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Massimo Di Marcello, tecnico e atleta-guida, lancia la sua proposta per i problemi di reclutamento guide necessarie agli atleti ciechi

Circa un mese fa avevamo proposto, attraverso un'intervista molto approfondita, l'appello della campionessa di atletica paralimpica Arjola Dedaj sulle difficoltà di reclutamento di guide per accompagnare atleti ciechi, soprattutto per quanto riguarda la corsa di velocità, nei propri programmi di allenamento fino allo svolgimento delle gare. Massimo Di Marcello, tecnico e atleta-guida con alle spalle due partecipazioni a Paralimpiadi, ci ha contattato personalmente per formulare una proposta concreta per provare a risolvere questo problema, che pubblichiamo di seguito.

In ambito paralimpico ho rivestito ruoli importanti ma quello di atleta-guida è, senza dubbio, quello che sento più mio, per questo sono da sempre in prima fila nella sua promozione e diffusione.
Con grande dispiacere, però, devo ammettere che è troppo spesso relegato a volontariato puro, per cui penso non ci sia da meravigliarsi del fatto che molte persone non riescano dare continuità al proprio impegno in un ruolo così delicato.

Sono fortemente convinto che per far conoscere le molte peculiarità che dall'esterno non si riescono a percepire si debbano creare degli stage appositi dove persone qualificate abbiano la possibilità di formare gli interessati con informazioni logiche e accurate. Non si tratta di far provare a correre insieme due persone legate da un cordino - questo possono farlo tutti - basterebbe una giornata formativa impostata nel modo giusto, eventualmente ripetuta nel tempo per ottenere i risultati desiderati.

Avendo già svolto iniziative simili al centro e al sud, sono disponibile a venire in Lombardia un sabato o una domenica, già a partire da questo mese, mettendo a disposizione il mio materiale già pronto e tutta la mia esperienza per organizzare un incontro, se si iniziasse l'attività di comunicazione e divulgazione immediatamente, secondo me si può riuscire a trovare una ventina di persone disponibili. Ciò di cui avrei bisogno per far partire il tutto sarebbe una struttura adiacente ad una pista di atletica o a una palestra abbastanza ampia dove sia possibile fare attività teorica e pratica contemporaneamente, con una sala in grado di accogliere 20/30 persone dotata di un proiettore e di uno schermo. Per quanto riguarda l'attrezzatura, basterebbero due blocchi di partenza, sei ostacoli alti, sei ostacolini over da 10 centimetri e un testimone da staffetta, materiale normalmente presente su un campo di atletica leggera.

Per rendere sostenibile l'evento, infine, ai potenziali partecipanti potrebbe essere richiesta una piccola quota di partecipazione (15/20 € circa in base alle adesioni) che copra le spese necessarie alla mia presenza. Potremmo eventualmente richiedere il supporto delle amministrazioni locali, anche se tutto ciò potrebbe allungare i tempi di realizzazione.

Ora la proposta è fatta: qualcuno che risponda all’appello?


Redazione

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