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Per i nuclei con persone disabili o presi in carico dai servizi sociali, la fruizione del reddito di cittadinanza potrà proseguire, senza il limite delle sette mensilità e, comunque, solo fino al 31 dicembre 2023

Come noto, uno di primi interventi del Governo Meloni è stato quello di eliminare il reddito di cittadinanza, che cesserà dal 2024. Il decreto - legge 4 maggio 2023 n. 48, convertito con modificazioni con legge 3 luglio 2023, n. 85 ha pertanto introdotto due misure sostitutive del Reddito di cittadinanza: l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro.

IL PERIODO DI TRANSIZIONE
Per il periodo di transizione tra il RdC e le nuove misure sono state previste delle modifiche alla fruizione dello stesso, prevedendo il riconoscimento del reddito di cittadinanza solo per un massimo di sette mensilità (ma non per tutti): per questo motivo da agosto molti cittadini non percepiranno più il sussidio.
Coloro per i quali è prevista la sospensione del RdC da agosto, ma che sono ritenute in grado di lavorare, stanno ricevendo un sms dall’INPS che li informa della sospensione del sussidio. Questi, a partire da agosto potranno ricevere ancora per un anno un sussidio inferiore, a patto di frequentare corsi di formazione per il lavoro.
Il limite dei 7 mesi non si applica, invece, ad alcune categorie di cittadini, come i nuclei nei quali ci siano persone quelli con disabilità, che continueranno a ricevere il reddito di cittadinanza fino a fine 2023. (Qui i requisiti reddito cittadinanza persone disabili, ndr).

ECCEZIONI AL LIMITE DELLE 7 MENSILITÀ
Nel dettaglio, il limite delle 7 mensilità non si applica ai nuclei familiari al cui interno siano presenti:
- persone disabili (come definite ai sensi del Regolamento in materia di ISEE, di cui al D.P.C.M. 159/2013),
-minorenni
- persone con almeno 60 anni di età
Questi nuclei continueranno quindi a percepire il regolare RdC fino a fine anno: dal 2024 per loro verrà sostituito dall’Assegno di Inclusione.

ASSEGNO DI INLCUSIONE E SUPPORTO PER FORMAZIONE E LAVORO
Come detto, due le misure che andranno via via a sostituire il reddito di cittadinanza con regole, destinatari e requisiti diversi:
- L’assegno di inclusione
è la misura destinata alle famiglie fragili, ovvero quelle nelle quali ci sia almeno un minore, una persona con disabilità o una che ha più di 60 anni.
L’assegno di inclusione (qui i requisiti, ndr) partirà dal 1 gennaio. Le categorie sopra elencate, quindi, continueranno a percepire il reddito di cittadinanza fino a fine anno, e poi scatterà l’assegno di inclusione.
-  Il Supporto per la Formazione e il Lavoro è invece una indennità che sostituisce il reddito di cittadinanza per quei nuclei familiari con ISEE non superiore ai 6mila euro, nei quali ci sia almeno una persona ritenuta in grado di lavorare. L’importo è molto più basso del RdC, i requisiti sono più stringenti, e bisogna presentare specifica domanda. Inoltre si può ricevere per massimo un anno, non rinnovabile. Per poter ricevere l’assegno (di 350 euro mensili), bisognerà partecipare a corsi di formazione o ad altri progetti di politiche attive per il lavoro

I NON ATTIVABILI AL LAVORO
C’è poi anche una ulteriore categoria che potrà continuare e ricevere il beneficio fino a fine dicembre 2023. Si tratta di persone che si trovano in una situazione di particolare disagio sociale e che siano difficilmente inseribili in un percorso di attivazione lavorativa. Per loro è possibile iniziare o proseguire un percorso già avviato con i servizi sociali: se presi in carico dai servizi sociali attraverso l’avvio con l’analisi preliminare della definizione del percorso di inclusione sociale, potranno continuare a ricevere il beneficio fino a dicembre 2023. Vediamo a quali condizioni.
L’art.13, comma 5 del decreto  dispone quindi che i percettori di reddito di cittadinanza non attivabili al lavoro, per i quali venga comunicata la presa in carico da parte dei servizi sociali entro e non oltre il 31 ottobre 2023, potranno continuare a fruirne fino al 31 dicembre 2023.
Mentre, superato il termine delle sette mensilità di fruizione del RdC, in assenza della comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali, da effettuare attraverso la piattaforma GE.PI del Ministero del lavoro e delle politiche sociali entro termine del 31 ottobre 2023, l’erogazione della prestazione verrà sospesa, quindi non risulterà terminata, e potrà essere riattivata, ricomprendendo le mensilità sospese, solo in esito all’avvenuta comunicazione.
Anche loro potenzialmente potranno ricevere dal 1 gennaio 2024 l’assegno di inclusione, come i nuclei di al cui interno vi siano persone disabili, minorenni, ultrasessantenni.

PER CHI PUO' LAVORARE
Per gli altri che finora hanno ricevuto il reddito di cittadinanza, ma non appartengono alle categorie sopra citate, e possono quindi lavorare, dal 1° settembre 2023 partirà la nuova misura del Supporto per la Formazione e per il Lavoro (SFL): non un vero sussidio ma un supporto economico durante un periodo di transizione nel quale si devono frequentare corsi di formazione o altre iniziative simili, orientate all’ottenimento di una occupazione. Per questo motivo il beneficio economico è di durata limitata (un anno) e, per accedervi, oltre a presentare una domanda, è necessario seguire un iter:
- sottoscrivere il patto di attivazione digitale;
- contattare le Agenzie per il lavoro;
- sottoscrivere il patto di servizio personalizzato.
Solo all’avvio della frequenza ai percorsi di formazione o delle altre iniziative di attivazione, e per la loro durata, verrà erogato il beneficio dei 350 euro mensili previsti dal Supporto per la Formazione e Lavoro, per un massimo di dodici mensilità.
 L’INPS precisa che coloro che sono stati già avviati ai Centri per l’impiego e siano già inseriti nei programmi nazionali per la Garanzia occupabilità lavoratori (GOL) o in progetti utili alla collettività oppure in altre iniziative di attivazione potranno proseguire nel loro percorso, che potrà portare al riconoscimento del beneficio connesso alla misura del Supporto per la formazione e il lavoro.
In fase sottoscrizione del patto di servizio personalizzato, infatti, potranno essere convalidate iniziative di avviamento al lavoro già attivate ai fini del riconoscimento del beneficio SFL. I percettori del reddito di cittadinanza che sono cessati o cesseranno dalla misura nei prossimi mesi, potrebbero ricevere dai Centri per l’impiego indicazioni per orientarsi tra percorsi di formazione e agenzie per il lavoro e arrivare preparati alla data di avvio della nuova misura del SFL.  

Non mancheremo di darvi indicazioni che l’INPS ha annunciato, attraverso  prossime circolari, messaggi, FAQ e note informative per il percorso di accompagnamento alle nuove misure.

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