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Come si superano i dislivelli verticali?

Esaminiamo i vari sistemi per superare i dislivelli verticali.
L'ascensore per carrozzine, sicuramente è il mezzo più comodo, veloce, ma soprattutto quello che garantisce, rispetto agli altri sistemi che analizzeremo successivamente, il livello maggiore di integrazione sociale.
L'ascensore è utilizzato da tutti per raggiungere i vari livelli, per esempio in un ospedale o in qualsiasi altro luogo pubblico.
Elenchiamo di seguito alcune caratteristiche dimensionali che devono avere tali impianti così come indicati dal decreto n° 236 del 1989 in caso di adeguamento di un edificio esistente.
L'ascensore deve avere una cabina di dimensioni minime tali da permettere l'uso da parte di una persona su sedia a ruote.
Le porte di cabina e di piano devono essere del tipo automatico e di dimensioni tali da permettere l'accesso alla sedia a ruote.
Il sistema di apertura delle porte deve essere dotato di idoneo meccanismo (come cellula fotoelettrica, costole mobili) per l'arresto e l'inversione della chiusura in caso di ostruzione del vano porta.
I tempi di apertura e chiusura delle porte devono assicurare un agevole e comodo accesso alla persona su sedia a ruote.
Lo stazionamento della cabina ai piani di fermata deve avvenire con porte chiuse.
La bottoniera di comando interna ed esterna deve avere il comando più alto ad un'altezza adeguata alla persona su sedia a ruote ed essere idonea ad un uso agevole da parte dei non vedenti.
Nell'interno della cabina devono essere posti un citofono, un campanello d'allarme, un segnale luminoso che confermi l'avvenuta ricezione all'esterno della chiamata di allarme, una luce di emergenza.
Il ripiano di fermata, anteriormente alla porta della cabina deve avere una profondità tale da contenere una sedia a ruote e consentirne le manovre necessarie all'accesso.
Deve essere garantito un arresto ai piani che renda complanare il pavimento della cabina con quello del pianerottolo.
Deve essere prevista la segnalazione sonora dell'arrivo al piano e un dispositivo luminoso per segnalare ogni eventuale stato di allarme.
Negli edifici di nuova edificazione residenziali l'ascensore deve avere le seguenti caratteristiche:
- cabina di dimensioni minime di 1.30 m di profondità e 0.95 m di larghezza;
- porta con luce netta minima di 0.80 m posta sul lato corto;
- piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1.50x1.50 m.
L'ascensore in caso di adeguamento di edifici preesistenti, ove non sia possibile l'installazione di cabine di dimensioni superiori, può avere le seguenti caratteristiche:
- cabina di dimensioni minime di 1.20 m di profondità e 0.80 m di larghezza;
- porta con luce netta minima di 0.75 m posta sul lato corto;
- piattaforma minima di distribuzione anteriormente alla porta della cabina di 1.40x1.40 m.
Può essere però montato anche un elevatore con cabina che potrebbe essere più piccola, ossia 60 cm x 60.
Non va dimenticato che il disabile potrebbe essere anche un non vedente che preferisce usare un ascensore alle scale.
Le porte di cabina e di piano devono essere del tipo a scorrimento automatico.
Nel caso di adeguamento la porta di piano può essere del tipo ad anta incernierata purchè dotata di sistema per l'apertura automatica.
In tutti i casi le porte devono rimanere aperte per almeno 8 secondi e il tempo di chiusura non deve essere inferiore a 4 sec.
Si deve prevedere la segnalazione sonora dell'arrivo al piano e, ove possibile, l'installazione di un sedile ribaltabile con ritorno automatico.
L'ascensore d'altra parte presenta qualche inconveniente tecnico ed economico nei casi di ristrutturazione, in quanto presuppone per il suo inserimento una serie di spazi non sempre individuabili negli edifici esistenti. Cerchiamo di vedere qui di seguito le dimensioni di questi spazi tecnici: ogni ascensore necessita di un vano macchine di circa 150 per 150 centimetri oltre al vano corsa; di uno spazio oltre l'ultimo livello di circa 100 centimetri e questo spesso significa dover forare il tetto dell'edificio; uno spazio sotto il livello del vano corsa di circa 120 centimetri. Per queste difficoltà nell'inserimento dell'impianto, è necessario conoscere tutte le alternative possibili, sia di adattamento alla persona che di adattamento all'ambiente.
Prendiamo inizialmente in considerazione gli ausili che adattano l'edificio alle esigenze di un utente disabile, in quanto possono portare in genere ad un più alto livello di indipendenza da parte della persona e quindi, a parità di condizioni, preferibili rispetto agli ausili che sono legati alla persona.
Consideriamo i servo-scala a seggiolino oppure a piattaforma, che consentono di spostarsi sulla propria carrozzina. Ogni persona in carrozzina può usare questo ausilio, che ha il vantaggio di consentire il superamento del dislivello verticale in modo autonomo, e permette il superamento di dislivelli fino ad un piano, una rampa o due di scale. Le pedane dei servo-scala sono pieghevoli, di conseguenza è possibile, quando la persona in carrozzina ha finito di usarlo, togliere l'ingombro elevandole in verticale; in questo modo la scala potrà essere percorsa da tutti. Il limite di questo tipo di ausilio è legato alla scarsa integrazione che consente, visto che viene utilizzato solo dalla persona in carrozzina.
Altro limite è costituito dalla lentezza della macchina, oltre che per limiti legislativi anche per il fatto che si sposta in diagonale seguendo l'andamento della scala.
In genere non è un ausilio funzionale quando il dislivello da superare è maggiore di due rampe di scale.
Sia per dimensioni della cabina che per finiture può essere paragonata ad un ascensore tradizionale senza i limiti tecnici ed economici segnalati precedentemente. Si tenga conto che rispetto ai servo-scala classici è un sistema più integrante, poiché avvicinandosi all'ascensore come tipo di idea, è da consigliare questo tipo di soluzione anche per un edificio pubblico.
Esistono ausili che si adattano alla persona per superare i dislivelli verticali come le carrozzine elettriche con un meccanismo formato da tre ruote che agganciano gli scalini successivi, o con dei cingolati.
Quasi tutti presentano il limite che per essere utilizzati necessitano della presenza costante di un accompagnatore non garantendo dunque l'autonomia della persona ma a volte restano l'unica possibilità per superare le scale.
E' sempre consigliabile permettere agli utenti la prova di questi ausili nella propria abitazione sia per valutarne le caratteristiche di sicurezza che per verificarne le reali caratteristiche di manovrabilità soprattutto nella rotazione del pianerottolo tra due rampe di scale; in genere le ditte produttrici sono disponibili ad effettuare queste prove a domicilio.
E' da tenere in considerazione, nella scelta di questo tipo di ausili, della possibilità di totale o parziale rimborso economico da parte del servizio sanitario nazionale.

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