino di Santiago, con la speranza però questa volta di poter percorrere i sentieri veri e propri e non solo le strade comunali e provinciali. Nelle due esperienze già fatte, infatti, ho dovuto percorrere le strade normali, per via dell’incompatibilità di alcuni tratti di sterrato con qualsiasi carrozzina. Per l’anno prossimo ho in mente di coinvolgere altri compagni di viaggio e chiedere loro di “andare in avanscoperta” per me per valutare fin dove la carrozzina può andare; con l’obiettivo di percorrere quanto più sentiero e quanto meno asfalto possibile.

Il primo di molti viaggi, dunque?
Vorrei fare tanto il Cammino del Nord (che arriva fino a Santiago de Compostela attraversando i Paesi Baschi, la Cantabria, le Asturie e la Galizia, ndr), perché me ne hanno parlato benissimo e perché ci sono centinaia di chilometri di oceano da esplorare. Poi sto valutando anche alcuni tratti del Cammino francese qui in Italia, che però purtroppo non è “all’altezza”, parlando di accessibilità, del tratto francese. Nello specifico nel nostro paese sono meno presenti gli ostelli e più presenti gli alberghi, che richiedono un impegno economico maggiore.
La priorità, in ogni caso, resta il Cammino francese da rifare nella sua esperienza più autentica

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