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nicola duttoChiamiamola nemesi, chiamiamola liberazione. E' quella che ha provato senz'altro Nicola Dutto, pilota motociclistico cuneese paraplegico, partecipando ieri come apripista all'Italian Baja, a Pordenone, in una prova valevole per il circuito mondiale, in quella stessa gara in cui, esattamente il 20 marzo di tre anni, fa subì un terribile incidente che lo rese paraplegico per la lesione della settima vertebra dorsale.

Il pilota ieri, in sella alla sua Ktm modificata per permettergli di guidare (è paralizzato dal busto in giù, senza la possibilità di utilizzare quindi le gambe e gli addominali), ha corso a velocità molto vicine a quelle dei migliori piloti in gara, superando i 140 chilometri orari.
"Ho già corso in moto alla Baja Aragon lo scorso luglio - racconta Dutto - mi sembra una cosa normale, sono tornato a compiere il lavoro che facevo anche se con una moto modificata e dotata di comandi al manubrio. Non so descrivere cosa provo in sella, però questa KTM ha una facilità di guida ed una erogazione talmente dolce che mi aiuta in tantissime situazioni. Con la moto ci gioco e il bello è proprio questo. Quando ho messo però le ruote nel greto del Tagliamento ho provato una sensazione in po' strana. Quando venivo a correre qua davo sempre "del lei" a questo fiume, lo rispettavo, perché ero consapevole dei rischi di questo tracciato. Durante il mio giro da apripista, vedendo ancora meglio le pietre e il pericoli del percorso, mi sono detto che bisogna trattarlo con ancora più rispetto. Ho portato a termine da prova speciale che non avevo concluso 3 anni fa e vedendo il percorso mi sono reso conto di come un cambio di traiettoria di appena 20 cm possa cambiare una vita". 

nicola dutto in carrozzina Alla partenza della prova speciale Nicola ha incontrato tanti amici, fan, e perfino l'infermiera che lo soccorse il 20 marzo 2010. "E' stato un incontro da pelle d'oca. Io non mi ricordavo di lei ma è stato molto toccante".

Nel 2014 potrebbe partecipare alla gara come concorrente "Dipende molto dalle condizioni meteo. Quest'anno ho deciso di fare l'apripista perché il problema di questa gara sono i guadi. Io posso affrontare tutto: pietre, rocce, polvere, sabbia ‑¬¦ ma se nei guadi c'è troppa acqua e mi scivola la moto io rischio di annegare e non me la sento di prendermi questo rischio. Se ci saranno le condizioni ottimali potrei partecipare perché mi diverto un sacco. Ora l'appuntamento clou è la Baja 500 in California e partiremo il 20 maggio, poi a luglio ci sarà la Baja Aragon ed a novembre la Baja 1000 sempre in California. Tra queste potrei partecipare ad alcune gara del trofeo KTM forse potrei fare anche una gara in un Ungheria come ospite".

Sabato è stato il compleanno sua moglie Elena Foi  "Mio marito è uscito dalla prova speciale maledetta, lo ringrazio di cuore per questo splendido regalo".
 

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