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NICOLA DUTTO IN SELLA ALLA MOTO Una grande gara per il pilota e per il suo team in una delle competizioni off road più difficili per chiunque

Ci aveva quasi abituato alle imprese epiche, il pilota paraplegico Nicola Dutto, che in sella alla sua moto sembra lasciarsi alle spalle la sua disabilità, e correre come il vento. Dopo aver concluso la gara Baja 500, il giugno scorso, Nicola bissa il successo ma si supera incredibilmente, classificandosi terzo insieme al suo team alla Baja 1000, gara di off road difficilissima di circa 30 ore no stop nel deserto messicano, con partenza ed arrivo ad Ensenada. 

Nicola, che è il primo pilota di moto paraplegico a livello mondiale, ancora una volta ha dimostrato non solo di gareggiare, ma di farlo ai massimi livelli. Il cuneese, in sella alla KTM Exc, ha conquistato un risultato inimmaginabile che premia l'impegno suo e di tutto il suo team, anche nei mesi precedenti la gara.

Così Nicola: "La Baja 1000 non è solo una gara ma un'avventura lunga 1000 miglia (circa 1600 km), sia  per chi corre che per chi la segue come assistenza. Il mio team era composto da uomini provenienti da nazioni diverse ma  accomunati dalla stessa passione e coraggio. Abbiamo raggiunto un risultato  incredibile! Assieme a me hanno gareggiato i co-driver Julian Villarrubia, Gianfranco RoncoLorenzo Crivello ed inoltre Dave e Matt (miei uomini "ombra") mentre  Stefano Caputo è stato il leader all'assistenza." Anche alla Baja 1000 Nicola ha potuto contare sul fondamentale supporto di sua moglie Elena che lo segue in tutte le gare.

NICOLA DUTTO PREMIATO ALLA BAJA 1000Nicola, che ha corso in tutto 300 miglia (le prime 150 e le ultime 150), lo ha fatto prevalentemente di notte, cadendo un paio di volte.
"Al rientro sulle  montagne attorno ad Ensenada e sotto una pioggia battente si è rotto il  cavo del freno posteriore ed ho dovuto correre usando solo l'anteriore,  cosa veramente difficile perché io per dare direzione e trazione alla  moto uso principalmente il posteriore!"- racconta il pilota. "Sono partito da Ensenada all'1 del mattino del venerdì ed ho  lasciato la moto a Julian al terzo "baja pits", sono salito in auto e  l'ho seguito in assistenza fino a sud di Puertocitos sul Mare di Cortez. A Cocos Corner lui ha consegnato la moto nelle mani di Lorenzo  Crivello che si è occupato di portarla sull'oceano passando il  testimone a Gianfranco Ronco che ha risalito la gara verso nord fino a  Colonet.  Julian a questo punto ha attraversato le montagne per lasciarmi  la moto a San Matias alle 4 del mattino del sabato ed ho percorso quindi le ultime 150 miglia.

Dal pilota non mancano parole di affetto e ringraziamento per il team: "Ci vuole coraggio ad affrontare una gara come la 1000, seguendo un  pilota come me , ci vuole cuore e testa! Questa esperienza ci legherà  per tutta la vita, facendoci riassaporare il piacere, l'adrenalina, la tensione,  il calore, la gioia la fatica della gara ogni volta che il  nostro ricordo affiorerà, sperando di poter rivivere tutto questo quanto  prima. Perché la Baja non si può spiegare … si deve vivere".

Dutto ricorda che la gara è anche stata funestata da un evento tragico: "La felicità purtroppo è stata mitigata dal pensiero di Kurt Caselli deceduto  tragicamente durante la gara, ora è nelle mani di Dio e spero continui a  correre sulla sua moto".
Conclude infine: "Il mio ringraziamento va indistintamente a tutti quelli che continuano  a credere in me considerandomi un atleta a tutti gli effetti".


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Redazione

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