CCSVI E SCLEROSI MULTIPLA
a cura di Ilaria Vacca
COS'E' LA CCSVI?
CCSVI sta per insufficienza venosa cronica cerebrospinale, una sindrome emodinamica, recentemente proposta, in cui le vene cervicali e toraciche non sono in grado di rimuovere efficacemente il sangue dal sistema nervoso centrale presumibilmente a causa di stenosi e malformazioni delle vene cerebrospinali come le vene giugulari interne, le vene vertebrali e lombari e della azygos ed emiazygos.
Si tratta quindi di una patologia dell’apparato circolatorio, correlata in maniera evidente alla sclerosi multipla. La ccsvi è infatti presente almeno nel 90% delle persone colpite da sclerosi multipla. Questa malattia comporta un grave restringimento delle vene cerebrali, che però si trovano all’esterno del cranio, nel collo e nel torace. L’ostruzione venosa impedisce al sangue di scorrere normalmente nel cervello, provocando depositi di ferro che danneggiano il tessuto cerebrale, facendo letteralmente impazzire i neuroni.
La Ccsvi può essere diagnosticata con un ecodoppler speciale, e viene curata con un trattamento endovascolare in day hospital, che non prevede ricovero, bisturi né anestesia totale.
Si tratta di una puntura endovenosa attraverso la quale far navigare un catetere nelle vene del paziente, per poi dilatarle attraverso un palloncino. Più o meno come un’angioplastica, solo utilizzata per la dilatazione venosa e non arteriosa.
Tale terapia riduce fortemente il numero di lesioni cerebrali e spinali, migliorando molto la qualità della vita dei malati di sclerosi multipla.
Questa patologia è stata descritta per la prima volta dal Dottor Paolo Zamboni, direttore del centro malattie vascolari di Ferrara, nel 2008.
Per saperne di più sulla diagnosi e la cura della ccsvi vai a CCSVI: COME SI CURA?