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In arrivo dagli USA la dieta 'anti-demenza', ibrido tra la dieta mediterranea e la dieta DASH, consigliata a chi ha subito un ictus e vuole prevenire il rischio di demenza

Seppure sia bene diffidare da ricette facili e diete fai-da-te per mantenersi in salute, è risaputo che curare la propria alimentazione aiuti a vivere meglio e più a lungo. Ciò che fino a poco tempo fa non si sapeva è che alcuni alimenti che favoriscono la salute cerebrale (come legumi, vegetali, pesce e frutti di bosco) possano anche contribuire a rallentare il decadimento in seguito ad un ictus e quindi a prevenire la demenza, nella quale i pazienti colpiti da questa malattia hanno circa il doppio di possibilità di incappare.

Sono queste le basi della dieta MIND (Mediterranean-DASH Diet Intervention for Neurovegetative Delay), in arrivo dagli USA in seguito ad alcuni esperimenti, che nasce come ibrido tra la dieta mediterranea e la DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), ricca di legumi e frutta a guscio. Vediamo di cosa si tratta.

NUOVE SCOPERTE DAGLI USA – Uno studio condotto dalla neurologa vascolare Laurel J. Cherian  e dai ricercatori del Rush University Medical Center ha scelto di concentrarsi su pazienti che avevano subito un ictus, testando la dieta MIND e i suoi effetti sul decadimento cognitivo. Questa dieta aveva già dimostrato in alcuni studi precedenti i suoi effetti benefici sull'Alzheimer, dimostrandosi adatta a prevenire l'incidenza di questa malattia sui soggetti più anziani. Inoltre le due diete di cui è figlia, ovvero la dieta mediterranea e la DASH, si sono dimostrate entrambe efficaci nel ridurre il rischio di infarti, ipertensioni e ictus. Da qui la scelta del dipartimento di testare anche gli effetti della MIND nel caso di pazienti soggetti ad ictus.

LO STUDIO - I 106 soggetti arruolati al Rush Memory and Aging Project presentavano tutti un decadimento cognitivo verificatosi in seguito ad un ictus.
Lo studio si è svolto dal 2004 al 2017, periodo nel quale i pazienti sono stati seguiti ogni anno fino al decesso o alla conclusione (follow up medio 5,9 anni), e sono stati monitorati attraverso dei diari alimentari, nei quali prendevano nota delle loro abitudini dietetiche giornaliere.
Sono stati inoltre suddivisi in categorie, a seconda che aderissero alla dieta MIND molto, in maniera moderata o poco, in base  quello che risultava dai loro diari. Altra cosa a cui si è prestata attenzione sono state altre variabili che potevano avere un'influenza sulle prestazioni cognitive, come età, sesso, livello di istruzione, partecipazione ad attività stimolanti dal punto di vista cognitivo, attività fisica, abitudine al fumo, fattori genetici.

I RISULTATI - I risultati finora raccolti e presentati a fine gennaio all’International Stroke Conference dell’American Stroke Association di Los Angeles, sono promettenti: pare che coloro che hanno seguito in maniera più ferrea la dieta MIND presentino un tasso di decadimento cognitivo decisamente più basso rispetto ai partecipanti che l'hanno seguita meno fedelmente, un risultato che inoltre non è stato riscontrato in coloro che hanno seguito diete di tipo mediterraneo o di tipo DASH.

GLI ALIMENTI DELLA DIETA – Alla base della dieta MIND troviamo 15 componenti dietetiche, 10 delle quali fanno parte del gruppo 'salutari per il cervello' e 5 delle quali invece fanno parte del gruppo ' non salutari per il cervello' (carni rosse, burro, formaggi, pasticcini e dolci, cibi fritti o fast food).
Per seguire questa dieta si dovrebbero consumare giornalmente almeno tre porzioni di cereali integrali, una di verdura a foglia e una di altro tipo di vegetali, oltre ad un bicchiere di vino; per gli spuntini sono previsti soprattutto frutta secca a guscio. A giorni alterni è previsto il consumo di legumi, almeno due volte a settimana pollo e frutti di bosco e almeno una volta a settimana pesce.
Il limite massimo di consumo del burro è stabilito in un cucchiaino e mezzo al giorno, mentre è necessario limitare il consumo di dolci ad un massimo di 5 porzioni a settimana.
La dieta prevede inoltre qualche 'strappo alla regola', con il consumo di formaggi grassi, fritti e fast food non più di una volta a settimana.

I NUTRIVI ANTI-DEMENZA -Le diete mediterranea e la DASH – dice Cherian – si sono dimostrate protettive nei confronti delle coronaropatie e degli ictus, ma le sostanze nutritive incluse nella MIND sembrano avere un maggior impatto benefico sulla salute cerebrale in generale e sul mantenimento di un buono stato cognitivo.” Secondo l’autore, il merito di questo rallentato decadimento cognitivo va attribuito a folati, vitamina E, omega-3, carotenoidi e flavonoidi; mentre al contrario gli alimenti ricchi di grassi idrogenati sono stati associati alla demenza.
Se scegliamo i cibi giusti – conclude Cherian – potremmo proteggere meglio dal declino cognitivo i sopravvissuti ad un ictus.”


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Redazione

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