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Aprile: è tempo di gite, di uscite didattiche sul territorio, di viaggi d’istruzione. Sono occasioni importanti, culturali e relazionali e tutti gli alunni hanno il diritto di partecipare

Le visite guidate ed i viaggi d’istruzione, come specificato nella nota del MIUR n. 645/02, rappresentano un'opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l’attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente con disabilità: nessuno dev’essere escluso. Eppure, a volte, accade. Come poter assicurare il diritto alla partecipazione di ogni allievo?

In base alle norme sull’autonomia scolastica sono oggi le scuole a decidere i criteri delle uscite didattiche e dei viaggi d’istruzione, come indicato dalla nota del MIUR n. 2209/12, nella quale si prevede che l’effettuazione di viaggi di istruzione e visite guidate deve tenere conto dei criteri definiti dal Collegio dei docenti in sede di programmazione dell’azione educativa e dal Consiglio di istituto o di circolo nell’ambito dell’organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola. Spetta quindi agli Organi Collegiali fissare i criteri generali organizzativi di tutte le tipologie di uscita e ancora meglio approvare uno specifico Regolamento.

Le scuole devono garantire la partecipazione di tutti e, quindi, nel decidere i luoghi da visitare, le strutture dove soggiornare o i mezzi di trasporto da utilizzare, devono preventivamente domandarsi se siano compatibili con la condizione di disabilità di alcuni alunni, pianificando gli adeguamenti necessari ad evitare ogni forma di esclusione. Dev’essere inoltre garantita, se necessaria, la presenza di un docente in più o quella dell’assistente; può essere consentita quella di un familiare, ma la scuola non può in nessun caso subordinare il diritto di partecipazione alla presenza di quest’ultimo. Per poter assicurare la piena partecipazione di tutti gli alunni, pertanto, è fondamentale che le visite guidate ed i viaggi d’istruzione siano pianificati in maniera puntuale e con grande anticipo.

Tali attività rientrano nelle pratiche didattiche e formative e vengono quindi programmate dai docenti, i quali pianificano le uscite in relazione ai bisogni formativi degli alunni ed alle situazioni presenti nelle classi. Pertanto, organizzare un viaggio che renderebbe difficile la partecipazione di un alunno rappresenterebbe un evidente atteggiamento discriminatorio. Spetta alla comunità scolastica la scelta delle modalità più idonee a garantire l’esercizio di un diritto. Ai sensi del D.P.R. 275/99 gli istituti scolastici hanno completa autonomia nella definizione delle modalità di progettazione di viaggi di istruzione e visite guidate. Non è più in vigore l’obbligo della presenza di un docente ogni 15 alunni, anche se le scuole continuano, orientativamente, ad attenersi a un rapporto non molto difforme. In presenza di un alunno con disabilità, si prevede, generalmente ma non obbligatoriamente, la presenza di un docente in più, non necessariamente di sostegno. Il docente di sostegno, infatti, è assegnato alla classe e non all’alunno e l’integrazione è un processo in cui tutti i docenti della classe sono corresponsabili.

Accompagnare gli alunni nei viaggi di istruzione non rientra tra le attività obbligatorie dei docenti. Si tratta infatti di attività aggiuntive che richiedono la disponibilità del personale e perciò non possono essere imposte. La possibilità di organizzare uscite didattiche e viaggi d’istruzione è quindi subordinata alla disponibilità degli insegnanti a partecipare. Pertanto, sarà premura del Dirigente Scolastico verificare quanti docenti siano disponibili ad accompagnare gli allievi e quanti altri si offrano per un’eventuale sostituzione. Naturalmente, ciò vale anche per il docente di sostegno. La sua eventuale indisponibilità, tuttavia, non compromette in alcun modo la partecipazione dell’alunno con disabilità. Se si rende necessaria la presenza di un docente in più può partecipare un altro docente della classe. Le disponibilità date ad inizio anno scolastico, inoltre, non comportano un obbligo. In caso di sopravvenuti impedimenti può accadere che un insegnante non possa partecipare e proprio per questo sono previsti eventuali sostituti. L’eventuale indisponibilità sopravvenuta di uno o più docenti non può e non deve compromettere la partecipazione di un alunno con disabilità. In situazioni estreme, se non risolvibili, le uscite o i viaggi di istruzione devono essere annullati per tutti, non solo per qualcuno.

APPROFONDIMENTI

Norme di riferimento

Il docente di sostegno è obbligato a partecipare?


In disabili.com


Gite scolastiche e uscite didattiche: una prova di integrazione

Nessuno escluso! Le gite scolastiche

Photo credit: avrene on Visualhunt / CC BY


Tina Naccarato

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