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Lettura attenta delle norme e della letteratura di riferimento per promuovere i processi di inclusione

In questa stagione di costante riformismo troppo spesso siamo portati a prendere una visione convulsa delle incessanti novità introdotte dalle norme e nelle prassi. Si tratta certamente di una pratica necessaria, ma, tuttavia, non sempre sufficiente ad apportare riflessioni importanti sui contenuti di volta in volta proposti. Capita così di essere più o meno informati e però non sempre pienamente consapevoli della portata di ogni innovazione. Ogni cambiamento introdotto, inoltre, poggia sul pregresso e quindi la mera consultazione dei più recenti decreti e circolari serve a ben poco se non si ha memoria delle basi normative su cui è stata costruita l’integrazione scolastica.

È importante, pertanto, che ciascun lavoratore della scuola si impegni in una lettura attenta delle norme in base a cui deve operare, a cominciare da quelle su cui poggia lo stesso sistema inclusivo della scuola italiana. A tal proposito, ricordiamo un documento molto importante, che ha segnato una vera e propria svolta nella storia della scuola, gettando le basi fondamentali di tutta la politica sull’inclusione degli ultimi 40 anni. Si tratta del cosiddetto Documento Falcucci, frutto dello studio di un’apposita commissione che nel 1975 pubblicò un’importante relazione. Quest’ultima, ancora oggi, al netto del lessico proprio del tempo, conserva una portata innovativa eccezionale. Nel punto 1 del documento, infatti, vengono affrontati aspetti ancora oggi del tutto essenziali, dall’introduzione del concetto di individualizzazione al riconoscimento ed alla valorizzazione delle diverse intelligenze, dalla centralità della scuola a tempo pieno alla descrizione di gruppi di lavoro eterogenei ed alla corresponsabilità di tutti i docenti.  Il documento, ricordiamo, introdusse un vero e proprio nuovo modo di fare scuola per gli alunni con disabilità, nelle classi comuni e fu essenziale nella stesura della L. 517/77. Se ne consiglia vivamente la lettura o rilettura.

Anche la letteratura di riferimento per l’inclusione scolastica è ormai molto ricca ed utile alla costruzione di una cultura sull’inclusione e non manca chi suggerisce  a docenti e genitori alcuni testi da leggere, riguardanti la didattica e la pedagogia inclusiva, le norme, le buone prassi, gli aspetti relazionali e sociali ecc. A tal proposito, consigliamo volentieri la lettura del recente volume di L. D’Alonzo "La differenziazione didattica per l’inclusione". Il testo prende le mosse dalla grande eterogeneità presente oggi nelle classi e propone, di conseguenza, la differenziazione dei percorsi educativi quale risposta per cogliere la sfida dell’inclusione. L'autore descrive la metodologia della differenziazione didattica, chiarendone tipologie e modalità di attuazione e fornendo spunti per attività esemplificative.

Ampliare le conoscenze dei diversi aspetti implicati nei percorsi di inclusione scolastica è fondamentale e può consentire a chi opera per favorirne lo sviluppo di agire con consapevolezza e piena cognizione. Il supporto di una padronanza nell’applicazione delle norme e nella gestione della didattica, inoltre, è pienamente funzionale all’esercizio del diritto allo studio dei bambini e dei ragazzi con disabilità.

Buona lettura!

APPROFONDIMENTI
Suggerimenti e risorse didattiche
Norme inclusione scolastica
 
In disabili.com:
Disabilità e inclusione scolastica
 

Tina Naccarato

 

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