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Roby Baggio e BorgonovoStadio stracolmo, il cacio 'bello' per Stefano

La mitica curva Fiesole stracolma di tifosi di ieri e di oggi. Uno striscione, che da solo dice tutto sull'affetto che circonda Stefano Borgonovo, 44 anni, malato di SLA (sclerosi laterale amiotrofica), recita «B&B calcio da sogno, forza Stefano, grande ragazzo, semplice e buono». La "B2" unita di nuovo: quella doppia lettera sta per Baggio e Borgonovo, ex compagni di squadra e amici da una vita.
La partita è andata in diretta solo su Sky, ma la risonanza dell'evento ha superato di gran lunga i confini televisivi. Borgonovo arriva accompagnato proprio da lui, dal Codino, e riceve il saluto e il tributo della gente che riempie lo stadio e dai calciatori di ieri e di oggi della Fiorentina e del Milan, le squadre in cui ha giocato ai tempi d'oro della sua carriera.


La commozione di Gullit, Prandelli e dei giocatori che lo accarezzano e lo abbraccio non lo lascia indifferente e dal suo eye trak (lo strumento che gli consente di comunicare col mondo esterno) collegato al maxy schermo scrive "Grazie a tutti, penso che insieme abbiamo fatto nascere qualcosa che distruggerà la "stronza"". Così apostrofa la Sla, e continua "Volevo dire ai malati miei compagni di viaggio di crederci, di credere nel calcio, nei calciatori e nella Lega Calcio. Lasciate fuori il calcio perchè il calcio non c’entra nulla". Il riferimento all'alta incidenza di malati tra i calciatori è palese, e anche Baggio sembra essere d'accordo "non esiste un problema di omertà del calcio, perchè la sclerosi laterale amiotrofica colpisce tutti, anche persone non sportive. Il problema è che è una malattia che si conosce poco".

E' per questo che Fiorentina e Milan hanno aderito alla manifestazione: per aiutare la Fondazione Borgonovo, per raccogliere i fondi necessari a far crescere la ricerca contro questa malattia degenerativa che imprigiona la persona nel proprio corpo, che fa perdere l'uso dei muscoli e la possibilità di esprimersi, che costringe a vivere attaccati ad una macchina.

Il mitico Codino, tornato a Firenze apposta per Stefano, non cela l'emozione quando afferma che "Stefano per me è un eroe moderno, capace di mettere la sua faccia e la sua sofferenza in mostra ai fini della ricerca per una malattia ancora conosciuta poco. Dobbiamo dire grazie al suo coraggio perchè non ha nascosto la malattia, anzi l’ha resa pubblica. Assieme, a Firenze, abbiamo fatto cose incredibili. Poi ognuno ha preso la propria strada. Io però sono sempre tifoso viola". "Le due ore che ho passato con lui - ha spiegato l’ex Codino - sono state intensissime. E mi hanno insegnato molto. Quel che mi ha colpito è stata la sua voglia di vivere, nonostante la malattia. Abbiamo comunicato attraverso il suo computer, mi ha parlato dei nostri tempi, quando giocavamo insieme nella Fiorentina, e della nazionale".
Quando ha ricevito la notizia della sua malattia è stato un fulmine a ciel sereno e "mi ha toccato dentro, perchè conoscevo la sua vivacità in campo e fuori. Non tutti avrebbero avuto il coraggio di raccontare questo male".

La partita finirà 4-1 per la Fiorentina, ma l'attenzione e l'entusiasmo dei trentamila spettatori è tutto per Borgonovo che sorride e scrive «Grazie Firenze», tra gli applausi scroscianti che per 5 minuti accompagnano la sua uscita dal campo.

Chantal, la moglie di Borgonovo si dice "sicura che Firenze avrebbe risposto così. Sono molto felice per Stefano, questa serata gli darà tanta energia che gli basterà per almeno due anni. Ai malati di Sla dico di non abbandonare mai la speranza: io ho fiducia nella scienza e penso al futuro con ottimismo".

Una serata che sicuramente ha fatto cadere il velo del silenzio sulla malattia e sulla solitudine che avvolge gli ammalati.

INFO:

Abbiamo parlato di Borgonovo anche in:
BORGONOVO MALATO DI SLA. MA E' DAVVERO IL MORBO DEI CALCIATORI?


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[Laura Cappellin]

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